RE NUDO - Anno IV - n. 23 - 1973

OH CRISTO, ij CHERISATE! ' che ha a che fare con I cadaveri: · • Vedi, c'è una bugia nell'aria. La Stampa underground è una noia au– toindulgente, una cagata fraudolen– ta. La stampa underground opera nell'ambito di una politica astratta, senza la spinta di un bisogno con– creto. I giornali underground esi– stono in un'lnvlciblle Terra-Madre, sospesi in un paradiso di popolari– tà internazionale e prosperità con i capelll lunghi ... •. Emmett Grogan In OZ 26, luglio 1970. Oh Cristo, che risate! Parole ama– re e aspre condanne da parte di un figliuol prodigo. Chi era questo mi- • sero giudice di giornali del popolo morti e seppelliti con asce insan– guinate nelle schiene? Non c'era alcun bisogno di Grogans-senza– pietà, di fraudolenti profeti, di pa– ranoici che la menavano solo per– ché non avevano ottenuto la LORO fetta della torta di Woodstock. Che bamboccio! • Se fossi nei miei pan– ni, ti accorgeresti della noia che provo nel ve~rti •. Avrebbe dovu– to sentire Jerry e Abbie. Avrebbe dovuto bruciare soldi alla Borsa; avrebbe dovuto eleggere un porco per presidente; avrebbe dovuto in– vadere il • Frost Programma • alla B.B.C.; avrebbe dovuto fare parte degli yippies e • mettere insieme la sua merda•; avrebbe dovuto mettersi con I Weathermen e far saltare palazzi. Piantala, sputtanoso Emmett e, • Do it •! MORTO OZ VIVA OZ Ma i tempi cambiano e il nostro giornale sta cambiando con loro. Parte per necessità economiche, parte per le frecciate di una sfor– tuna sfacciata. Oppure può anche darsi che questo cambiamento lo abbiamo provocato noi, volutamen– te. Adesso vi spiego. Per cominciare, sarebbe la più grossa auto-presa per il culo per noi il non ammettere che editorial– mente parlando OZ è spesso de– bole. li flusso di soldi che il nostro gior– nale tira fuori è in costante stato di fluttuazione. Questo comportamen– to piuttosto Irregolare ci ostacola in due modi. Primo, viene a creare una insalubre ed inevitabile tensio– ne tra noi e i nostri distributori, lasciando i tipografi in un pesante e nervoso tiro incrociato. Tutto ciò In cambio crea una linea di demar– cazione sempre più netta tra noi e la pubblicità, senza la quale non avremmo potuto soprawlvere negli ultimi cinque anni e mezzo. Secon– do, e più Importante, tutto ciò li– mita severamente gli scopi dei· no– stri orizzonti editoriali. OZ non ha mai avuto a che fare con le • no– tizie• come tali, ma il potenziale di suggerimenti editoriali e di idee che slamo continuamente costret– ti a scartare per via dei nostri tem– pi di stampa che sono Inadeguati e imprevedibili, è una disgrazia cri- minale. Ogni volta ci troviamo a ri– fiutare abbonamenti perché • ...non usciremmo in tempo ... •. E chi vuole i giornali di Ieri? Perciò crediamo di non andare troppo • fuori • se vi comunichia– mo questo breve e segreto tele– gramma aperto: • IL GIORNALE CHE AVETE APPENA COMPERATO E' PRATICAMENTE MORTO + LO ,ABBIAMO UCCISO CON GIOIA + Cl HA SERVITO BENE + Cl HA ANCHE DIVERTITO + NON MAN– DATE FIORI + •. Eccoci qua col passato seppellito. Ed il futuro? Oh, continueremo an– cora a pubblicare. OZ volume 2 è dietro il proverbiale angolo. Ma pubblicheremo regolarmente; cer– cheremo nuovi scrittori ed autori; enfasizzeremo le notizie attuali, au– menteremo il numero delle pagine, sorridendo alle buone facce dei ti– pografi (e alle vostre, speriamo). useremo nuove scope In vecchie stanze e siamo