RE NUDO - Anno II - n. 3 - marzo 1971

Re Nudo/8 ROMA 2 FEBBRAIO 1971 300 Carabinieri e agenti di PS Il FUORI FIGLI DI PUTTANA! 11 ••• Il collettivo politico giuridico di Roma ci ha inviato il testo della denuncia presentata dal collettivo stesso alla procura contro la polizia per i reati fra l'altro, di tentato omicidio e furto pluriaggravato. Ne presentiamo qui ampi stralci di quello che ne– gli ambienti giuridici romani viene giustamente definito « Squadrismo di Stato». Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di ROMA Il giorno 2 Febbraio 1971, alle ore 13,30 circa, alcune centinaia di po– liziotti e di carabinieri irruppero nella « Casa dello Studente», sita in Via G.-De Lollis, Roma, scaval– cando la cancellata antistante i locali della mensa. su via De Lol– lis, e sparando un numero enor– me di bombe lacrimogene (molte delle quali a involucro metallico) spesso in direzione delle persone presenti e ad altezza d'uomo. Uno del poliziotti, dopo aver sca– valcato Il muretto, appostatosi tra i pilastri del cancelletto d'Ingres– so, sparò del colpi di rivoltella In direzione di alcuni studenti che si trovavano sulla terrazza della cosiddetta prima torre. Lo stesso agente, subito dopo, rivolse l'arma ed esplose altri colpi contro un folto gruppo di persone (studenti e dipendenti della Casa dello Stu– dente) che si trovavano sulla· ter– razza a livello della mensa e che, spaventate dagli spari, gli grida– rono cc assassino, non sparare ». I colpi di rivoltella sparati dal poli– ziotto furono numerosi. Quattro di questi proiettili furono certamente sparati in direzione della terrazza della prima torre, dove, come si è detto, si trovava un gruppo di stu– denti. Sotto questa terrazza sono situate le finestre delle stanze 90 e 92 (ultimo plano). Due proiettili si conficcarono nel muro tra det– te finestre e la terrazza; Il terzo perforò la serranda della stanza 90 e, dopo aver sfiorato la testa di Gobbi Renato, dipendente del– la Casa, che si trovava nella stan– za con I colleghi Emilio Galli e Giorgio Rossi, si Infisse nel sof– fitto della stanza medesima;· Il quarto attraversò la serranda e Il vetro della finestra della stanza 92 e si Infisse nel soffitto. Un proiettile del calibro 7,65 fu rlnve- nuto Immediatamente dopo I fatti dallo studente Emlllo di Frlschla, alla base della prima torre, sotto le finestre delle stanze 90 e 92. Vicino al pilastro dove Il poliziotto è stato visto sparare è stato rin– venuto un bossolo G.F.L. callbro 7,65. Numerosi tra I presenti a que– sto episodio si dicono In grado di riconoscere Il poliziotto che sparò con la rivoltella; alcuni lo hanno Indicato come quello con I baffi che appare, primo da sinistra per chi guarda, nella fotografia (alle– gato n. 3) pubblicata su « Il Mes– saggero» del giorno 31.1.'71 a pa– gina 5, In relazione a precedenti fatti... (Allegate testimonianze) Superato il cancello, poliziotti e carabinieri si introdussero all'inter– no della Casa dello Studente, in– fierendo con violenza su persone e cose. Infatti: 1) Numerosi colpi di pistola furono sparati anche all'interno dell'edifi– cio verso le persone che cercava– no scampo all'assalto dei poliziot– ti salendo le scale della terza tor– re. In particolare è impressionante la testimonianza di Sarra lginio, abitante alla Casa dello Studente, il quale riferisce: « Fuggii verso la terza torre ... Mentre mi trovavo sul pianerottolo del primo piano la po– lizia iniziava a salire per le scale. Sentii diversi colpi di arma da fuo– co. Successivamente, dal proiettile che venne rinvenuto sulla piatta– forma della prima scalinata e dal– la traiettoria che può essere rico– struita dal foro lasciato dallo stes– so, desunsi che fosse diretto ver– so di me». Ancora Pennacchi Gianni (Via G. Maiorana 122, Ro– ma) riferisce: « Fui inseguito dai celerini su per le scale... sentii dei colpi secchi dietro di me, tre o quattro ..., mi voltai e vidi diversi poliziotti con le pistole in pu– gno». Possono inoltre riferire su questo a episodio: - Domenico Lipari, Casa Studen– te, stanza 273. - Rocco Pellegrini, Via Pietro Ot– toboni, 12 - Roma. Si producono: Ali. 14) bossolo G.F.L. cal. 7,65 rinvenuto dal Dr. Aleardo Zoina presso le scale interne della lii torre, immediatamente dopo i fatti; Ali. 15) foto di un foro di proiet– tile, scale lii torre; Ali. 16) foto di scheggiatura da proiettile, spigolo vano finestra sca– le lii torre. 