RE NUDO - Anno VI - n. 36 - novembre 1975
DELLA DROGA ... ground .. ;» com·e der resto dµe giorni prima intimava a l:C di espel~ lere Maùro Rostagno da Lotta Continua ... Roba da matti, anzi da «normali>l. - Ma con la scusa delia «strega-Droga» M.S. e_À.O:attaccano in realtà un modo nuovo d'intendere la militanza politica, un r1uòvomo,do di far. politica in cui il «divertimento» non è l'evasione d'andare al - cine_,ria .(inàgari a vedere la corazzata Potiemkin) ma è tentativo tut– t'altro che facile di mutare se stessi e di mutare la vita come rapporto di dominio di clas~e che abbiamo anche interiorizzato (e lè sparate poliziesche di Corvisieri ne sono la migliore dimostrazione). Rispunta invece una concezione della militanza che appartiene tutta al revisionismo e che non a caso vede allineati Corvisieri, Vinci e Toscano con Giancarlo Pajetta. MO - FUMO t.1s110= Aaoso D, A ITA.NZ.A .; LOTT.I\ 01 SS-E"E WEE:~·ENP Ll8E' I COLPIRE LICOLA quindi lui non era in grado d'intervenire. Del resto. si diceva, i gruppi no'n potevano agire diversamente. Infatti l'alternativa per loro sarebbe potuta andare contro la tendenza che in quella situai.ione il movimento esprimeva, quello che sicuramente avrebbero scelto i Vinci, i Corvisieri, i Capanna, se si fossero trovati a gestire l'iniziativa. I tardo leninisti, gli stalinisti. e anche qualche vec– chib troztklsta si trovano insieme uniti nell'incom– prensione di tutto quanto il movimento giovanile esprime. Il dibattito in corso all'interno ·dei gruppi sul prob1ema giovanile crediamo sia di interesse: se vincerà la componente di apertura sarà possi– bile continuare ed approfondire il rapporto con queste componenti del movimento per andare avanti tutti insieme in questo processo contraddi– torio e arduo di comprensione delle specificità del movimento culturale rivoluzionario in Italia, dell'in– dividuazione delle sue componenti di avanguar- dia. ,. Se invece vincerà la compor:iente liofilizzata, del militante di acciaio e virile, del va bene tutto ma la droga(?) mai, allora si renderà necessaria una dura scelta da parte dei fuori gruppo, dei cani sciolti, dei ·collettivi autonomi e in.genere di tutte le componenti della cultura giovanile, e cioè la scelta di interrompere il ra_pporto con questa «nuova» sinistra e ricominciare daccapo: come nel '68. C'è anche una terza possibilità: che non vinca nè l'una e nell'altra delle componenti e cioè ct:ie J'les– sun gruppo si pos-sa permettere il lusso in questa fase della lotta di classe di emarginare quale che sia la componente vincente e che si prospetti un lungo periodo {Storico) di scontri e incontri interno alla sinistra in cui la stessa sinistra rinunci a darsi una linea precisa ma in cui si accetti al proprio interno l'esistenza di uf'la contraddizione sul ter– reno culturale di partenza grave ma che potrà venire risolta sol,ò da uno reale spostamento di forze .che costringa i neòrevisionisti, gli arch(:lo– lDghi della vecchia politica a tornare e questa volta tutti insieme dalla grande mamma che ha già le braccia aperte. A loro il PCI, e a tutti gli altri e anche noi l'eredità del '68. che fanno del .loro meglio per introdurre nelle masse giovanili gli allettamenti del disimpegno e gli inganni dell'interclassismo. . Gli avvenimenti successivi al mio articolo e il dibattito che si è sviluppato nella sinistra rivoluzio– naria, rinsaldano in me la convinzione che sol– tanto nella lotta di classe, vissuta cosciente– mente e realisticamente, è possibile trovare quella serenità, quell'equilibrio, quella capacità di andare controcorrente, di durare, di non lasciarsi prendere nè dallo scoraggiamento nè dal panico, che avevo definito «gioia di vivere», l'unica gioia di vivere possibile alle persone oneste in questa società. Al di fuori di questa scelta (che comporta ovviamente una riflessione collettiva sul «come» realizzare, oggi, nella pratica, l'orientamento generale che ho espresso) non esiste altro che l'avvilimento della integrazione nella società capi– talista oppure l'autoemarginazione, l'autoghettiz– zazione, e, infine, l'autodistruzione (ben gradita alla società capitalista). s. c. IL GAP DEI CERVELLI In un accesso di sobrietà, Silverio Corvisieri (AO) ha pubblicato uno scritto memorabilé, che sotto la specie di un attaccb alla rivista «Re Nudo» spieçia come qualmente uno dei migliori cervelli degli anrii nostri, quello di «Marco Rostagno», sia andato in fumo, e ne propone, bontà sua, l'espulsione ... da Lotta Continua. Noi siamo molto grati a Corsivieri per il fraterno altruismo con cui si è accollato la carica di probovirn del nostro partito, .settore in cui in effetti facciamo acqua. Ora, che cos'ha fatto Marco, cioè Mauro Rostagno?