RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

11 In poche settimane sono saltati tre bar, noti ritrovi di spacciatori 1·egatialla malavita. I _treattentati sono stati rivendicati dai nuclei armati dei giovani prolet-ari. Episodi nuovi nella lotta all'eroina. Parliamone. A mezza notte va.-~ la·ronda del quartiere E nell'oscurità brucian le sedi nere. • • Marco ha 25 anni e lavora nel circolo giovanile di Cormano, Stefano ne ha 21 e ha lavorato in quelli di Saggio e dell'Ortica; tutti e due hanno partecipato quest'inverno ai lavori del coordinamento dei circoli giovanili dell'hin– terland milanese. Abbiamo chiesto a questi due compagni cosa pensano degli attacchi ai centri di spaccio e al– le sedi di CL teorizzati nella pubblicazione clandestina "Mai più senza fucile", della quale pubblichiamo alcuni stralci nei riquadri. Stefano. C'è una cosa giusta in Stefano: e già, perché capisci, quello che dicono questi com- quello che buca non è uno che pagni ed è la distanza che pren- va salvato contro la sua vo– dono dal cartello anti-droga del- lontà, perché uno che buca non le forze politiche che vanno dal- ha un atteggiamento univoco la FGRI ad AO e che chiede in nei confronti della droga del ti– sostanza di risolvere il proble- po «io mi buco e sono contento ma della droga con la repres- e soddisfatto», no, c'è una con– sione (sia pure sotto forme di- flittualità grossa dentro di lui, verse). In questo modo si ri- fra libertà e necessità, ancora schia infatti di operare una gra- una volta, perché lui vorrebbe ve scissione fra i giovani prole- . uscirn~ ma non ce la fa. tari, quelli per bene e quelli "per male". Dunque questi compagni hanno ragione a dire ' che bisogna andare all'origine, alla radice del problema ' che spinge un giovane verso l'eroi– na e cioè appunto la disgrega– zione del territorio, la dispera– zione, la mancanza di prospet– tive, la crisi della cultura, le di– sumane condizioni di vita ... cioè ecco, la proposta del car– tello antl-droga non fa i conti col bisogni radicali che certi strati giovanili Invece esprimo– no In manl'era distorta attraver– so l'uso dell'eroina. In questo senz'altro questi compagni han ragione. Ae Nudo: e quando incendiano il bar? $tetano: eh, quando incendiano i( bar mi sembra che ricadano nella stessa logica sbagliata di cw..UIdel cartello di cui parlavo prima, che è quella di sostlrulrsi ir1questo progetto di liberazio– ne (parziale ma importante) ai SQGgettlreali, e cioè ai giovani che smettono di bucarsi. Re Nudo: e cioè, se vogliamo andare alla radice dei problema solo i giovani proletari interes– sati possono farlo, altrimenti re– sta un'azione repressiva (ma– garJ elmpatica) che però non pub per la sua natura incidere in-;profondità? Re Nudo: quindi, secondo te, questi compagni di "mai più senza il fucile" non approfondi– scono' la contraddizione in que– sti ragazzi che bucano. Stefano: lor.o scrivono "non è con 4 spranghette che si com– batte ii potere ma con l'organiz– zazione del proletariato arma– to". O.K. Però bisogna vedere che cosa vuol dire. Prima di tut– to: il fatto che abbiano bruciato qw,esto bar io non sono assolu- tamente uno, che ci piange so– pra figurati, ma il problema è come arrivare a costituire que– ste ronde militanti anti-eroina e chi le deve dirigere, quali sono i soggetti reali in questa opera– zione; ora, nella logica di questi ·compagni c'è da considerarsi un po' i Robin Hood del proleta– riato, quelli che sostituiscono alle masse per risolverne i pro– blem'i... Re Nudo: d'altra parte è impen– sabile che siano i soggetti in– teressati direttamente e cioè quelli che si bucano ad andare a bruciare i bar dove si spaccia l'eroina ... qual è allora il sog– getto attivo possibile e il meto– do corretto secondo voi ... Stefano: se tu non isoli il pro– blema dell'eroina dagli altri, dall'insieme della condizione del proletariato, allora vedi che i soggetti principali sono i gio- vani proletari i quali hanno una grossissima potenzialità di co– struire l'alternativa pratica il progetto reale la risposta ai bi– sogni radicali che tanti giovani con l'uso dell'eroina esprimono in maniera distorta. Insomma bruciare questo bar è una cosa che mi va bene però non co– struisci un progetto politico complessivo su questi fatti qui. Ti ripeto, la questione dell'eroi- '· na non deve essere assoluta– mente scissa dalla questione delle condizioni generali di vita delle masse giovanili, non sol– tanto per poter capire perché c'è l'eroina ma anche per poter fare in modo che non ci sia più. Tu dicevi prima che credi che · non sono i giovani bucati quelli che vanno a bruciare i bar, io penso invece che nel breve pe– riodo possa anche accadere questa cosa, perché nei quar-~ !ieri dove i giov·ani cominciano a cercare delle risposte alle lo– ro esigenze radicali, sulla base delle loro condizioni di vita, molti giovani che si bucano si . avvicinano e cominciano a ca- pire questo discorso; in partico 0 . lare sulla questione dell'eroina: in fondo chi può organizzare una controinformazione, chi può dirla più lunga su che cosa significa bucarsi? Sono eviden- temente loro; voglio dire, un giovane che si buca ha molte più probabilità di farsi capire da un altro che 'si sta bucando piuttosto che da me che non mi buco. Marco: è fondamentale il pro– blema di non separare il proble– ma dei bucati dal problema dei giovani; detto questo però a me sembra che l'iniziativa di bru– ciare il bar di Porta Romana sià stata una iniziativa d'avanguar-

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