RE NUDO - Anno VII - n. 44-45 - agosto-settembre 1976

COSTRUIRE IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DAL LAVORO - PROPOSTA DI DISCUSSIONE reno di liberazione del tempo dal lavoro. L'estraneità a questo punto ri– schia di non bastare, come comportamento. Rischia di es– seré rinchiusa nel ghetto dell'e– marginazione e della crimina– lizzazione. Cerchiamo di guar– dare in fondo nei progetti del . . potere· (che sia il governo delle (contributo d1A/traverso) sinistre o il governo di Agnelli). In questo ultimo anno - a part,- . re dal maggio '75 - abbiamo vi– sto emergere questa nuova fi– gura del movimento - il prole– tariato giovanile - e questo nuovo percorso della ricompo– sizione che è la separ/ Azione. Ora questa emergenza rischia– mo di averla davanti, presente ormai come un ostacolo, men– tre l'istìtuzione si prepara a sconvolgere il terreno su cui ci muoviamo, per restaurare la dittatura del politico (dominio del tutto sulle parti, dominio del capi.tale sul tempo di vita) con– tro l'autonomia e le separ/ Azio– ni. L'istituzione ha conosciuto or– mai la fine della politica, come mediazione (partecipativa) fra il totalitarismo capitalistico e i comportamenti sociali. Ed ora l'istituzione mira a falsare il ter- reno su cui ci si muove, a co– stringere i microcomportamenti di liberazione su un terreno che non è di movimento; a costrin– gere il movimento sul terreno del "governo". Ma ogni proget– to di governo è controrivoluzio– nario, totalitario. Il governo (dominio del tutto sulle parti, dominio dello sviluppo sulla li– berazione, dominio della valo– rizzazione sul tempo) è il con– trario esatto del potere operaio, terreno della fuga delle parti dal totalitarismo della politica, ter- Il programma è militarizzazione del lavoro giovanile (progetto Lama-Amendola-Andreotti), costruzione di un filtro nel mer– cato del lavoro - e l'altra faccia di questo programma è la emarginazione: criminalizzazione di chi resta fuori dalla militarizzazione del lavoro. - Contemporaneamente l'attacco contro l'organizzazione infor– male operaia marcia su due li– nee: espulsione delle avanguar– die rivoluziona·rie dai consigli e poi dalle fabbriche, ed attacco a: fondo contro l'assenteismo come attacco a un comporta– mento di liberazione massifica– to. Se il proletariato giovanile ri– schia di essere costretto in una dimensione di ghetto, la classe operaia di fabbrica rischia di esser posta in una condizione, di difesa, e le avanguardie in una situazione di clandestinità (non scelta, ma subita). Durante questo anno abbiamo descritto sociologicamente (o fenomenologicamente, secon– do i comportamenti apparenti) la figura emergente: il concetto (meramente sociologico) di proletariato giovanile denuncia questo limite della descrizione. Ora occorre leggere critica– mente, con Marx in mano, la composizione di classe che ab– biamo di fronte: il ·pluslavoro accumulato ha creato le condi- 37 zioni per la liberazione di una che ci interessa: lavorare tutti massa sempre crescente di ma pochissimo. È chiaro che tempo di vita dal lavoro. Questa non si tratta di una nuova pro– massa di tempo di vita si dà for- posta di massimizzazione delle ma sociale negli strati soggetti- richieste sindacali. Si tratta del– vamente estranei al lavoro (non l'esemplificazione di un discor– disoccupati, dunque, nè forza- so completamente post-politico lavoro in attesa di primo impie- ed estrasindacale. Il potere go, ma tempo-di-vita estraneo operaio non può riconoscersi in al lavoro). nessun programma di governo; Nei prossimi mesi assisteremo potere operaio può essére solo al tentativo dell'istituzione di rottura del comando capitalisti– costringere il movimento sul co sul tempo di vita. Può essere suo terreno (la parola d'ordine solo determinazione dello svi– «governo delle sinistre» ne é il luppo e dissociazione dalla sua segno). E nei confronti delle forma politica. forze politiche autonome da Compagni, è tornato il momen– questo disegno funzionerà il to di parlare di politica, contro tentativo di emarginazione e la politica. Abbiamo di fronte criminalizzazione. Emargina- mesi durante i quali cercheran– zione per chi accetterà il ghet- no di cambiare le carte in tavo– to, criminalizzazione per chi la; riempire !C:l piazze di, antifa– verrà trascinato sul terreno del- scismo istituzionale, far gridare la guerra civile strisciante. Oc- alla gente "governo di sinistra" corre rifiutare l'istituzionalizza- sarà il modo per ricacciare in– zione che sta dentro il progetto dietro il potere operaio e l'e– di spostare il movimento dentro straneità proletaria. Se il gover– la parola d'ordine "governo alle no delle sinistre non si presenta sinistre". Ma occorre rifiutare come la soluzione istituzionale anche l'alternativa fra ghettiz- immediatamente praticabile, zazione e guerra civile. questo non è dovuto al fatto che Occorre superare la fase du- · capitale nazionale e multinazio– rante la quale (contro i predica- nale la osteggino frontalmente. tori della partecipazione) ci sia- Il capitale nazionale e multina– mo limitati, ad adorare il dato zionale osteggiano sostanziai– dell'estraneità, ad indicare il mente questa soluzione perché proletariato giovanile come fi- non dà nessun~ garanzia di fun– gura emergente. La figura zionare come elemento di con– emergente deve diventare mo- trollo sulla classe operaia e su– vimento consapevole della sua gli strati di classe estranei al la– propria esistenza,· e del suo voro. La saldatura fra riformis– ruolo di classe (della sua figura mo e multinazionale capitalisti– di tempo liberato/liberante). ca può passare solo su una $u questo settore proletario ·sconfitta del movimento; una giovanile (ma il concetto ci si sconfitta che la svolta istituzio– rivela a questo punto inadegua- nale in atto nella sinistra rivolu– to) occorre costruire il movi- zionaria può preparare, ma che mento di liberazione dal lavoro solo cadendo nella trappola sulla parola ,d'ordine generale g h e t t i z z a z i o n e - delle 20 ore di lavoro per tutti. criminalizzazione finiremmo L'unico programma di potere per rendere possibile.

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