RE NUDO - Anno VI - n. 33 - 1975

Chenchou. Cino. " lotta di classe In una scuola media inferiore" così si intitola uno spettacolo tea– trale che alcuni compagni italiani hanno visto in un loro viaggio in Cina. La storia è questa: una professoressa giovane, Iscritta al partito, ha chiesto di insegnare In cam– pgagna. Il primo giorno incontra uno studente che è uscito in strada ad aggiustare un palo della luce. Lei lo aiuta e poi entrano insieme a scuola. Questo ragazzino, figlio di un pescatore, fa fatica ad accet– tare la cultura libresca che la scuola gli propone, è invece pieno di entusiasmo e partecipazione negli interventi pratici. Il direttore della scuola, anche lui iscritto al partito, lo considera la pecora nera, la sua preferita è inve– ce una ragazzina molto studiosa e tutta chiusa in se stessa. Fra il direttore, rispettoso dei vecchi re– golamenti e autoritario, e la professoressa, che esce dalla scuola a fare le inchieste, viene fuori il solito insanabile conflitto. Dalla parte di lei stanno la nonna dell'allieva mo– dello, il padre e il figlio pescatore e qualche inse– gnante. Dalla parte di lui gli inevitabili professori opportunisti. Quando il direttore si decide a chiedere il trasfe– rimento (della ragazza naturalmente) lei s'impunta e dice che lo accetterà solo dopo un confronto con il comitato di partito. E lo spettacolo finisce così, senza sapere che cosa il partito deciderà. Sarà coi buoni o coi cattivi? Ecco per esempio cosa fa diverso Mao da Stalin (e da Truman): che non arrivano i nostri. Stalin lo avrebbe fatto finire lo spettacolo, o forse non lo avrebbe neanche fatto incominciare. Ma cosa vuol dire insomma? Vuol dire che i buoni e i cattivi coesistono nel partito e poi vuol dire che il partito può decidere bene o male, che non è infallibile, che si può essere in mino– ranza e anche perseguitati dal partito e avere ra– gione lo stesso. Pensate un po'. 11E:t-lZiONE! er abbonarsi intestare al conto orrente: N. 3/5956 Re Nudo via asto,rlli 1.2-20i43Mlla110. b1,of1alfle'1tr; t\orlnalQ lire JOOo; osten/tore li,f! 6000. Per la ,erie On1pleta clegll anetr.a.ti lire Sooo SUGARLAND EXPRESS • Vi racconterò la storia di Machinegun Kelly, era un onesto fuorilegge e andava per la sua strada. Era un uomo semplice, ma la sua donna era dura come l'inferno. Guardati in giro Machine Gun, non lasciare che ti giri intorno, non lasciare che una donna ti faccia finire sei piedi sotto terra. Vi parlerò di Katerine Kelly, stanca della piccola vita che passava. Propone di rapire il figlio di un ricco e di farsi strada nel mondo del crimine. E' meglio che ti guardi in giro, Machine Gun Kelly, attento a quello che fai se dai retta alla tua vecchia donna non so che cosa ti capiterà. I ragazzi del go– verno vennero per Machine Gun e lo portarono via, lo sbatterono in un buco nella prigione di Lea– venworth dove è vissuto fino al giorno della sua morte. Guardati in giro Machine Gun, non lasciarti schiacciare da lei, non lasciare che una donna ti faccia diventare il suo clown, Machine Gun •. Danny Kortchmar cantata da James Taylor in Mud Slide Slim an the Blue Horizon. Sugarland è il nome di un paesotto nel Texas, ugua– le a tanti altri; sulla strada provinciale è subito do– po Rosalito o un altro nome messicano simile. Fra tutte le case del paese se ne distingue una, Im– ponente, perfetta con giardino curato e l'ordine di una prigione modello. E' il punto dove tutto co– mincia definitivamente e irrimediabilmente a fini– re, in una storia in cui tutto comincia a finire su– bito, in un blando campeggio per detenuti in at– tesa di rilascio nel giorno della visita ai quasi non più carcerati. • L'assistenza sociale vi darà un bic– chiere di limonata •, dice il poliziotto di turno a una scodinzolante biondina appena scesa da un pullman in mezzo al deserto; la ragazza è venuta a trovare il marito che sta scontando gli ultimi quattro mesi di una condanna di poco conto. L'atmosfera del carcere è da festa, tutti allegri, la sorveglianza è quasi inesistente; i due finiscono nel gabinetto de– gli uomini e i doppi vestiti di lei finiscono per me– tà addosso a John (chiamiamolo John e Katy lei, non ricordo i nomi della storia). Un imbroglio le– gale ha fatto affidare il loro bambino a due vec– chi coniugi di Sugarland e Katy vuole recuperare il bambino subito; non sa come fare da sola e coinvolge John a scappare dal carcere, anche se lui non ne ha per niente intenzione. Escono indi– sturbati e si trovano sulla strada nella più rassi– curante delle situazioni, su una vecchia macchina del '56 con I genitori di un attro detenuto, amico di John. Ma il vecchietto guida pianissimo, troppo pia– no il suo macinino e un agente della stradale li ferma. I due perdono la testa, sicuri di essere sta– ti individuati, scappano inseguiti dal polizziotto, van– no a sfasciare la macchina e quando il polizziotto soccorre Katy lei In un attimo lo fa prigioniero. Sono sulla strada Insieme, verso Sugarland, In un attimo