convinti che diffi– cilmente ci riconoscerete! Ma cer– to, continueremo a mordere e a scalciare, bestemmiare; continuere– mo ad usare lo stesso • linguaggio selvaggio •; punteremo il dito, ci sbatteremo, analizzeremo, fottere– mo il di-dietro del sistema nella speranza che la bestia sanguini a morte. Ma OZ non è un giornale • Under– ground •. Non più. Forse non lo sia– mo mai stati. Seppellirci nella no– stalgia di una consapevolezza dei tardi anni '60, sarebbe un trip trop– po facile. Per metterla nelle parole del mio caro amico • pretty boy • Neville, metteremmo In vista la parte già visibile di un'ostrica a– perta. Si dice che la seconda vol– ta vada sempre meglio. Ci vedia– mo a giugno. Felix Dennls ...E VENNE IL GIORNO IN CUI ALLA GENERAZIONE PSICO- ELETTR'ICA LE Si FUSERO LE VALVOLE CERE– BRALI E L'•INT·ERO APPARATO SCOPP.10' (TUTTO CIO' ACCADDE SUBITO DOPO CHE I PALI VEN– NERO SCAMB'l-ATI PER AUTOBUS E VICEVERSA). Questo articolo vuole essere un commento all'editoriale di Felix Dennis. Ma cominciamo dall'inizio. La nostra storia comincia esatta– mente negli anni '50 quando tre bal– di giovanotti, Jack, Neal e Allen decisero di fare le valige (i • puri– sti • perdonino la metafora), e di partire alla ricerca dell'Amerita, quella vera. Chi ha già letto le loro awenture (avrete già capito di chi stiamo parlando) si sarà divertito un mondo. Ma che cosa ne è del nostri tre eroi? Jack e Neal hanno ottenuto il Nirvana circa un decen– nio fa e Allen sta cercando la via più breve per arrivarci. Nel frattem– po ha scritto un poema, Howl, e poi un altro, Jessore Road, che sa– rà presto inciso su disco, dove si udrà anche la gracchiante voce di Robert Zimmerman, meglio cono– sciuto come Bob Dylan. Vi ricordate poi I Merry Pranksters di Ken Kesey? Con Neal Cassidy che giocava a tirare il martello? E i rinfreschi con l'acido? Forti, neh? Che ne è rimasto dei Merry Prank– sters? Alcuni si sono • scissi • per dare vita alla comunità musicale dei Greatful Dead; Ken Kesey col– tiva patate nella sua fattoria nel– l'Oregon assieme alla moglie e i bambini. Gli altri si sono persi per strada. Quelli erano giorni! E i Greatful Dead? Pare che Garcia e CO. ultimamente si siano conver– titi alla Missione della Divina Luce del Guru Maharaji, il Dio-ragazzot– to-prodigio che viaggia in Rolls Roy– ce e qualche volta si abbandona In eccentricità quali li contrabbandare grossi quantitativi di orologi sviz– zeri e valuta pregiata In India. Ma che mattacchione! E I bel tempi quando Jerry Rubin bruciava soldi a Wall Street e an– dava ai processi vestito da Babbo Natale! E Abble Hoffmann che fa– ceva la • Revolutlon tor the Hell of lt • e vi Insegnava come • steal thls book •? Sigh! Se cl penso ml vengono le lacrime agli occhi. Spe– cialmente se penso che Abble è stato beccato mentre cercava di vendere coca ad uno della narco– tici, ml viene da piangere forte. Questa è la storia dell'underground per sommi capi. A questo periodo coincide pressap– poco l'inizio dell'era psichedelica ufficialmente iniziata nell'Università di Harvard, Mass. ad opera di un tal Timothy Leary docente In Psi– cologia e Filosofia, coadiuvato nel suoi esperimenti con le droghe che modificano il comportamento (qua– li l'L.S.D. 25, la psllociblna e la mescalina), dagli assistenti Richard Alpert (ora ribattezzato Baba Ram Dess) e Ralph Metzner. Insieme questo trio a tirato una specie di manuale sull'esperienza psichedeli– ca