· Ha detto che,. a suo parere, l'at– tacco al fumo facilita la diffusione delle droghe vere e.proprie, e in particolare dell'eroina. Ha detto quello che tutti s-anno, e che quasi tutti si vergognano di dire, e cioè che anche fra i mili– tanti delle organizzazioni rivoluzionarie c'è gente che «fuma», e ~he non è di questo che bisogna menç.re scan_dalci. Queste opinioni, che sono di Mapro Rostagno, hanno totale libertà di cittadinanza nel dibattito di Lotta Coniinua. Se no, non ci sarebbe dibattito. Invece c'è, cori opinioni diverse, con la volontà di esprimerle e di confrontarle tutte, e di tirare le somme su questa.base. Per esempio, io che scrivo, non «fumo», non ne ho voglia, e cerco di spiegarmi perché non ne ho voglia e perché altri ne ·hanno voglia, e di tirarne le conse– guenze discutendone con gli aitri. Corvisieri non crede che bisogna fare così. Corvisieri si fa prendere la mano, e usa i seguenti «argomenti». Rostagno deve aver scritto nel corso di una «fumata» {insinuazione non si sa se più indecente per la sua volgarità, ·o più grottesca per la sua argomentazione - Segue a pag. 1O brica. La composizione poi è cosi estesa e differenziata che.viene in mente di chiamarla donne, giovani, negri, uomini; tolta una infini– tesima percentuale di funzionari del capitale, di chiamarla con nomi non di cla11sema che differenziano secondo le cccondizionidi ripro• duzionen l'insieme dei venditori di forza-la– voro. Nello sviluppo si può solo ccchiederen totalità della liberazione, possibilità della creazione, altrimenti si chiede PCI, sviluppo produttivo e le inevitabili condizioni connesse, fra cui anche quella delle ricorrenti catastrofi (crisi, guerre e degradazione ecogenetica). 5) Allora non si può ripetere il vecchio slo– gan né aderire né sabotare dicendo che la droga (allucinogena) «in sè» non allontana né avvicina alla rivoluzione. Se lo si ripete si svela l'opportunismo della politica per cui il comportamento, la percezione, il pensiero sono nulla nel definire il pro e il contro la rivoluzione: per rivoluzionare completa– mente i rapporti sociali bisogna sentire com– pletamente la loro viscida presenza di cose che hanno movimento umano perché hanno mortificato gli uomini. Se non sperimenti un po' di temporanea schi• zofrenia non intuisci mai l'enormità, la com– plessità della trasformazione che ci attende, la sua qualità, i suoi soggetti e i suoi oggetti anche se puoi continuare all'infinito a predi• care di rivoluzione grazie a quella particolare allucinazione di massa che è la fondazione di partiti. Bisogna imparare a usare la nostra droga cosi come bisogna imparare a usare il fucile (anche lui fa male alla salute). Allora viva Toro Seduto e la sua pipa che andava a braccetto con lo sberleffo armato di Litle Big Horn! Romano Madera P.S. 1 Dopo aver scritto questa ris'posta a Rostagno mi è toccato di leggere sul ccOuoti– diano dei Lavoratorin l'invito al linciaggio for– mulato dal carabiniere del buoncostume leni– nista, Silverio Corvisieri. Quindi una precisazione: le contraddizioni con Rostagno si situano tra quelle in seno al popolo degli uomini; per Corvisieri no.n ci sono parole. A lui, cosa parlante, funzionario della cosa sociale, del feticcio, andrebbe di diritto lo stesso disprezzo che va ai perfidi automi che tentano di imbavagliarci: è un questurino· della cccosa-Norma», un infer– miere che armato di chimismo-leninismo ci farebbe volentieri, a me e a Rostagno e a tanti altri, una cura a base di ccelettroshokpoliticin per guarirci, noi i ccmalatin,ccidrogatin, «i diversin. P.S. 2 Per favore evitate le orrende micro– biografie. Romano Madera, xcdfxwbgdjcl dfrx xdrfde, ex gruppo Gramsci, xdfgrth xcdtrn xwde et area dell'auto– nomia, xcdirosfax cxfryui ROSSO, adesso xczbi atolzx. 9
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