Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899

34 ~'t. UIVJSTA CnJTICA DEL socuwrno paziente, minuto di penetraz-ione e di trasformazione vera ed ultima dell'a.ttuale ordirnnuento sociale. . ~e l resto, lottando per ogni sorta di riforme pratich e, non S! l'inuncia affatto alrideale, non si accetta ne1Jpure una delle attua.li istituzioni , non si comprom ettono i prin cipii nè l'av ,·enire. E non mi pare che si acquisti la tendenv.a a conservare l' or– dine di coseiittna!e - come crede il Ferr i: - anzi si app1·enrle a mu– ta rlo, ma ?- mutarlo nel fatto, non nell' immaginazioue, non sulla ca.rta, non supe rficialment e od <':sterna.mente, ma da dentro in fuori, ne' ~uoi organi particolari, nella sua intima struttura . Perchè anche io sono, come il Ferri , per la più radi cale tra – sfonnazio ne possibile : mrt credo che q.uesta. trasformazione non possa an-enir e per un colpo <li testa <li mi individuo o per nn colpo di mano di un partito, nè per un decreto di un'autorità , nè per una proclamaz ione di un Comitato rivoluzionario , ma debba avvenire p(>r una serie di riform e cominciate oggi e proseguite sempre, du– rant e la battaglia e dopo la vittori::i. )I Ferri invece si contraddice : perch è delle due l' una, o la tras– formazione fondamentale dell'or dinamento sociale dovrebbe avve– nire, secondo lui, tutt a in una volta : ed eccoci daccapo con quella teol.'ia catastrofica del 8ocialismo, che il Fen i nello stessOarticolo, poche linee pii, git,, ripudia, dichiarandola insosteni bile e lodando il Bernstein d' a.verla combattuta: o dovrà. essere graduale e con– tinu :-i., e allora siamo alle riform e parziali e pratich e, di cui Ferr i parla co~1olimpico disprezzo, e che del resto non escludono affa.tto, anzi implica.no , il movimento rivolm~ionario, il conflitto con gl' in– teressi regressivi. Il vero dissenso fra Ferri e me cftde dunque non gii\ sulla ne– cessità della trasfor mazione, ma sul modo com' esJa deve avve– nire e avviene . Dissento pure da lui sul!' o ·dinamento sociale, che ne risal– terà; perchè Ferri esige la e sostit uzione della proprietà indi,,i– duale dei mezzi di produzione ; , ed io non son persuaso della bontà del piano collett ivista,; tanto che l' ho combatt uto in uno o due recenti volumi, e non a,·éndo trOY:ttotra' molti miei critici nessuno che abbia neppur tentato di convincermi d'er rore su questo punto, p~rsisto legittimamente, prmni, nella mia opinione. Sotto qtÌesto rispetto (tornando al punto da cui siamo mos~i)la questione da decidere non sar ebb~ nemmeno quella di sapere se sia onesto e prud ente domandare 100 per ottenere 50 o 20, ma se si potrà e dovrA domanda,re A por a,,er B. E qui io credo che anche Ferr i conYerri\. con me che non si possa e che la discussione, per parte mia, possa finire (1). SAVERIO :M1::1tr.1~0. (1) Bdoardù Be,.nstein mi m1.nll g,mtil :nente da Londra le bozze di un articolo che egli aveva .iestin:ltO \Jer la e Neue Zeit », ma che non

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