RE NUDO - Anno VII - n. 47 - novembre 1976

RE NUD0/5 ' RIBELLARSI E GIUSTO ' RIBELLARSI E POSSIBILE A Verona le donne sono riuscite a trasformare un processo per violenza carnale in un processo contro la magistratura, contro il potere, contro la società maschile Si è fatto un gran parlare su tutta la stampa italiana del processo _diCri– stina Simeoni contro i due ragazzi che la violentarono all'inizio dell'estate scorsa. Gigliola Plerobon, ma a quel tempi lo avevo dodici anni e non me lo ri– cordavo proprio! In quel modo hanno creato Il personaggo facen– do cadere la problematica politi– ca». «Per prevenire la possibilità che anche altre donne trovino Il corag– gio di denunciare le violenze subi– te, hanno voluto punirmi denun– ciandomi insieme ad altre quattro femministe e questo per far cadere Il mito». Le d~nuncie si riferiscono alla «resistenza» durante la carica dei carabinieri per sgomberare i cor– ridoi del tribunale dopo che il giudi– ce aveva rifiutato il processo a porte aperte. A parte che i carabinieri hanno cari– cato prima dell'ordine del giudice, a .Igiornali «borghesi» e quelli scanda– listici non si ·sono lasciati sfuggire l'occasione di buttarsi a pesce su un «caso» che. aveva tutti requisiti per interessare i lettori. Anche i giornali di sinistra e quelli femminili hanno doverosamente detto la loro; persino la televisione si è degnata di tra– smettere dei lunghi servizi, neanche tanto brutti a onor del vero. Insomma ci sembrava che Cristina e le compagne avessero ottenuto una grande vittoria, riuscendo a rompere il silenzio che di solito circonda av– venimenti del genere, finché non siamo andate a parlare direttamente con loro. La vittoria c'è stata e an– che importante, ma per quanto ri– guarda l'informazione è stats una dura battaglia. L'impegno delle compagne a voler dimostrare che l'unità delle donne deriva da una condizione comune, è stato messo a dura prova dal co– stante tentativo, fatto dalla magi– stratura e dalla stampa, di dividere Cristina dalle femministe (che hanno vissuto in prima persona tutto il pro– cesso) e le femministe da tutte le al– tre donne. · parte che hanno commesso un ille- · cito sgomberando i corridoi e non Nessuno, ora ce ne rendiamo conto e cercheremo di rimediare, nessuno dunque ha voluto (o non è stato in grado di) dare il giusto risalto al va– lore politico che ha articolato i vari momenti di questa vicenda. Hanno preferito - non a caso - crea– re un personaggio «non credibile», un'eroina, dove Cristina non è più una ragazza come tante altre, che è riuscita a trovare il coraggio per de– nunciare pubblicamente la violenza che questo sistema usa quotidiana– mente alle donne, ma piuttosto una femminista «modello» con la·quale è difficile che si possano identificare la maggior parte delle donne. «Quando ho letto l'intervista che mi hanno fatto sulla Domenica del Corriere - dice Cristina - mi sem– brava di aver parlato molto bene, di aver detto delle cose Incredibili, ma bastai le cose che hanno scrit– to le penso e lei dico, ma non In quel modo. Mi hanno anche fatto fare del riferimenti al processo di

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