ORIGINE DELL'UOMO E STORIA DELL'UMANJT.J.. 327 l'evoluzionismo, come un anello della catena inintel'fotta di questa scala ascensionale, soggetto pertanto a tutte le medesime leggi di tutti gli esseri che l'hanno preceduto. Perciò, sia nella concezione puramente materialista, che lo richiede necessariamente, come in quella finalistica, che non l'esclude di per sé a priot·i, si può sostenere e si sostiene che l'uomo deriva tutto quanto dagli animali inferiori, comparsi prima di lui. Ciò è richiesto dalla filosofia del sistema, e se difficoltà si possono muovere a questa concezione, esse potranno solo venire dal di fuori: dalla scienza, che si trova incapace di spiegare non solo tutte le fasi del come della derivazione, ma è incapace pure di fissare per lo meno il punto di distacco dagli animali, e quali animali, inferiori da cui l'uomo avrebbe avuto origine (1). Oppure da qualche sistema filosofico che si conserva diffidente di fronte alle difficoltà intrinseche del trasformismo, ovvero ancora, dalla fede. Le ragioni di convenienza per adeguare l'uomo agli altri animali nella sua origine non mancano, e si innestano a quelle generali del sistema, accennate più sù. Ma è a dir subito che se ne potrebbero trovare (e sono state trovate) altre di non minor valore, per il contrario. D'altronde le ragioni di convenienza hanno un valore limitato, buone a suffragare dei fatti dimostrati, o conosciuti attraverso le fonti della rivelazione, ma non atte a creare da sole delle dimostrazioni apodittiche. Ancora, a proposito dell'uomo, è da accennare al problema sempre più dibattuto ai nostri giorni, del monogenismo e del poligenismo. Il primo è tuttora tesi comune fra gli scienziati, mentre il secondo è propugnato da un piccolo gruppo di studiosi e costituisce uno dei punti base del1' ologenismo. Anche la fede ci dice qualcosa a riguardo dell'origine dell'uomo. Proprio la prima pagina del libro che contiene le comunicazioni di Dio all'umanità, ci narra l'origine del mondo e dell'uomo. In un contrasto netto, a prima vista, con la scienza espone la produzione del mondo e dei singoli esseri per opera di comandi creativi di Dio, il tutto racchiuso nel quadro di una ordinaria settimana. Anche l'uomo ha la stessa origine, ma il suo apparire nel mondo è segnato da un atto riflesso di Dio, conscio di compiere qualcosa di diverso e di più importante, che non gli esseri lanciati nell'esistenza con un semplice fiat. Disponendosi alla creazione dell'uomo Dio pare infatti animarsi all'impresa con un invito solenne: na 'aseh · adam.... faciamus hominem (Genesi, l, 26). Nel capo 2 ripiglia il racconto circonstanziato: Dio plasma un essere dal fango della terra e gli ispira, con l'alito divino, anima e vita. Quando, nella sua verginale ( 1) te difficoltà mosse dalla scienza non sono né piccole, né poche, tanto che, se si esclude la Francia, che po.re essersi fatta paladina dell'evoluzionismo trasformista, con un fronte unico di scienziati, cattolici e non cattolici, tanto in Germania, quanto in Italia sono numerosi gli scienziati che non aderiscono all'evoluzionismo o vi adedscono con riserva.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==