2) I danni alle cose furono di tale entità da far parlare uno dei te– stimoni (Sabatini Alvaro} di « fel– lia devastatrice delle forze dell'or– dine». Furono rotte le vetrate d'ingresso dell'edificio e le porte a vetri del– la sala della biblioteca nonostante fossero aperte, nonché tutte le ve– trate davanti alle quali poliziotti e carabinieri si trovarono a pas– sare; furono devastate e messe a soqquadro le stanze di numerosi studenti; suppellettili (tra cui radio, giradischi, sveglie, ombrelli, vasi, libri) furono distrutte senza alcuna necessità; libri furono gettati nei cessi e dalle finestre; infine fu constatata, appena cessata l'Inva– sione della polizia, la mancanza di parecchi oggetti tra cui una radio, due orologi, un rasoio elettrico e una macchina fotografica. Un pri– mo bilancio consente di affermare che furono sfondate 22 porte, ne furono rotte altre 13 e 5 danpeg– giate. Furono semidistrutte 6 ca– mere, sfondato l'ascensore della Il torre, sfondato il bagno della I torre, etc. Possono testimoniare su tali fatti: 1) Romolo Pietroiusti, Casa Studen– te, stanza 53. 2) Angelo Curio, Casa Studente, stanza 117. Ali. 27) foto stanza n. 119, par,ti– colare di squarcio e buchi sulla porta e manifesto strappato. 3) Danni alle persone. Quasi tutti gli studenti e dipendenti della Ca– sa che ebbero la ventura di tro– varsi quel giorno all'interno dell'e– dificio furono ferocemente malme– nati e fu addirittura impedito che ai feriti venisse prestato soccorso. La violenza delle forze dell'ordine raggiunse limiti tali da indurre a qualificare l'operazione come una vera e propria spedizione puniti– va, ad illustrare la quale è suffi– ciente riferire quanto dichiarato dai seguenti testimoni e persone of– fese. Angelo Quacquarelli (portiere del– la Casa dello Studente): « Mi tro– vavo in servizio presso la portine– ria della Casa dello Studente in compagnia del collega De Simone Giuseppe il giorno 2.2.'71 tra le 13 e le 13,30. Mentre mi allontanavo in compagnia del collega in un corridoio della Casa, improwisa– mente arrivarono numerosi poli– ziotti i quali mi presero e mi bat– terono contro le vetrate della bi– blioteca che sotto l'urto si rom– pevano, poi, in mezzo a tutti quei vetri sono stato picchiato con ogni cosa ... al Policlinico mi vennero ri– scontrati lesione del padiglione dell'orecchio sinistro, ecchimosi al mento ed un piccolo trauma cra– nico » (ricoverato al S. Eugenio dal 3.2.71). Giuseppe De Simone (portiere del– la Casa dello Studente): « •.• al. Pronto Soccorso mi veniva riscon– trata una contusione alla mano de– stra e affossamento all'inguine de– stro· con ·fuoriuscita' di ernia·». Luigi Borrelli (Casa Studente stan– za 140): « Da celerini e carabinieri che avevano fatto irruzione nella mia stanza sfondando la porta ho ricevuto una nutrita ·scarica di manganellate e di colpi di bando– liera, La stessa sorte è toccata ai miei amici Balassone Tonino (che divide con me la camera) e Pizzola Mario (che si trovava nella stanza). Sono stato trascina– to nel corridoio dove sono caduto e sono stato nuovamente colpito con calci, pugni e manganellate ... al pianterreno un poliziotto ha ten– tato di colpirmi con il calcio del fucile sul viso, mi sono riparato con la mano destra che è rimasta così fratturata al 4° e 5° metacar– po... davanti alla portineria sono stato nuovamente colpito dai ce– lerini... sono stato medicato per la contusione all'occipite nel Cen– tro di Medicina Preventiva attiguo alla Casa dello Studente e suc– cessivamente al Policlinico dove mi è stato fatto il referto per le fratture ». Balassone Tonino (presso L. Bor– relli, Casa Studente stanza 140): « Un celerino mi si è awentato addosso tentando di colpirmi ripe– tutamente alla testa. lo mi sono difeso riparandomi la testa col braccio sinistro. Il celerino ha con– tinuato a colpirmi fino a che, per il dolore atroce, sono caduto ri– verso sul letto. Qui il celerino ha continuato a colpirmi ripetutamen– te alla testa fino a farmi sangui– nare. Sono stato spinto fuori dal– la stanza fra gli altri agenti che stazionavano. Qui sono stato an– cora colpito con manganellate e spinto per le scale. Al pianerot– tolo del primo piano sono stato ancora colpito con manganellate e spinto verso la portineria riceven– do continui colpi al capo... al Po– liclinico mi sono state riscontrate ferite lacero contuse all'occipite e frattura al gomito sinistro con pro– gnosi di 40 giorni ». Vittorio Gatti (Casa Studente stan– za 263): « Mi trovavo nella stanza 268 (con Renato Chiavaroli, Piero Scorrano e Tonino D'Ambrosia) ... I Carabinieri... mi si sono scara-

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