RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

44 L'ARGENTINA È VICINA Intervista con Juan Cedron del Quarteto Cedron, gli anti– lntillimani: niente marce, tanghi argentini moderni senza trion– falismo e ideologia. Con Juan Cedron mi trovo a va dalla canzone militante, fa– parlare di Parigi, in una agenzia ceva canzonette, era ai primi . di stampa collegata con tutti i posti in classifica. Poi· è cam– paesi del Terzo Mondo. Siamo biato, si è messo a cantare co– in una stanzetta a chiacchiera- se diverse. Adesso è il più po– re di musica mentre la telescri- polare in Argentina, abbiamo vente spara notizie a raffica. lo fatto diversi concerti insieme. davanti a una telescrivente non C"è stato un momento, prima ero mai stato: vi assicuro che è del golpe cileno, che sembrava agghiacciante vedere arrivare la situazione dovesse evolversi una di seguito all'altra notieie di positivamente. C'era molto mo~ morti, torturati, scomparsi, in- vimento anche tra i musicisti. carcerati 1n America Latina... Adess·o non so più, ci siamo un Sono decine nello spazio di due po' persi, uno di qui uno di là." ore. Mi rendo conto dell'ag- Il Quartetto Cerdon è molto po– ghiacciante normalità della re- polare in Francia, un po' come pressione e della tortura, e mi qui gli lntillimani: c'è Juan Ce– rendo conto che parlare del Ci- dron, c'è Miguel Praino alla vio– le e dell'Argentina davanti a la, Jorge Sarraute al· contrab– una telescrivente è tutt'altra co- basso e Cesar Strocio al bando– sa che applaudire un concerto neon. Nel loro ultimo disco s'è del complesso cileno di turno unito nientemeno che Paco che ti dice che "il popolo unito Ibanez alla chitarra. Fanno tan– non sarà vinto", cosa purtroppo ghi argentini moderni, puliti con smentita dai fatti: menzogna un po' d'echi di Astor Piazzolla pura, ideologia. Stanno moren- ma senza svolazzi, rigorosi. I do anche adesso a decine. testi in genere sono di Juan J'uan mi dice che aspetta una Gelman che abita a Roma. notizia: ieri c'è stato un assalto ·Val la pena di riportarne qual– di Montoneros a una caserma cuno. Per esempio la "Ballata (preciso che siamo a parlare dell'uomo che si tappò la boe– prima del recente colpo di stato ca": e della deposizione di lsabelita, il che non cambia comunque molto i termini della cosa) sem- bra che l'assalto sia andato be- ne. Invece spunta fuori un'altra notizia sull'implacabile telescri- vente: a Buenos Aires è stato arrestato dall'esercito Roberto Quieto, dirigente montonero. Non si sa se è ancora vivo, può essere assassinato o può es– serlo già stato come tanti dopo l'arresto, come Marcos Osan– tinsky e tanti altri di cui mi par– la, come gli ultimi compagni del Che scovati e fucilati. Così fini– sce che di musica non parliamo anzi non parliamo di niente, che cazzo vuoi dirs? "I dischi sentili dopo" mi fa lui. Sì li sentirò do– po. Speriamo non sia roba tipo "Pueblo unido" dico tra me e me. Più tardi riusciamo a parla– re anche di musica. Si parla di Piero, cantante argentino di cui abbiamo recE·nsito un disco sul numero di ottobre di Re Nudo, salta fuori che Piero è d'origine italiana e che forse adesso è in Italia. Boh... se ci sei batti un colpo. "Vedi, mi dice Juan, il forte di Piero è che lui non veni- Città di pene e professori d'immondizie e orrori da sotto questa corda ti vedo dall"alto. Sopra i tuoi tiepidi letti dondolo e dondolo sono l'assente dei tuoi letti dondolo e dondolo. Amore dell'aria che mi spinge amore della corda per il mio collo. lo non amo più nessuno, nessuno. Dondolo e dondolo. Amanti, imparate a vivere_ prendete consiglio dalle mie ossa, io non amo nessuno, nessuno, nessuno dondolo e dondolo. Più anti-lntillimani di così ... la scoperta che sotto l'assurdo si– lenzio sotto il continuo ingoiare si nasconde una straziante estraneità, e che il positivo, il punto da cui costruire è proprio questo silenzio/estraneità/rifiu– to, non il discorso, non la decla– mazione, non "il gesto" o l'illu– sione. Ecco la scoperta vera, la negazione dell'ideologia. Leg– giamo anche la "Ballata del– l'impiccato per amore".

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