Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899

33 1 RIVISTA CRITICA DEL .SOCULIS:UO ~11!111, teorit, economica di ~farx, uè della difes;~soci:~le.n·) dell'nm – ministrazione dellf\ giustizia; che, insommn.,non abbiamo dato fondo n. tutta l'opera sua - [n \"eiitA quest.'l ci pare una pr etefla ns...qai st r!lua . Non po!f!Siaruo, non dohLiamo, dun que, critic..'lre una Jmrte fiola, opp ure alcune p[l,rtisolt..'lnto dell'opera sun. 1 O tutto o nie!lte1 i\fa se noi nbbiamo riconosci uto che nell'upern. del Merlino c·è del Unono e molto1 Ma se in molte cose fli:imo d'accordo? ifa se di certe cose non c'inte11dia11101 Mn. Re rli :iltre - seguendo il suo consiglio - cerchiamo intant o di meg lio approfondirle 1 Il .Merlin o crede, inoltr e. che llOi ~iriamo le posizioni per pSt.ura di affrontarl e; che, con tattic..'\ eqnirnca, lo ill\·estiamo di fianco; che sentiamo vn.cillaro il nostro mal concepito ideale e non con– fessiamo quel che pensiamo; ecc. - Ci duole non poco che proprio dn.l Merlino ci ,,en~a un'accusa di mnla fede bella e buon:., quando così mostra di crede re che noi abbiamo "oluto tn.cere apposta ed apposta schirnr~ certe quistioni; quando così dà. ad intend ere che 11oisentiamo il no-::tro torto, il nostro debole e non ,,ogliamo con– fessarlo - Questo poi no. F'attn. eccezione di certi penuojuoli uf– ticiali, tanto camaleontici quanto forcaioli, rirncchin nti sempre sul fondo dei retti li, noi ammettiamo la buona fede dei nostr i an-e r– sa.ri , ma costoro non ce la deYono nega.re , n.lmeuo fino n. tH·o1a in contrario . E questa. pro1'a in coiitrario il Merlin o non l'hn.: perchè noi non srri1•iamo per fare piacere o dispiacere ad alcuno o tanto meno per vendere i nostri orti coli, d'n.ltron de di poco o nessun 1•a– lore; perchè le nostre conrim:ioni sono dalla borghesin domina nte malviste come le sue, se non pii, delle sue, e come le sue, uon por– tano fortuna; perch è noi - pili oscuri - per la reazione imperante siamo più in per icolo di lu\ per lo meno qnanto lui. Di più nella !l0Stra p.::ilemica. noi non siamo wmuti mai meno a quella corrette1.z.'\ doverosa fra avversn,ri onesti ed in più di nnu. occasione abbiamo nd– dimostrntn, al Merlino la nostra stima e la nostl'a nmmirazion e. Da che, dunqn e, desume egli la nostra. ma.In. fede! Dal pergistere forse nelle nostre idee e dal cre dere errone e le sue! (1) Il Merlino ancorn ci viene a. dire di non e.:>sere Rtato Mpito . Noi potremmo sospett:ire altrett anto per conto nostro. 1l rnro però si è che ci siamo ca.pi ti recipr ocamente alJbastanza. : il sospetto di non intenderci, nnRCCimolout'lriament e dalla identità del nosb'o scopo finnle e dalln dispa.rit:\ rlri rnetorli per raggiungerlo; nasce speci:1.lmente dall e nostro idee uuu sempre conco rdi e non sempre opposte, ma lgrado le prevenzioni di pal't e. Noi cl comJlrendiamo, ma non ci convinciamo, ecco tutto ; in ciò concorrouo moltissimo (1) Non mi pare che il tono tlella mia. polemica ool Banagiu so lasci ~llJ)J)Orre che iv lo creda in mala fede. Si può Hfuggire ad un arg omento, di eui si sente la gravità , senzE. essere i11male fede. S. M.

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