Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899
1>0.\DI.\TISllO E l'lt.\T ICA della coopera.zione appena . la. faccenda Dreyfus cesseri\. di occuparlo internmente . In Germania i pregiudizii cont ro le Cooper.1tive cnclono a poco a poco. f'ra poco non vi Sitr:\ piit che l'l talia, dove i socinlisti cle– nunciino il pericolo di que '.la che la < Critica Sociale , chiamava la Sin' IUt Cooperativa. Dunque purezza di dottrin a per le mn.sse, liberti\. di spirito per gli umanisti rispett o delle formole ast r:i.tte e sdegno J>er le opere prat iche : - tale sembra essere l 'idea.le del partito socialista ita– forno, od almeno del Vaticano socialist..'l.,che lo rappr esenta . ...... Per comprender e tutta l'imporb.1.11,,.'\. della pra tica sullo s,·i– luppo della dottrinfl. sociafoita, bisogna riferii-si ad un articolo pub– blicato da Van Kol nella R evue Socialiste del mese di ottobre 1aos. I/au tore è deput..1 ,tosoci:i.list ::\.dell'Ol:rnda ; ha dimorat o nel Belgio lnngfunente; ha perdu to ogni fiducia nelle teo rie. Egli indica dieci clommi comP, scossi: la teoria del ,·,i.lore, la filosofia della storia dedotta dall'econom ia, il valore assoluto delle formole di Marx, la t:1ttic:1. ri,•oluziom1ria, l' :ivvenimento prossimo del Comuuj smo e la scompiU'S.'\ del plusvalore, la leggo di bronzo del sala rio, l'accresci– mento della miseria, il matri arcat o, Finternazional ismo, l' amorali– smo del Socialismo. Sono specialmente curio se le sue dichiarazioni, su questo ultimo punto: < Il marxismo, nella sua forma primiti va, era <i-morale . Esso voleva mig liorare gli uomini con migliori leggi sociali ... Ma la rea– zione è venuta. e pili tardi Eng els e,·olve verso una Morale pii1 11mana ... Dopo di lui sono venuti altl'i scrittori socialisti i quali ri– conoscono la realt..\ e legittimitil. delle forze mora.li, i quali senti– rono la debolezza del sentim ento egoista, e non :i.spettano pilt la sal\'ezz:t unicamente cfalle istituz ioni sociali e dtt un miglior modo cli produzione , . J~eggendo l'arti colo di Van Kol più di un marxi sta francese si è domandato dove si itudam; non rirn:ine dunqu e nul l:i. della dot– trin:i.di J[ :i.rx se si rigethtno tutte le formofe consacrat e ! Nel Bel– gio non si sono arnti simili timol'i, perchè il Socialismo è stnto, in qmtlche modo, 111,afer ializ:ia to in istituzioni oper:1ie : esso ha una rP.altà ooncrela, che gli m,i.nca in molti p:i.esi. Fin o a. che queste istituzioni non sono :i.bbattute, il Socialismo può svilupp arsi senza. -:lommati':!rnO. In Italia, do,·e non esistono quasi Società operaie bene or,.;:inizzate, è tutf:i. ltro: l'ane nire del Social ismo sembra. legato a delle formo le. ed io compr endo che le idee di i\lerlino (pun to di– ,·crse eh (JU('lle di Van Kol) abbiano prodotto un· emozione J>ro– fonda. ma in luogo di ingiuriarlo e di scom unica.rio, non si fare bbe meglio se si riconoscesse l'iuu tilit:\. della dommatica. e se si passasse ad opere pratic he 1 Vi è un:1.piccola. diflicolt:\: e questa è che il partito socialisL'\.itali :1.110 compr ende troppi giovani c..'l.pacidi seri-
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