Quaderni di Roma - anno II - n. 3-4 - mag.-ago. 1948

L'ESSENZA DEL CRISTIANESIMO DI ROMANO GUARDINI vita a collocarli nel tempo in cui furono pronunciati, quando ancora non erano scomparse alcune possibilità che dovevano ben presto scomparire per sempre per colpa dell'uomo: « Tutto era pronto affinché il regno di Dio arrivasse». Cristo aveva detto espressamente che questo regno era vicino; e ciò non poteva essere soltanto una formola entusiastica o un urgente avvertimento: vicino significa vicino. Era quindi possibile, da parte di Dio, che si avverasse effettivamente quanto avevano annunciato le profezie d'Israele: il sorgere d'una nuova esistenza santa. Tutto sarebbe stato mutato. E prima di tutto in relazione a questa possibilità sono dati i comandamenti del Discorso della Montagna (Der Herr, p. 119). Ma la libertà umana ha ceduto una volta di più. Gli Ebrei hanno respinto il Messia. Ciò che era effettivamente ancora possibile all'inizio della vita pubblica di Gesù, non lo è più adesso. Al centro della storia umana v'è una « seconda caduta » dell'umanità prodotta dal peccato deicida. E se questo peccato, per una sorprendente invenzione dell'amore di Dio è il pretesto della redenzione, questa si compie per mezzo della croce. Avvenimento che determina per tutto il resto della storia la natura della vita cristiana. Il peccato degli Ebrei è stato un fatto contingente. Ma ha per conseguenza che ogni cristiano, al seguito del maestro, non può più fare ormai il suo saluto che con il mezzo regale della croce. * * * In tutte le epoche della storia, la figura di Cristo è occasione di scandalo ed origine di una divisione profonda tra due parti dell'umanità. << lo non sono venuto a portare la pace, ma la spada», diceva Gesù. Dopo il Rinascimento, soprattutto, la rivolta dell'uomo contro Dio ha assunto proporzioni crescenti. Rom.ano Guardini non poteva rimanere indifferente a questo « dramma dell'umanesimo ateo » che è senza dubbio la fonte profonda e l'elemento determinante delle crisi tragiche in cui si dibatte l'umanità moderna. Nei suoi grandi studi critici su Pascal, Dostoievski, Holderlin, R. M. Rilke, nelle dotte analisi storiche e filosofiche dell'opera Welt und Person, egli ha minuziosamente studiato la genesi e le diverse forme dell'ateismo moderno. Tutte hanno questo in comune, che in esse « il mondo » prende sempre più viva coscienza del proprio valore, tende sempre di più ad affermare la sua piena indipendenza e il suo carattere assoluto, e cerca infine di chiudersi perfettamente su se stesso ed escludere ogni trascendenza. Basterà segnalare qui che, secondo Guardini, l'ateismo in modo assai generale si presenta sotto due forme opposte: talvolta il mondo esterno, la Natura, viene divinizzata e prende il posto di Dio; talvolta il soggetto umano come tale viene dichiarato assoluto e praticamente divinizzato. Holderlin,

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