un fatto nazionale; il polizziotto è un ostag– gio in mano di criminali e un capo della polizia inizialmente bonaccione si adopera perchè tutto vada a finire in un mai definito migliore dei modi, senza sangue. Rifiuta all'Inizio la collaborazione di due tiratori scelti. I tre vanno; Katy si fa conosce– re In tutte le sue assurdità di ragazzina che deve sempre trovare interesse, conferme attenzioni dal comportamento degli altri; la storia del bambino da andare a prendere è fin dall'inizio un gioco, quasi un capriccio, come è tutto un capriccio quel– lo che Katy vuole e fa. Tutto nel film succede come RE NUD0/13 in una commedia comica, fuga dal carcere, viaggio sulle assolate strade del texas, tutto è un gioco. Dopo poco è chiaro che i due NON sono pericolosi, e la polizia di tutto lo stato, cioè i poliziotti di tutto lo stato e anche di stati vicini, seguono sempre più numerosi la macchina del fuggitivi e quelle degli agenti effettivamente impegnati nell'operazio– ne. SI viene a creare una teoria di macchine della polizia con tanto di luci sul tetto, sempre più lunga, chilometri di strada luccicanti nella notte dietro a questi due che stanno facendo un gioco che non riescono a valutare se non nella loro di– mensione di innocenza e candore assoluti. Loro sanno di non essere dei fuorilegge e si fidano cie– camente del capo della polizia che a sua volta ha capito che i due sono due ragazzini che gioca– no, non dei deliquenti. La strada continua a scor– rere e anche la gente dei paesi sa che cosa sta per passare per la loro via principale; la bella fa– vola di una giovane mamma che va a riconquistare la sua creatura. Passano in mezzo ad ali di folla nelle ultime tappe verso la tragedia. All'alba scam– pano alla battuta di due volontari della libertà, due ceffi che escono col sole ancora basso con una opel kadette giardinetta con i fucili e per un po' quando saltano fuori, sei convinto che stiano ve– ramente • andando a caccia • (di selvaggina). Die– tro, sul vetro hanno una decalcomania che dice: • REGISTRATE I COMUNISTI NON I FUCILI •. li scovano In un deposito di auto usate In vendita e sparano all'impazzata, terrorizzandoli tutti e tre (non hanno riguardi nemmeno per il polizzlotto) ma non riescono a colpirli. La fine comincia a sentirsi nello scorrere della pel– licola; non ci PUO' essere un lieto fine per una storia come quella. Il capo della polizia dispone che i due tiratori scelti si piazzino nella casa dei genitori adottivi del pupo biondo per fare fuori John e Katy appena arrivano. Il pulotto ostaggio è un bravo ragazzo, capisce tutto quello che succe– de, non può non fare lega con i due che sono due ragazzi come lui; avvisa John che se esce dalla macchina, davanti alla casa della finalmente raggiunta sugarland (terre dello zucchero) diffi– cilmente potrà mal più risalirci o fare qualsiasi al– tra cosa. John non ascolta, o meglio Katy lo spin– ge ad uscire, lo spinge verso l'appuntamento con la canna di un fucile che non sbaglia Il colpo. Scrit– to e diretto da Danny Kortchmar alla seconda esperienza dopo il film televisivo DUEL • Sugar– land Express • riprende In modo magistrale temi di sempre della narrativa e del cinema americani; anche in questo film la parte più vitale di tutta l'esperienza sta nella strada, nello spostamento di chilometri paradigma di quello del tempo e della vita. La sporporzlone fra • reato • e punizione, di– spiegamento di mezzi e forze di polizia è colossa– le. La fila Interminabile di auto della polizia è sem– pre momento per momento comico, prima. per es– sere Immediatamente dopo drammatico e didasca– lico. Fa ridere che cl siano centinala di poliziotti dietro a quel due, ma è chiaro che con tanti tu– tori dell'ordine mobilitati non c'è possibilità di scampo In nessun modo. La polizia americana è guardata con occhi corretti; non viene dato nessun appiglio alla crudeltà epidermica, alla reazione di fascismo viscerale come quella del due cacciato– ri all'alba (debitamente arrestati); l'assassinio del due viene progettato a mente fredda, In perfetta e lucida coscienza, nella logica del potere che deve salvare la sua dignità. Non c'è moralismo, nil pie– tismo, nè tinte dolci; Katy è responsabile di tutto, è lei che spinge John a fare tutto quello che lo por– terà sei piedi sotto la terra, ma è sempre chiaro che in fin dei conti dalla parte della logica e del– l'umanità c'è lei, affatto coinvolta nei risvolti le– gali dell'esistenza di cui John ha qualche coscien– za. Non cercare di fare qualche cosa di ovvio, non giocare mal, perchè c'è sempre una pallottola che ti aspetta, se lo fai, In un punto o nell'altro della strada. Fotografato egregiamente, schermo panoramico, di• vertente per un bel pezzo e poi con un dramma sottile che cresce naturale, ricco di tutte le nota– zioni felici di colore americano, Sugarland Express è una delle buone cose che I registi americani giovani sanno mettere Insieme.

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