438 RASSEGNE dolorosi, ed in seguito si è visto che proprio gli umanisti così solleciti nel criticare, meno di tutti erano disposti ad assumersi tali sacrifici. Il saggio di D. Cantimori, « Nicodemismo e speranze conciliari del Cinquecento italiano» (pp. 12-23) tocca la seconda premessa del Concilio di Trento, il sorgere del protestantesimo. Solo in apparenza l'oggetto trattato è ristretto, in realtà è della massima importanza, non soltanto per la storia del Concilio, ma anche per la conoscenza delle correnti nascoste nei paesi rimasti cattolici, correnti esistenti durante il Concilio e dopo di esso. La decisione di Paolo III di convocare il Concilio generale a Trento è maturata nell'estate del 1541, ed oggi si può considerare come un fatto provato che le notizie giunte a Roma, di un'infiltrazione clandestina del protestantesimo in Italia, hanno contribuito molto a tale decisione. Ma né l'importantissimo chiarimento delle controversie dogmatiche eseguite dal Concilio, né le misure repressive, come per esempio la fondazione dell'Inquisizione Romana, hanno potuto completamente impedire la penetrazione di idee protestanti. Anche quando i gruppi protestanti formatisi in alcune città italiane erano stati repressi, vi erano ancora dei tipi Nicodemici, vale a dire, uomini che nel loro intimo simpatizzavano col protestantesimo, ma che esternamente rimanevano nella Chiesa. 1l interessante osservare come Calvino in alcuni suoi scritti pubblicati negli anni 1543 e 1549 ha criticato severamente la loro indecisione; così essi suscitarono maggiormente il sospetto dell'Inquisizione. Il rappresentante classico di queste persone è il protonotario Carnesecchi il quale, sotto Clemente VII, nella sua qualità di segretario intimo del Papa dirigeva la dipl_pmazia curiale. Ma non era lui soltanto. Da una lettera di Celso Martinengo al carmelitano genovese Angelo Castiglioni dell'anno 1554, poi da un trattato di Scipione Lentulo e dal Dialogo del Riccamati di Aconcio sappiamo che vi erano più protestanti segreti di quanto si possa immaginare. Come il partito mediatore dei criptoprotestanti Espettanti in Germania, così anche alcuni di questi uomini speravano che il Concilio evitasse lo scisma, pensavano persino alla possibilità di presentare al Concilio le loro idee teologiche, come per esempio il visionario Giorgio Siculo e il francescano Bartolomeo Fonzio. 1l naturale che siano stati delusi. Dopo la conversazione teologica di Ratisbona (1541) viene confermato che nel campo dei dogmi non vi poteva essere nessun compromesso. In tale occasione si era pure chiarito come fossero decisamente incompatibili le idee dei cattolici e dei protestanti intorno al peccato originale ed alla giustificazione, e più ancora intorno al concetto della natura della Chiesa. I protestanti negarono categoricamente la dottrina cattolica che considerava la Chiesa come istituzione di salvezza, negarono sia la sua natura interna sacramentale con il suo centro, la Messa, sia la sua struttura esteriore gerarchica a cominciare dal sacerdozio speciale, dalla giurisdizione vescovile fino al!'apice, al papato. Ma non dimentichiamo neppure che anche nel seno del cattolicesimo vi erano diversità di opinioni rilevanti su punti importanti, come sul rapporto del potere vescovile con quello papale, sul- )'estensione di quest'ultimo e sulle sue relazioni col Concilio generale. Queste divergenze di opinioni influirono sulle esigenze riformatrici degli spagnuoli, dei francesi, dei tedeschi ed anche di alcuni italiani, e dettero luogo anche a lagnanze di carattere nazionale contro il fiscalismo curiale nel campo della politica. Recentemente il convertito Karl Thieme (Goti rmd die Geschichte, Freiburg 1948, 201 ss.) ha fatto osservare che una storia nuova del Concilio di Trento non può corrispondere alle esigenze moderne senza una comprensione esatta ed un esame imparziale dei motivi di questi gruppi riformatori, i quali al Concilio spesso stavano in opposizione. G. Miegge, in « Le aspirazioni delle chiese nazionali al Concilio di Trento>> (pp. 24-44) ha capito l'importanza del problema, ma i mezzi con i quali ha cercato
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