RE NUDO - Anno VI - n. 36 - novembre 1975

Imo soffio! o anche sa.rei riuscito a salire furtivamente sopra ■ ac■v■lcara 11parapetto; m tal caso mi sarai dondolato un istante a poi ~~•i affogato; Att! dispar~ti. lo non facevo qu•ti calcoli 1118 sotto I influsso dall ambienta m, comportavo coma sa li 1111-i faoavo dai calcoli, ma osservavo, con la massima calma. Vedevo quagli IIICl■ra a vanira, sempre gli stassi visi, gli stassi movimenti, spaso mi éha foae un uomo solo. Ouast'uomo, o questi uomini andavano att(!rno in~ist~rbati. Un'altra mata mi !llbeggiò. N-uno mi promat· , 110 fa111 d1vanuto uguale a loro, 11 cancello mi sarebbe stato to. Tali promessa per realizzazioni apparentemente impossibili non flnno. ~ parò_ la cosa si realizza, ec~o comparire la promessa proprio là Inia II era m~ano_ cercata. Presi par ~ stessi, quagli uomini non o nulla che m, attirasse molto. Se fossi stato un seguace di quella di cui ho fatto cenno, avrei certamente preferito l'oceano alla via che mi si mostrava nello sguardo torbido di quella gente. Tuttavia già pazzo li osservavo, prima di pensare a simili cose, anzi furono la Ioni accomulata che mi spinsero in quella determinata direziona. Era ne imitare gli uomini. A sputare imparai fin dai primi giorni. .. La più difficoltà ma la cagionò l'acquavite. L'odore era un tormento per ma; o forza con tutta la mia volontà; ma ci vollero delle settimane prima i vincaai. E' curioso notare che quella gente prese molto più sul serio mia lotta intime che ogni altra cosa che mi riguardasse. Nel mio non riesco a distinguere le persone, ma c'era un tale che tornava , solo o con i compagni, di giorno, di notte, a tutte le ore; si collocava bottiglia davanti a me e mi dava lezione ... detto ad onore del mio maestro: egli non si adirava; soltanto qualche avvicinava la pipa accasa alla mia pelliccia, in qualche posto dove io non o ■rrivara, finchè cominciava ad ardere; ma allora la spegneva egli stesso hl sua buone, enormi manacce; non si adirava, capiva che noi due ttavemo fianco a fianco contro l'istinto scimmiesco, e che io avevo la più difficile. che vittoria poi, per lui e per me, quando una sera in un vasto circolo 1PMtatori - forse cera una festa, un grammofono suonava, un ufficiala iiwa fra la gente - quando io quella sera, non sorvegliato, afferrai la 1■ di acquavite dimenticata davanti alla mia gabbia, e fra l'attenzione dalla compagnia la sturai secondo le regole. la portai alla bocca a 11itazioni, senza smorfie, da bevitore esperto, la vuotai proprio fino in o, con gli occhi che roteavano e la 11ola che 9orgo9liava; non ~iù coma 41qparaw, ma come un'artista, g&ttai via la bottiglia; e vero che dimenticai rezzarmi la pancia; ma in compenso, perché non potevo farne a meno non potavo frenarmi, perchè i miei sensi tumultavano, gridai senz'al– lil " !f111tando suoni umani, irrompendo con quel grido nella società uomini, a il loro grido di rimando: "Udite, egli parla! " mi parve un lii tutto il mio corpo stillante di sudore. o: l'imitazione degli uomini non mi attirava; li imitavo parchè o uno scampo, per un'altra ragione. Del resto, con quella vittoria c'era poco di fatto. La voce mi venne subito meno; non ritornò che mesi più la rapugnanza per l'acquavite fu più forte di prima. Ma la direzione stata indicata una volta per tutte ... imparai, signori miei. Ah, s'impara quando la necessità incalza; s'impara !Qlti!d!l si cerca uno scampo, s'impara disperatamente. Si sorveglia se stessi ..i~1_ sterza; alla minima resistenza ci si lacera le carni ... Con uno sforzo che non ha avuto pari sulla terra, ho ra11.giunto il grado di re di un europeo. Ciò non sarebbe forse nulla in se, ma il grado di ra madia di un europeo. Ciò non sarebbe forse nulla in sè, ma speciale d'uscita, la via d'uscita attraverso l'umanità. Non avevo altro scampo, ll\llllr& tenendo conto che non potevo