Quaderni di Roma - anno II - n. 3-4 - mag.-ago. 1948

NOTE DI CRONACA 295 vedrà la spiga; e avanza. Verso quale destino? nessuno può dire. r; un'epopea silenziosa la quale dimostra che, in definitiva, l'artefice primo della storia è l'uomo singolo con il suo lavoro e con il suo struggente amore per la buona terra che non tradisce. In Cina da circa 40 anni, fin da quando cioè cadde il millenario Celeste Impero, è in atto una triplice rivoluzione che tende a liberare il paese da influssi stranieri, a dare ai cittadin'i l'eguaglianza di fronte alla legge, a rendere giustizia al povero da secoli reso schiavo dalla miseria. Il teorico della triplice rivoluzione cin<ase,Sun Yat Sen, agli inizi del secolo, sentiva che bisognava affrettare i tempi per condurre il Paese sulle posizioni raggiunte dai popoli dell'occidente. Egli mirava alla rivoluzione sociale; ma come ottenerla senza fare, come gli occidentali del secolo scorso, le rivoluzioni nazionale e liberale? Bisognava creare un largo movimento di masse con la base più larga possibile, ·che accogliesse cioè i ceti ricchi e quelli cosidetti borghesi. La lotta contro le influenze straniere consentiva di far leva su tutte le forze tradizionali e sulle correnti xenofobe che già, con i « boxers », erano insorte contro i «diavoli» stranieri. Sun Yat Sen subiva il fascino del marxismo ma confidava di poter evitare al Paese una lotta aperta tra capitale e lavoro per l'assenza in Cina di un capitalismo industriale di tipo europeo. Secondo lui, attraverso il capitalismo di stato si poteva dare incremento alle forze produttive. . Senonché lo sviluppo delle industrie avvenuto durante la prima guerra mondiale creò larghi strati proletari di cui non si poteva non tener conto: d'altra parte la convivenza di tante forze diverse in seno al Kuomitang creava contrasti interni. Sorse in quegli anni accanto al movimento di Sun Yat Sen un partito comunista cinese, su schemi marxisti, il quale da Mosca ebbe ordine di collaborare col Kuomitang nel quale, intanto, cominciavano ad affermarsi le correnti di destra. Nello stesso tempo la Russia era larga di consigli e di aiuti al successore di Sun Yat Sen, Ciang Kai Scek, il quale, nel 1927 con la campagna vittoriosa contro i generali del Nord, riuscì ad affermare il suo partito. Ma questo soldato che oggi appare in una condizione così precaria, era espressione delle correnti conservatrici del Kuomintang. Sicché l'aiuto comunista andò scemando col crescere delle fortune: tanto che a Sciangai, il vincitore si trovò contro gli alleati di ieri e 3gì, contro di loro con grande durezza. La politica ondeggiante in Cina, fu rimproverata a Stalin con estrema energia dai suoi avversari interni, specialmente da Kamenef e Zinovief che più tardi sarebbero scomparsi, dannati nella vita e nella memoria, nei famosi processi di Mosca. Ma in quel primo momento la posizione di Stalin parve minacciata: perché in Cina aveva seguito una politica così incerta? chiedevano gli avversari. Bisognava o combattere fin dal principio il Kuomintang o appoggiarlo fino all'ultimo esigendo dai comunisti cinesi una rigida disciplina. Le incertezze avevano portato al fallimento dello sforzo di penetrazione nell'ex celeste impero. In aperto contrasto con i comunisti, Ciang Kai Scek fu costretto, per fuggire l"isolamento, ad avvicinarsi ai giapponesi. Poi quando la protezione del Sol Levante divenne troppo esclusiva dové cercare altri sostegni e li ebbe dagli Stati Uniti. La guerra mondiale segnò un tempo d'arresto in questa lotta serrata d'influenze. Ma oggi la partita è ricominciata. Dal Nord, le forze del comunista Mao Tze Tung discendono combattendo e le truppe di Ciang Kai Scek vacillano. Mentre scriviamo è molto difficile precisare quale sia la effettiva situazione militare. I giornalisti che sono in Cina hanno trovato un argomento che, se non altro, ha il vantaggio della comodità: la tattica di Mao Tze Tung avrebbe due canoni fondamentali: la rapidità e la segretezza. Neppure i nazionalisti saprebbero

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==