Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899

332 R1"1S'rA CRITICA DEL SOCIA1,!Sll.O La spiegazione de' vo.lori dei hwori e delle cose l'li de,·e ricercare in qnel calcolo edonistico, che ha preso a l'ltudi:irc la cosiddet ta scuola austriaca, le cui dottri ne, - come ebhi occfl.Sione di dimo– strar e contro l'opinion e di molti socialisti, clie poi ltnnno ca.ngi,1,to opinione, in P,-o e contro il Socia,lism-'J e in Ulopùr, colHtù;istica. - non so·10 punto ostili al soci:di~mo, nnzi lo confort.'\110 di nuovi argome nti. Imperocc h' il c..'\lcolo edonistit:o, d:d le cni profondit.:.\ non bene sca.ndagli:1te eset-, per così dire, il rnlore delle coi;e, sarà. sempre soggetto a variazioni, anche nella economia 1 1oci:1.listic ..'L,per h ra– gione che i gu,iti, i desidP.rìi, i capricci, le idioi:iincr.isie deg li uomini sono tante e cosi mntern li. Oggi pel'ò, le di,·e1-:-itàgnivissime di con– dizioni economiche e socinli fanno si che poveri e ricchi attribui – scano un v:dore divcl'sissimo alle cose, e propriamente attribui – scono alle cose un valor e clie sta in rtigione i11verea del bi>ogno che ne hnnno , q11indi mnssìmo per il po,·ero. minimo per il ricco. Dond e la grave ingiustizin. dri cambii, e donde pure la gra,·i,isima iniquità del contratto di lavoro : perchè h spinti\ della fome induce l'operaio a vendere le sue bracci~ per assai meno di quello che esse prod ucono. Qui sta la spieg nzio11e del plusrn lorc rnarxi sfa. - la giustiticnzìone di quella f:upposizione, che in ]!for:x non ha nessun fondnmento (dacch è è stata ripndinta la legge di bron:.o del Las– sulle) e che non è esnttn. nel modo af'soluto e categorico come é stn.ta. <lai Marx (a mo' d'ipot esi) formu lata, cioè cl1el'oper:1io la\"ori metà dell:"t. giorna tn. 1)('r sè. e l'altra mehl per il padro ne. Dunque il tanto dispre1.1.:1to calcolo edonist ico - che è la. lrgge generale del valor e dn. noi riceJ'Cata - ci prest.1.tirgomenti non di– spreg evoli a favore del socialis mo: dovremo noi ricusar li, sol perchè non si trornno Rcritti nel Capitale, :1uzi contraddicono a.I prestt}l– J)Osto marxista della equirnlenza dei cambii 1 Possiamo ripetere con i\forx ed Engels che nelln propri età co– munist ica futnrn. sparir:\ il criterio del valo re e la produzione snr:\ regolaIn. all'uti lità sociale 1 (1) È notevole che i marxi sti att uali ~i dicono collettivisti, mentr e :Marx ed Engels, piit logici, si dichinran1no comunisti. Nel coll.,ttivismo, dovendo ciascuno avere in proporzione del Jn,,oro che d:l, un calcolo di mio re è indiRpensnbile. :Nel comuni – smo, e specinlmeut e nel <-omunismo a11tirclticò, non c'è calcolo da fare, perchè ognuno p1·enfic quel che gli bisognn. Orn, benchè sembri iucrediLile, il mnrxismo finisce necessaria.– mente 11elcomunismo anarchico. ll prnf. Lr1hriola non s'è accorto neppur e di questo, che cioè egli }Jropugna Hiente altro che il comunismo i\.nflrchico, come qnel (l ) Marx Jlis 2re de la philo,wphie, 2. ed., Pnrìs 189(;, p. 83. - Enge l,; Ant :diiliri11g, p. 880. ofr. Croce .De,:enir Socia!, 107,nota.

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