RE NUDO - Anno VI - n. 37 - dicembre 1975

Living Theatre: dal palcoscenico alla vita Quando nel febbraio del 1970 il Living Theatre pose la parola fine ad ·un capitolo teatrale durato ventanni e che aveva fatto del Living uno dei miti & degli emblemi della controcultura internazionale– stri ppata-anarch ica- psichedel ica del mouvement, la solita folla di pennaioli sinistrosi, situazionisti, mezzi– busti da cappuccino & analisi letteraria dichiarò sdegnosa– mente che cc era ora, finalmen– te» .. cc che ventanni di avan– guardia sono troppi ... » e che cc comunque così non si pote– va più andare avanti .. » Lo sapevano tanto bene, cc quelli del Living », che da due anni non avevano altro argomento di conversazione & riunione che questo: Come cambiare - Come uscire dalla trappola - Come rompere la struttura? Il loro testamento venne co– munque scritto a Berlino, dopo l'ultima rappresentazio– ne di Paradise Now, concepi– to sulle ali del '68 e come altre canzoni costretto a morire all'alba dei settanta poiché il tempo non era arrivato per portare l'immaginazione al potere e realizzare il cc paradi– so adesso» ... E questo testa– mento non arrivò in Italia, facendo nascere sulla cosi– detta fine del Living le più strane e strampalate conget– ture. È un documento che mette conto di essere riletto oggi, dopo più di cinque anni, primo per spazzar via le molte ombre, secondo perché anco– ra attualissimo e terzo perché speriamo che molti degli cc artisti» che conosciamo si decidano a metterlo in pratica almeno adesso .. cc La struttura sta traballando. Tutte le istituzioni ne sentono gli scricchiolii. Come possia– mo affrontare l'emergenza? Per esigenze di mobilità il Living Theatre si é diviso in quattro cellule. Una si trova adesso a Parigi ed é orientata nel senso prevalentemente politico. Un'altra si trova a Berlino ed é orientata in senso culturale. Una terza si trova in India ed é orientata nel senso spirituale. Se la struttura deve essere trasfor– mata bisogna attaccarla da molti lati. Questo é quello che stiamo cercando di fare. Oggi nel mondo ci sono molti movimenti che tentano di trasformare questa struttura ... la struttura capitalistica b11rocratica militare autoritaria - poliziesca ... nel suo opposto: una organizza– zione comunitaria non– violenta. La struttura cadrà se sarà spinta dalla parte giusta. Il nostro scopo é di metterci al servizio di tutte le forze di liberazione. Ma prima dobbia– mo uscire dalla trappola. Gli edifici chiamati teatri sono una trappola architettonica. L'uomo della strada non en– trerà mai in edifici del genere. 1) Perché non può: gli edifici del teatro appartengono a coloro che possono permet– tersi di entrarvi; tutti gli edifici sono di proprietà del Sistema e sono protetti con la forza dalle armi. 2) Perché la vita che egli conduce al lavoro e fuori dal lavoro lo esaurisce 3) Perché dentro i teatri si parla in un codice, di cose che per lui non sono interes– santi e che non tanno i suoi interessi. Il Living Theatre non vuole più recitare per una elite di privilegiati, perché tutto ciò che é privilegio rappresenta una violenza verso chi non é privilegiato. Quindi il Living non vuole più recitare nei teatri. Usciamo dalla trappola; la struttura sta traballando. Il Living Theatre non vuole più essere una istituzione. Ormai é chiaro che tutte le istituzioni sono rigide e non fanno altro che sostenere il Sistema. Dopo ventanni la struttura del Living era diventata istituzio– nalizzata. Tutte le istituzioni stanno traballando. Il Living Theatre doveva disgregarsi o cambiare la sua forma. Come · fare a uscire dalla trappola? 1) Liberarsi il più possibile dalla dipendenza del sistema economico stabilito. Non era facile per il Living dividere la sua comunità, perché la co– munità stava vivendo e lavo– rando insieme con amore. Non dissensi, ma bisogni rivoluzionari ci hanno diviso. Un piccolo gruppo può so– pravvivere con abilità e astu– zia. Adesso spetta ad ogni cellula trovare i mezzi per sopravvivere senza diventare un prodotto di consumo. 