RE NUDO - Anno IV - n. 19 - 1973

La politica la si trova dapper– tutto, dalla fabbrica alla scuola, dalla strada alla famiglia, dalla famiglia fino ai nostri conflitti in– terni, ai nostri problemi intimi. Tutto è politica. E' un concet– to che da qualche anno viene continuamente detto e ripetuto ma che non sempre è stato com– preso, nemmeno da coloro che so– no attentissimi a giudicare quan– to rivoluzionario è il meno im– portante dei loro atti. Provate a « politicizzare» il problema quando per esempio il vostro partner fa all'amore con qualcuno di passaggio. Militan– ti o meno, ci si sente dentro qualcosa che stringe le budella, che ci fa sentire male. E basta. E in culo la politica. No, nient'affatto in culo alla po– litica. Proprio nel momento in cui ci si ritiene più lontani dalla politica, ci si trova nel punto più cruciale. Senza dubbio il peggio– re degli slogan borghesi è « il sesso è· una questione privata ». Fu proprio questa, circa cin– quant'anni fa, la scoperta di uno psicanalista viennese di nome Wi– lhelm Reich. Nel 1924, quando era ancora il miglior assistente di Freud, Reich si dedicò a ricerche sull'o– rigine sociale delle nevrosi e a– prì alcuni dispensari di igiene mentale nei quartieri popolari di Vienna. Reich volle inserire la psicoanalisi nel movimento ope– raio e questo gli costò l'espul– sione dall'Associazione Internazio– nale di Psicoanalisi. Cercò di rea– lizzare una sintesi originale tra dottrine marxiane e freurliane, e la cosa scontentò tanto i marxi– sti quanto i freudiani. Mn nono– stante questo i problemi che Reich formulò e risolse rimango– no più acuti che mai. C'è il par– ticolare che rende interessante ia sua proposta per risolvere la cri– si sessuale che la società occiden– tale attraversa: Reich presuppone una rivoluzione politica radicale, Esaminiamo la faccenda più da vicino. Nei dispensari psicoanali– tici popolari, aperti nel 1922, Reich si rende conto che la mag– gior parte delle nevrosi che egli dovrebbe guarire sono provocate dalla miseria in cui sono costretti a vivere i suoi pazienti. Conse– guenza evidentissima: la terapia individuale è inutile se ad essa non si accompagna una vigorosa azione sociale. Seconda constata– zione: quanto più i giovani nel 0 l'età della pubertà sono sessual– mente frustrati, tanto maggiori sono le difficoltà psichiche di cui soffrono. Ma la società occiden– tale reprime violentemente le ma– nifestazioni sessuali degli adole– scenti. E quindi la psichiatria de– ve entrare in guerra contro la morale sessuale borghese. E' chia– ro. Meno chiaro appare allora a Reich il ruolo che la famiglia ha SESSO ROSSO nella repressione della sessualità infantile. Affronterà in seguito il problema. Per il momento Reich, dopo a– ver visto e partecipato alle som– mosse popolari di Vienna del 1927, si iscrive al Partito Comu– nista. Inizia a questo punto una esperienza militante che lo con– durrà a importanti scoperte. Do– po un giro di conferenze sulla famiglia, l'educazione dei bambi– ni e i disturbi sessuali, Reich fon– da nel 1929 sei centri di igiene sessuale che in breve tempo so– no frequentatissimi, specialmen– te da ragazze e da donne incin– te. « Per due anni fui aggredito in tale misura dai resoconti ter– ribili della miseria sessuale della gente che dentro di me la frattura tra l'uomo di scienza e il politico andò sempre più allargandosi ». Reich scopre i giovani nella vita quotidiana, nelle loro rivolte, nel. le difficoltà di adattamento: « Im– parai poco a poco a capire la sfiducia profonda e giustificata nei confronti di tutto ciò che si chiama "autorità" o "adulto". (,,,) Era come se i giovani aves– sero portato per molto tempo un giogo di cui ignoravano lo scopo ( ... ) Quando spiegavo loro i sem– plici rapporti che esistono tra fru– strazione genitale e nevrosi, i gio– vani mi capivano immediatamen– te». Il socialismo, dice Reich, de– ve liberare l'uomo, ma senza li– bertà sessuale non c'è nessuna li- oe Giro Bianc R_ENU00/8 bertà. La rivoluzione deve abban– donare la morale sessuale che ha ereditato dall'ideologia borghese. Di fronte a queste idee ci sono dei militanti che si scandalizza– no e che protestano: « In questo modo ti spingi troppo avanti, tu predichi la licenza sessuale. Spie– gati ». E Reich: « Essere contro la "licenza", se con questa paro– la si intende un'attività sessJale igienica, significa fare concessio– ni alla morale sessuale attualmen– te imperante, significa collabora– re per la miseria sessuale, signi– fica soste.nere l'ideologia borghe– se ( ... ) Ciò che ci distingue dai nostri avversari è il fatto che noi socialisti esaminiamo ogni fatto concretamente, ne valutiamo le cause e le conseguenze, mentre i nostri avversari li affrontano dal punto di vista della morale as'•at– ta ». Reich invece afferma di aver imparato tutto sul campo, «nella pratica medica e sessuologica fatta fra i govani viennesi.» Ed è appunto basandosi su questa pratica concreta e partendo dn qui che si deve erigere il nuovo mondo. E Reich avanza. La logica strin– gente del suo pensiero schianta i «grandi principi» della morale b,orghese, scopre i principali pi– lastri dell'oppressione borghese, dell'oppressione più nascosta, quella che mette un poliziotto di guardia nel cervello di ogni indi– viduo che vive nel la società bor– sono oggigiorno, da un punto cli vista politico nient'altro che offì– ghese: «Famiglia e scuola infatti, cine dell'ordinamento sessuale borghese dalle quali vengono sfor– nati continuamente servi brav ed ubbidienti. Il padre nel suo ruo– lo abituale è il rappresentante del– l'autorità all'interno della fami– glia. Lo stesso atteggiamento ub– bidiente e servile che il padre e– sige dai figli quando sono a'lcO– ra piccoli oppure giovani, lo Sta– to lo pretende dagli adulti. La mancanza di senso critico, l'ir 1- possibilità di protestare, il •1on– avere-nessu na-op inione-persona le caratterizzano tanto il rapp:Jrto di fedeltà familiare che i figli !,an– no con i genitori, quanto quello degli impiegati fedeli cori lo Sta– to, e quello che gli operai 1On ancora coscienti a livello di cl s– se con il loro direttore di •ab– brica o con il padrone ». ( La lott,1 sessuale dei giovani. Samonà Sa– velli, pag. 105). In breve, la fami– glia patriarcale ( cioè basata ,ul– l'autorità del padre) è una fabbri– ca di ideologie e strutture menta– li conservatrici. E' questa una fun– zione eminentemente politica, sia nella sua forma diretta che in quella indiretta. Diretta: la fami– glia è « uno stato autoritario in miniatura». Indiretta: « la repres– sione sessuale prepara il bambi– no alla rassegnazione e a forme

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