RE NUDO - Anno III - n. 15 - ottobre 1972

cui prodest?. - Quando si fa un giornale autofi– nanziato, arriva i·I momento in cui ci si deve imporre una scelta: o richiudersi, fermarsi e magari tor– nare un po' indietro, oppure con– tinuare ad andare avanti per rag– giungere nuovi lettori e formare nuovi compagni. Perché questo? Perché ci sono delle leggi economiche abbastan– za rigide per cui, alla lunga, o fai il ciclostilato o al massimo lo stam– pato da 5 o 6 mila cop•ie; oppure si verifica un tale aumento di costi a cui solo organizzazioni politic e nazionali come Lotta Continua e il Manifesto possono far fronte c0n sottoscrizion'i quotidiane. Davanti al problema richiudersi o espandersi, si è aperto un dibat– tito molto intenso all'interno della redazione. Alla fine, a maggioranza, come sta– to di necessità e mettendo al pri– mo posto l'elemento politico «ar– rivare al maggior numero di com– pagni » abbiamo scelto di « ven– dere » alcune pagine del nostro giornale ai « persuasori » del si– stema che combattiamo. Accettare questa contraddizione si– gnifica per noi permettere che il nostro messaggio arrivi a decine di migliaia di compagni, aumentare il numero delle pagine, quindi ave– re più spazio nostro, poter arrivare alla distribuzione nazionale in edi– ·cola con 50.000 copie di tiratura nel più breve tempo possibile. ,,,~aggiungere questi obiettivi e riu– scire a far pagare al compai:inl un piornale del prezzo effettivo di 350- 400 lire, sempre al prezzo di lire 200, questo dio Kane lo consideria– mo un successo, una vittoria. Cre– diamo infatti che sia giusto far pa– gare le 150-200 lire di differenza al sistema piuttosto che ai compa– qni. Se Il sistema ha bisogno del no– stro canale. che si faccia avanti· Kazzo infatti non solo si usufruisc~ del potere contrattuale che del mo– vimento gestiamo anche per tutti i compagni, ma con questa opera– zione si cerca di ributtare i soldi che, «_gentilmente » ci vengono of– ferti, in iniziative che di fatto dan– neggiano il padrone perché ven– gono riutilizzati contro di lui. Se per esempio abbiamo 70.000 lire di pubblicità da una casa di– scografica queste verranno utiliz– zate per un concerto gestito da noi contro le case discografiche; se ci daranno soldi per vestiti, ci im– piegheremo ad utilizzarli per co– struire uno FREE-SHOP ecc. Noi trasformeremo ogni bibita, ogni disco, ogni putt;mata che ci verrà ordinata, in una crescita politica ed organizzativa del giornale. Certo non accetteremo articoli redaziona– li pubblicitari, chi legge dovrà di– stinguere qual è il messaggio di– retto del giornale. Se un compagno deve comprare certi beni che li prenda dalla casa X o dalla casa Y, poco importa, ma non accette– remo mai di fare degli articoli « spiegando le oecessità » di com– prare queste cose. Puttanate simili le lasciamo in ap– palto ai giornali specializzati, unica loro risorsa per no~ morire subito. Sappiamo che ci saranno molti compagni che si incazzeranno per questa decisione, l'abbiamo verifi– cato anche tra di noi, a tutti va Il nostro Invito a riappropriarsi di quella forza e capacità critica che la cultura borghese tende a toglier– ci quotidianamente. Diventiamo parte attiva e protago– nisti di questa lotta. Impariamo a valutare quali sono i: prezzi da pagare per avere più ar- - mi e più forza per vincere. Il 66 è lontano; l'esperienza .stam– pate per p9chl intimi non rappre– sentano più la forma, più avanzata di comunlcaizone; non è più il tempo delle idee confuse è inco– minciato Il tempo della propaganda e della diffusione delle idee giuste. Capire qwesto è fondamentale per capire che ·1ascelta di avere pub– blicità ed Il riuscire ad ottenerla, è oggi una vittoria potenziale che sa– rà realizzata nel momento in cui sap,emo adoperare nel modo giu- . .sto I frutti del prezzo pagato. l.11 cla1sse ••11er11i11 è ft1rte, · il- 111t1,•i111e11tt1 Ht•~- ; · ·:,.~~ i,:·:~ j r~ ;_:~; : <~- ·. , ~~ i . •r••n, ~· . . •\•· . . ,.:..-,t -,~..--~ , ./1~ :«. ,·,·,.. :·~ •• il('-'.' . ..,,,. .. t, Alio là, questo sta dicendo oggi una scelta governativa di direzio– la classe operaia ai padroni, picco- ne Socialdemocratica borghese, li e grandi. La classe è forte e da- bensì davanti ad una scelta « de– vanti alla reazione montante che d'i- · mocratico-fascista », quindi la lotta ce: « Lavora o ti licenzio» « Lavo- per la difesa dei posti di ·lavoro, ra che ci sono 10 disoccupati che per il salario, e la piena occupa– vorrebbero il tuo posto » si leva zione diventano lotte fondamentali una risposta decisa e combattiva. per scornggiare i padroni nella lo– Purtroppo ·fa direzione delle forze ro ascesa verso il fascismo. operaie è ancora in mano ai rifor- Si sente spesso dire che il movi– misti, i quali neppure si preoccupa- mento è in riflusso, che le stiamo no di dare un certo risalto di fron- prendendo da tutte le parti. Ecco te all'opinione pubblica dei fatti davanti a questo pessimismo che che proprio ora in. periodo di con- confonde le debolezze dei gruppi tratti si verificano contro i picche!- rivoluzionari con quelle del-la clas– ti di operai che vogliono impedire se operaia, la risposta compatta e ai crumiri di entrare in fabbrica: al- forte che sta dando il movimento la Farmitalia la polizia carica il operaio è la migliore per i disfatti– picchetto, molti compagni all'ospe- sti e risposta di richiamo alla real– dale; alla Bracco la polizia carica, tà per chi vaneggiava fino a due o all'aeroporto di Linate la polizia in- 3 mesi fa di sbocco insurrezionale terviene a respingere le forze ope- delle lotte d'autunno. raie, i compagni si ribellano e ven- gono menati. A tutto questo le for- ze reazionarie rispondono con «So- no stati gli estremisti», non capi- scono che è la classe operaia che ne ha piene le palle di loro e del- l'opportunismo dimostrato ancora una volta dalle dirigenze sindacali tese a frammentare le lotte. L'esem- pio più allucinante 'è il bidone dei chimici, voluto dai sindacati, sot- toscritto dai -padroni con immensa gioia e · approvato benevolmente d~I governo di centro-destra. Oggi è importante.capire come non ci si / trovi pi_ù come nel '66 davanti ad

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