Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899
212 RIVISTA ClllTICA DE[, SOCIAU SMO sonaggi superiori della gerarc hia, con una gran de libertil. di spi– rito; ciò si è ben veduto durant e il Rinascimento italiano ; ma si esige da qtiesti privilegiati una gran de prudenza; si domanda loro di badar e alle loro pa.role; pensino 1mre come vogliono; scrivano anche (in latino) dei ,·olumi riccessibili solo agli eruditi; ma non gettino dubb ii nell'anima, degli umili. Noi vediamo, oggi ancora , la Chiesa prat icar e ht stessa JlGlitica ; eEsa lascia i suoi dottori an– dar talvolta molto lontano in fatto di esegesi biblica; ma intel'viene appena i loro ardimeilti cominciano a essere conosciuti dal gran pubbl ico e ,,i producono un po' di rumore. Si può, se si è n.bi \i, essere gra.ndemente innon1tor i, purchè si trovi modo di conservare le formole astratte. È questo il gran van– taggio prat ico delle Chiese latine: esse si preoccupano quasi uni– camente delle frasi, alle quali il popolo è abituato a riferire tutt.'l la dommatica: esse possono mostrar si t..'l.lvolta più tolleranti delle Chiese protestanti, che dànno minore importanza alla lettera. Questi fenomeni non potentno mancttre di ripro dursi nella sto– ria del Socialismo, in Italia. Non è singolare, per esempio, che il Ferri possa essere uno dei rappr esent:.tnti del marxismo in questo paese, dopo aver scritto il suo libro su Darwin, Spcncer e :Marx 1 La dottrin a, che egli ha espost..'l., è notevolmente diversa,da quelIn insegnata dalla democra11:iasociale tedesca : essa. è, a parer mio, in par ecchi punti lontan issima dalle iilee dello stesso Marx. Qualche erttdito h:t J)l'Otestato; ma il partito nel suo complesso lu~ accet– tato quest'opera nella quale Ferri ha così liberamente interpretat o :Marx secondo i proprii concett i. L' autore non dimandava ai suoi lettori di abban rlonat·e nessuna formala astratta., egli proponeva loro soltanto di aggiungere al loro compendio ufficiale delle dot– trin e di Mnrx alcuni alt ri Jlrincipii, de' quali solo i filosofi potenwo apprezzare \'importania. TImarxismo così completato finirà col tempo per camb iare aspetto completament e, ma, per molto tempo ancorn. la maggioranza non s'accorgèri\ de.I cambiamento. Non v'era dnn• que perirolo a lasciar passare questi ard imenti, perché essi non po– tevano scuotere l:t fede degli umili. Per Merlino la cosa è ben diversa. Egli dimanda càc si ressi di credere in certi dommi. Ciò è grave, perchè il popolo potrebbe trovarsi disorientato il momento, in cui non credesse pill al con· centro.mento della ricchezza, alla crescente prolet.<trizzazione, alla catas trofe, ecc. Nel Belgio la dot trina si è rinno,·ata a caus..'tdella grand e in– fluen7.a consentita agli uomini pratici . Questi hanno creato coope– rati,·e, istituzioni mutue. Nessuno si è curat o di sapere se queste istituzioni sono conformi alla pura ortodossia, si è camminato in– nanzi. I dottori clel marxismo hanno fatto delle riserve sul princi· pio : JJOi quando hann o veduto i risult:tti, hanno ammirato. Giorni sono Jaurès diceva che egli intende consacmr si alla propaganda
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