Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899
240 RIVISTA CRJ'rlCA DEf, SOCIAUS:\10 Liebknecht rinforzò quello che disse Kautsky riguardo alla si– tuazione politica dei paesi del continente europeo. In Germanif\. • la Borghesia ha abdicato, e i }tni ker, i preto– riani del Capitale, sono pronti, ad ogni ist.ante, a spingere il paese ad una catast rofe. B' insensa.to non prev<idereuna catastrofe . Guar– dn,te all' Italia , all 'Inghilterra., alla Francia. Chi affermeri che il periodo delle cat. -istrofi politiche, delle lotte violente , sia passato? , E così la questione <livennese bi1:1ognasse prevedere una Mta– strofe o no, mentr'e ssa. è tutt 'altra. Lotta ci sari't.inevitabilmente, pii1 o meno violenta, Seeondo le circostn,nze. Nessuno aspetta nn placido tramonto da un'epoca all'o ltra. La. concezione positiv:t del Socialismo esclude l:t catastrofe, vale a dire il cangiamento di scena da un giorno all'altro , la. demolizione di un sistema e l'impianto di un altro, per effetto d'una conquista di poteri legale o riYoln– zionaria: ma essa non esclude il conflitto, che può nascer e da un momento all'altro, sopra.tutto se il popolo reclami serie riforme, e tenti nuove vie e nuovi modi di orgamz1,ftzione, che urtino negli al– tru i monopolii. Allora la rivoluzione non san\ una catastrof e, ma una sistemazione. Il partito socialistn. tedesco deve sottra rsi bensl, come vuole il Vollmn.r, alla tirannia della frase, ma deve anche evitar e di ca– dere nel più inetto moderatismo, nella così detta polttica di com– vensa~ione propugnai:..'\. dal Heine. 8cRV4;_Al'OR.
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