2) Abbandonare i teatri. Crea– re altre circostanze per il teatro per l'uomo della strada. Creare circostanze che porti– no all'Azione, che é la forma più alta di teatro che si conosca. Creare l'Azione. 3) Trovare nuove forme. Di- struggere la barriera dell'arte. L'arte é confinata nella prigio– ne della mentalità del Siste– ma. t così che l'arte viene asservita ai bisogni delle clas– si dominanti. Se l'arte non può essere usata per servire i bisogni del popolo, bisogna liberarsene. Abbiamo bisogno dell'arte se può essere verità, così che possa rendere chiaro a tutti quello che bisogna fare e come farlo». Dopodiché il gruppo di Julian & Judith andò in Brasile a lavorare nelle cc favelas», quar– tieri di miserabili baracche alla periferia di Rio, molto più sotto del cc pittoresco carneva– le di Rio», a lavorare non più NEL teatro ma CON il teatro perché fosse chiara l'espe– rienza politica e come questa dovessa essere trasformata in azione per la liberazione. Dopo sei mesi l'intera compa– gnia fu arrestata e trascorse un'estate in carcere aspettan– do che i pennaioli di cui sopra si decidessero a firmare qual– che petizione per la loro libertà, che finalmente arrivò col gentile accompagnamento di una richiesta di espulsione dal paese. Ma il seme era stato ormai gettato: altri grup– pi avrebbero continuato in Brasile il lavoro che il Living aveva iniziato e il gruppo Sei atti pubblici 47 avrebbe portato 1n America i primi segni di un grande progetto denominato cc L'ere– dità di Caino»: 150 cc atti pubblici» fondati sull'analisi del sado-masochismo e le sue connessioni con la vita privata & politica. Le prime tre elabo– razioni sono sta realizzate su cc La Torre di Denaro» (un'a– nalisi del sistema piramidale del capitalismo) ... « Sette me– ditazioni sul sadomasochismo politico» e cc Sei atti pubblici». Il metodo prevede di cc aggre– dire una città .. unirsi al movi– mento, a tutti i gruppi militan– ti, creare teatro, creare azione e andarsene solo quando la vibrazione e la coscienza politica di quella città non sarà cambiata». Dopo un anno a Pittsburgh il Living è sbarcato in Europa. La Biennale di Venezia li ha accolti con braccia di piombo in una trappola riverniciata di cultura cc di sinistra», ma quel– lo che il Living sta cercando ora è la possibilità di venire a Milano, a Reggio Calabria, a Torino, per lavorare tra il popolo e non tra i turisti o tra gli intellettualini delle varie Biennali.. Queste che seguono sono le prime due mappe elaborate dal Living dopo il passaggio dal teatro-politico alla « politica-teatrale "· per tramutare la violenza in concordia Trame contro il sistema padrone/schia·vo Cerimonie e processioni Trasformazione della città Prologo a l'eredità di Caino PREAMBOLO Che ore sono? Dove siamo? In che condizioni siamo? Chi sono i padroni, che sono gli schiavi? Cos'è il cc Living Theatre »? Cosa sta facendo e perché Che cosa proponiamo? Dove andiamo ? Cos'è l'eredità di Caino? Proponiamo di visitare sei luoghi dove più si sente il potere di Caino e di rappresentare li questi atti pubblici nel nome del dolore del popolo. · - Processione della vita - ATTO I La Casa della Morte Perché moriamo cosi presto? Chi l'ordina? Cos'è La morie? Cos'è il mito del primo omocidio? Chi erano Caino e Abele e perché uno uccise l'altro Cosa ne è risultato? Perché veniamo coman– dati dalla forza e dalla violenza? - Processioni di Caino e Abele - ATTO Il La casa dello Stato Cos'è il governo? Cos'è il patriarcato? Cos'è il sangue? Chi comanda? Chi viene comandato Chi dà gli ordini? Chi li riceve? Chi uccide? Chi viene ucciso? Cos'è la violenza? Chi è libero? Chi è legato? - Processione di Sadismo e Masochismo - ►

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