basato sul libro tibetano dei morti. Quale era li fine di questo libro? Era quello di guidare coloro che volessero intraprendere un viaggio nel meandri del sub-conscio tramite l'aiuto delle soprannomlnB-' te sostanze. Abbiamo detto espe– rienza. li significato di questa parola ognu– no se lo vada a cercare nel dlzlo- nario, ma senz'altro troveremo che non vuol dire prassi. Un'esperienza è una azione che si compie yolon– tariamente (in genere • per vedere l'effetto che fa • l o talvolta Involon– tariamente. Veniamo al sodo. Nel nostro caso stiamo parlando di • esperienza • psichedelica. Quando ingerimmo il primo acido non IQ facemmo per fuggire dalla realtà (questa è una fesseria che non sta In piedi nemmeno se aves– se le gambe) ma giusto per avere un'esperienza dalla quale avremmo guadagnato qualcosa che ci sarebbe potuto servire o meno nella • pras– si •, nella realtà, cioè. A questa affermazione alcuni che anche loro hanno •superato• l'un– derground, ma In un'altra direzio– ne, gridano con veemenza: • La realtà non esiste •! Calma, rispondiamo. Esistono due realtà, quella materiale e quella co– sidetta metafisica (quelli dell'un– derground mi scusino se non uso le parole • cosmologia gioiosa • per metterla· alla Allan Watts). A que– sto punto diventa una questione di scelta, di • uso politico • degli psi– chedelici, come giustamente la met– tono giù I nostri compagni e fra– telli di Re Nudo (i marxisti puristi non si scandalizzino nel sentire la parola • fratello •. I compagni ci– nesi tra di loro si chiamano • fra– telli •. ~ solo una questione di eti– ca dialettica. Qui da noi la parola • compagno • Indica qualcosa di più agguerrito di • fratello • che sa troppo di monaco francescano e perciò di religione: e religione vuol dire ecc. ecc.). Cerchiamo di comprendere bene il significato di • scelta • ed implici– tamente di • uso politico •. Per scelta si intende li campo nel qua– le uno. decide di operare, quello materiale, o quello metafisico. Co– me conseguenza di ciò ha luogo un • uso • dell'esperienza che può es– sere politico e non. Se si opta per l'esperienza ad uso politico, con un ritorno alla realtà materiale o prassi, non bisogna prendere l'aci– do come se fosse liquirizia, perché altrimenti si sconfinerà senz'altro nella metafisica e si urlerà ai quat– tro venti che • la realtà non esi– ste•. Al giorno d'oggi i • flippers • non si contano più, e un Guru Maharajl, uno Swaml Yogananda o un Baba– googoo qualsiasi vale tanto quan– to un flaconcino di Vallum. li mondo è pieno di zattere di salvataggio. Ad essere realistici l'underground, per molti nostalgici In buona fede, esiste ancora, ma purtroppo come al solito, I libri di Jerry Rubln ven– gono editi In Italia 5 anni dopo la loro comparsa In America col ri– sultato che quando noi scopriamo di • essere In tanti •, apprendiamo anche che li vecchio birbone ha abbandonato la rivoluzione e colti– va Interessi mistico-macrobiotici. Quindi, chi ha superato chi? Nes– suno ha superato nessuno. Ottiche diverse In campi di azione diversi. A quelli che hanno fatto la scelta dell'oltre il materialismo, auguria– mo che riescano a mantenere il loro ascensore bene In alto, altri– menti il Kundallnl va' di traverso, con le ben note conseguenze. Quindi quando cominciate a pen– sare che I pali d1:1lla luce sembrano autobus, fate attenzione, Mombello- è dietro l'angolo. . Mauro

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