scegliere la via della libertà. ·Il abbraccio con lo sguardo la mia evoluzione e la meta raggiunta finora, • poao lamentarmi nè giubilare ... Cluitndo torno a casa a notte tarda, da banchetti, società scientifiche, •dlali riunioni familiari, una piccola scimpanzè a metà addomesticata mi lflaDda ad io ma la godo con lei, alla maniera delle scimmie. Di giorno non la Nlllo vedere, essa ha negli occhi la follia dell'animale ammaestrato: io solo lftl ne accorgo, a non lo posso sopportare. Nell'insieme ho ottenuto quel che volevo. Non si dica che non ne valeva la IIQL Dal rasto non cerco il giudizio degli uomini, voglio soltanto diffondere dtltt cognizioni; non faccio che una relazione; anche a voi, illustri Accadami• el, n1>n ho fatto che una relazione. a lui si limitò a scrivere questo racconto intitolato: UNA RELA– ZIONE ACCADEMICA. (v. riqua– dro). E' dunque una storia "ipotetica". Mi sembra: di un passaggio (lonta– no: da natura a civiltà; e insieme vicino: formazione-educazione di un bambino). Cioè: "L'educazione co– me congiura degli adulti. Noi attiria– mo nella nostra casa ristretta quelli che si sfogano liberamente mediante miraggi nei quali anche noi credia– mo... " O, per dirla con uno psicana– lista-antropologo ungherese: "Noi non mangiamo i nostri secondogen i– ti - come gli aborigeni australiani -, ma in compenso li educhiamo tutti " (Roheim). E' il tentativo di identificare il vero avversario perché solo "dal tuo vero avversario ti viene un coraggio illimitato". Come dire: non c'è l'altra strada che fare ciò di cui si ha più"'panico", più paura. 11panico c'entra con la politica. Sono passati 50 anni da questo racconto. Oggi A. Pierino la sua integrazione-trasformazione in uo– mo gli stà più stretta. Come uomo– scimmia il suo lavoro pubblico, an– che alla società scientifica, è proleta– rizzato: monotonia e svalorizzazio– ne dalla sua forza-lavoro scimmiesca lo portano ad essere un po' più assenteista e a trovarsi pensare fila· ltrocche strane: estraneazione/ e- ranaità/lavoro di merda/contro/su- bito/tutto/basta e l'altre "oscene" parole· concetti, idee-desideri, uto– pie-progetti. Recentemente accetta– va di vedere la piccola scimpanzé anche di giorno e di accettarla come sua compagna. Ma ora non saprei dirvi: da quando la piccola scim– panzè declina "sottosopra" e "fuo– ri" sono d'accordo sulla rivoluzione ma litigano quasi su tutto .. Si vedo– no poco e per Pierino a volte le sue relazioni alla società scientifica han– no una strana aria, retorica, stanca, grigi a, troppo eh iara ... Una storia ipotetica: la prossima volta una impossibile ma reale, se– guendo Socrate - gran bevitore e tantissimo omosessuale - a una ce– na dove con altri (mentre Platone stenografa) discute dell'origine dell' uomo, dei sessi e deM'amore. (PG) 1° PS.: tutto ciò che è in neretto è citazione dal K. 2° PS.: dei Racconti esistono varie edizioni; le più economiche sono Garzanti (950 L.) e NewtonCom– pton (1000 L.). Le altre citazioni sono tratte dall'unica irrangiungibile edizione delle "Confessione e Diari" (Mondadori, l'anno scorso L. 7000). Ma se un giorno triste decidete di farvi un regalo (è importante far si regali) e avete un po' di soldi, que– sto è un buon investimento affetti– vo. Meglio per i romanzi: America e 11processo ci sono negli Oscar Mon– dador1. Pierino il Rosso Studi ancora perunpezzo di carta o stùdi anche percapire le cose? Mao Tse-tung DISCORSI INEDITI Lire 2800 Garraty - Gay STORIA DEL MONDO 3 volumi in cofanetto Lire 5000 Prélot STORIA DEL PENSIERO POLITICO 2 volumi Lire 5000 Aron LE TAPPE DEL PENSIERO SOCIOLOGICO Lire 2500 Fung Yu-Lan STORIA DELLA FILOSOFIA CINESE Lire 2500 "Oscar Studio": i nuovi strumenti del conoscere le tappe del pensiero sociologico (I) t :un2 \u-b1n storia losofìacinese --- negli OSCAR ce 29 MONDA DORI

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