RE NUDO - Anno IV - n. 19 - 1973
RE NUD0/7 A gestire questo mercato di di– schi e di biglietti ai concerti ci stanno i padroni che ci fregano con le nostre stesse armi, chi– tarre elettriche, capelli lunghi, giornali pieni di fotografie e di pseudonotizie succulente. Abbia– mo detto un casino di volte che il rock è nostro e i padroni ce lo hanno fregato e adesso ce lo vendono a prezzi salati, come un bene di consumo per giovani. Questo è vero in linea cli princi• pio e vale anche per qualche gruppo o cantante che è veramen– te nostro, che va in giro a rac• contare le nostre storie, rabbie, angosce e gioie, ma dobbiamo metterci in testa che la stragran• de maggioranza cli complessi e cli cantanti sono dei bastardi sfrut– tatori anche loro, squallidi pro– fessionisti della chitarra elettri– ca a cui della musica della gente e del movement non solo non glie– ne frega niente, ma anzi ci gio– cano più o meno coscientemente ~opra. Faccia1710degli esempi con– creti dentro e fuori dell'Italia. Gli squallidi canzonettari emersonia– ni delle Orme che cos'hanno da dirci? Che cosa vuol dire loro musichetta finta seria e fìnta clas– sica? « Mani di gesso» (Tony Pa– gliuca) chiamato così per la sua patetica incapacità di suonare un qualsiasi strumento a tastiera e i suoi degni compagni devono piantarla di prendere in giro tut• ti e per farli smettere non biso– gna comprare più i loro dischi e non andarli più a sentire i loro « conce-rti ». Emerson e fratelli non possono andare ancora avan• ti molto a farci sentire le loro rielaborazioni classiche perché se vogliamo sentire Mussorski pos– siamo sentirci l'originale che an– che se è un autore decadente è già più ascoltabile degli orrori da avanspettacolo di ELP. Per rendersi conto un momento di come stanno le cose bisogne• rebbe conoscere i manager di que– sta gente: sono quasi tutti degli alcolizzati di merda che gestisco– no i complessi come cavalli, se li giocano a poker, decidono da un giorno all'altro che questo o quel– lo gli stanno sulle balle e non li fanno lavorare più fìno alla scadenza dei contratti. I mana– ger italiani sono già più seri, ma ciò non toglie che siano meno ba– stardi; Sanavio-Mamone odiano i capelloni drogati comunisti, spe• cialmente quelli di Milano che ( se-– condo loro) con il loro casino gli impediscono di sfruttare quella che da sempre è la migliore piaz– za italiana per qualsiasi tipo di ~pettacolo. Comunque di gente italiana che suona famosa che merita rispet– to e che fa qualche cosa di sin– cero ed è disposta a fare uno sforzo per suonare gratis da qual– che parte ce n'è proprio poca, la maggior parte non si pone nem- meno il problema dell'esistenza delle strutture alternative e si cro– giola nella merda della gestione commerciale della musica, scrive ed esegue esercizi di composizio– ne da allievi del conservatorio, gratuiti e inutili e va a cercare ispirazione nelle cose più incre– dibili e lontane da qualsiasi tipo di realtà concreta e viva. Il rock o è uno specchio dei tempi o non è niente; tutti i « grandi » lo han• no fatto, sia che parlassero con– cretamente a parole delle cose di cui volevano parlare (vedi Dylan ), sia che quasi suonassero solo ( ve– di Hendrix): dentro di loro, CO· me dentro gli Stones o i Beatles ci si riconosce, si trova qualche cosa di vero; così come dentro Miles Davis che è uno che parla e urla e che non pensa nemmeno per un atttimo a fare delle cose « belle», che stiano bene insieme, ma solo a esprimersi e a dare. L'arte per l'arte non esiste, il senso del bello è una scelta rea– zionaria; chi in mezzo al c~sino in cui viviamo si mette a fare mu– sica che mira ai valori estetici fa una scelta che va contro alla gen– te. Per parlare un po' a fondo di queste cose ci vorrebbbe tutto il giornale, il che non ha senso: an– dremo avanti a pezzettini, questa è solo una premessa. Guardiamo– ci bene intorno, e capire chi sono quelli veri e quelli fìnti non è dif– ficile; di gente brava in giro ce n'è ma è più o meno quella che almeno da noi non è molto famo– sa, tipo Greatful Dead e Jefferson Airplane due complessi califor– niani che le cose le h11nno capite fino in fondo; Crosby e com– pagni che raccontano storie vere, John Lennon, la lncredible String Band e quasi tutta la gente folk inglese; Miles Davis, Weather's Report, Ornette Coleman, Keith Jarret, qli Stones e qualche altro, John Mayall, Clapton. La vera merda la troviamo da noi dove non si salva quasi nessuno: non incazzatevi ma uno dei pochi che prende la chitarra e canta vera• mente e non fa finta, che non co• pia e manda cose vere è Claudio Rocchi. I suoi limiti politici so– no chiari per tutti i compagni, ma non è un discorso che si può liquidare con due parole, ne ri– parleremo. Due parole ancora sull'orqano del rincoglionimento e della disin• formazione Ciao etc. non com– pratelo più per nessuna raqione. Una buona parte deqli articoli so• no i cosiddetti « redazionali », in• serzioni a pagamento delle case discografiche, quello che non è pagato esce solo in concomltan• za con pagine pubblicitarie e non c'è il caso che la oente di una ca– sa che non fa pubblicità sul gior– nale venga cagata anche par sba– glio; questo oltre a tutto il re• sto che è già stato detto molte volte.
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