RE NUDO - Anno VII - n. 42 - maggio 1976

ALLACCIAMOCI NEL LAMBRO MILANO - PARCO LAM– BRO 26-27-28-29 giugno 1976. Ancora una volta dopo cinque anni conse– cutivi, ci troveremo nel nostro grande raduno do– ve di anno in anno sono venute fuori le emozioni più belle e le angosce più profonde dove in mezzo a decine di migliaia come noi vivremo individual– mente un'altra pagina del– la storia del movimento giovanile: i passi avanti, i ritardi, gli errori e le con– quiste di un altro anno di vita. Poi il '72 con la prima «pop occupazione» all'Al– pe del Viceré vicino a Co– mo dove nonostante la proibizione di un sindaco «socialista», a migliaia si occupò la splendida valla– ta per tenere il più difficile popfestival della nostra recente storia. Ma anche in questa occasione ap– poggiati per la prima volta sia pure in modo velato da Lotta Continua la gioia di tutti quelli che riuscirono a superare i posti di blocco dei CC per arrivare alla meta (sette km a piedi!) fu grande. L'avventura dell'Alpe del Viceré sareb– be poi servita per osare l'anno successivo, nel '74, la conquista di Milano. Così per la prima volta, un anno dopo oltre cinquanta mila giovar-,i si concentra– rono al Parco Lambro, la zona verde di Milano. Questa volta in modo più definito anche se ancora solo strumentale ci fu l'ap– poggio dell'organizzazio– ne di Lotta Continua che invece di criticare i com– pagni che «vanno a fare gli hippy» addirittura costi– tuì il nerbo del servizio d'ordine insieme alle deci– ne di centri di controcul– tura che dalla Sicilia al Piemonte piovvero su Mi– lano. 11 successo del Lam– ber Park del '74 denomi– nato «Festa del proletaria– to giovanile», sanciva la ormai definitiva e maggio– ritaria partecipazione .del proletariato giovanile a queste iniziative. Non erano più gli «hippy» che fuggivano dalla città ma era il prendiamoci la città di decine di migliaia di giovani certamente ete– rogenei nel comporta~ mento ma uniti nell'ansia e nella voglia di reagire all'oppressione metropoli– tana. Anche il fenomeno della partecipazione di Il parco Lambro '76 ha una storia che viene da lontano. certamente da Woodstock, Wight, cose che abbiamo visto al ci– nema o ci siamo fatti rac– contare da qualche fortu– nato amico. C'è poi però una storia più recente, per esempio l'emozione della prima avyentura hippy nel '70 in mezzo al grande prato di Ballabio, il primo contatto le masse giovani-~ li a Zerbo, dove la fiumana .,.._,._,, massa non poteva più es– di giovani per chilometri e chilometri occupò spiag– ge, prati, strade d'acces– so: non solo hippy ma questa volta anche stu– denti, giovani proletarJ e purtroppo anche i primi tanti curiosi della domeni– ca: tre giorni di fuoco che hanno rotto l'incantesimo· hippy senza rompere al– tro. G sere minimizzato. E così anche le organizzazioni . politiche, (i cui militanti di nascosto già venivano ai festival), più esterne al movimehto giovanile pre– sero atto di un fenomeno di cui addirittura diventava «impolitico» non prendere atto. E così si arrivà alla 5a fe– ---7'l, sta del proletariato giova– nile con l'adesione di Avanguardia Operaia e Partito di Unità Proletaria. Un momento di confronto con queste forze che è stato senza dubbio impor– tante ma che non ha dato un esito molto positivo. Anzichè proseguire nel confronto, Avanguardia Operaia ha preferito nel corso di quest'anno, irrigi– dirsi e proseguire da sola su di una strada dì «parti– to che interviene su tutto con la giusta linea» assu– mente tra l'altro le posi– zioni del MLS e del PCI sulla questione giovanile in generale e della droga in particolare: concerti pop si, anzi a iosa ma nes– suna «concessione» al personale, alla ricerca di noi stessi, delle nostre esigenze come individui. Ma anche qui non è giusto generalizzare la pratica di A.O. a Milano e Roma; non è detto che sia così dap– pertutto e soprattutto non corrisponde al comporta– mento di molti compagni AO o del PDUP. Ma come arriviamo al Parco Lambro quest'an– no? E con chi? Innanzitutto una cosa im– portante: quest'anno lo «spettacolo» inteso come esibizione di un prodotto artistico sarà assai sele– zionato e ridotto nel tem– po. Se negli scorsi anni lo spettacolo sul palco fun-

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