RE NUDO - Anno V - n. 27 - 1974

I • Vivere Insieme • (Il libro delle comuni) . Ed. Arcana • L. 2.500. Cazzo, avrebbe potuto essere un libro esplosivo, eccitante, un trip fantastico fra le comuni, un'esaltazione di ciò che di rivoluzionario, nella vita di ogni giorno, ognuno.sogna e cerca di realizzare. E' saltato fuori invece solo qualcosa di teo- 'rico, spesso barboso e poco convinto. Le tre parti del libro forniscono: la prima, una panoramica delle comuni del passato (ma non di quella di Parigi). la seconda di quelle contemporanee (ignorando quelle cinesi). la terza affronta il problema sessuale e della donna nella vita delle comuni. La parte storica, data la brevità, desta sia poche polemiche che poco interesse. Sulla vita delle comuni d'oggi giorno, il discorso si fa più complesso ed interessante anche se non troppo obbiettivo, perchè l'analisi che svolgono gli autori, lascia intraIONE vedere spesso la loro poca convinzione nella vita comunitaria. Dopo aver spaziato dall'America all'Europa nell'esame del risorgere delle • comuni • e della realtà in cui esse s'inseriscono, abbiamo una serie di interviste e documenti sulle comuni e sui gruppi italiani. Ci sono frammenti, spezzoni per un discorso ancora tutto da fare. I casini individuali emergono in primo piano lasciando sullo sfondo il problema della comune come risposta collettiva al sistema tradizionale di vita. Il problema del sesso nella vita comunitaria si limita ad una serie di risposte abbastanza superficiali a delle • domande-accuse • che potrebbe formulare qualunque borghese curioso. Insomma un libro documento più che un libro inchiesta, uno sguardo d'insieme più che un'osservazione ragionata. Non morde, non entra dentro la faccenda, non contribuisce; però si legge piacevolmente e poi è l'unico libro recente che parli delle comuni anche di casa nostra. Biblioteca Gino Bianco o IB « Comuna Baires » • cultura teatro rivoluzione , un'analisi una propo• sta una pratica, di Renzo Casali • ed. Centro Lunga Marcia • Milano, 1974, L. 3.000. Un libro molto bello, in verità. Soprattutto il pezzo introduttivo di Renzi Casali che cerca di rimet• tere insieme la cultura e la politica che troppi scriteriati compagni ancora dividono. • Dividere è perdere • dice Casali e difatti è una separazione che non ha senso, sbagliata e come tutte le cose sbagliate nel lungo periodo perdente. Che strano: io sono cresciuta con una idea nella testa che mi avevano messo Vittorini e Spinella • l'identità fra politica e cultura •. Questo principio dei nostri vecchi, giusto, primo • • ' . grande ,. CAB. J.B. IONE è stato di fatto rifiutato dal movimento, mentre troppa paccottiglia del più bieco stalinismo è ancora in circolazione. Ma non possiamo selezionare un po' meglio le nostre soffitte? Così nella pratica succede - come dice Casali - che il militante sovrastrutturale (della cultura) è visto dal militante di base (condizionato anche dalla cecità intellettuale e politica delle avanguardie dirigenti) come un transfuga come un piccolo borghese che evade l'impegno diretto di lotta ... sembra che il mondo delle idee sia una realtà emarginata dalla lotta di classe •. La dimostrazione che no è nel libro e nei testi, nell'esperienza di vita e di lavoro della Comuna Baires argentina.

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