Quaderni di Roma - anno II - n. 3-4 - mag.-ago. 1948

NOTE DI CRONACA Il tema dottrinale: « Il disordine dell'uomo e il disegno di Dio» fu svolto nei vari aspetti con tono ed atteggiamenti molto diversi dai vari oratori :, violento Barth, conciliante il metodista americano Craig, originale Hromadka di Praga nel sostenere che solo il comunismo, sebbene ateo, può dare ai credenti il dinamismo di una Chiesa viva. Ci furono anche posizioni aspramente anticomuniste, né si dimenticarono le accuse al capitalismo occidentale. Mentre gli americani furono più positivi nelle loro proposte (noi diremmo che peccarono di .... americanesimo; si disse che volessero proporre un piano Marshall religioso), gli europei e segnatamente i calvinisti furono esponenti di una tendenza mistico-quietista. Potremmo ripetere con i facili versi di uno che non aveva preoccupazioni teologiche, ciò che disse con tensione talora drammatica e commovente Carlo Barth nel suo fatalismo pessimista : « il mondo ha ragione / d'andar come va; / la mano di Dio / gli ha dato I'andare: / di farlo fermare / maniera non v'ha ». Ancora più commovente il pessimismo di Niemoeller, nella visione apocalittica di un mondo in dissoluzione e nella aspettativa unica della imminente venuta del Cristo: « veni, Domine JeSII! ». La cosa più bella di tutto il Congresso fu senza dubbio il Messaggio finale detto da Visser't Hooft, dominato da un sincero affiato religioso per quanto le affermazioni dottrinali si riducano alla credenza in Dio (personale) e nel Cristo Redentore ( almeno in senso vago); ed è già molto, è segno dell'assenteismo delle correnti razionaliste e radicali. Al Convegno mancava la Chiesa di Mosca (che aveva declinato l'invito con il pretesto che :Amsterdam era uno strumento politico: assentirono naturalmente le Chiese « ortodosse » legate a Mosca). La assenza della Chiesa cattolica fu deplorata con nobile parole da Visser't Hooft, con frasi dure ed ironiche da Barth. L'Episcopato cattolico olandese (i cattolici sono in Olanda quasi il 50 %) emanò una pastorale per l'unità della Chiesa e dispose che i sacerdoti celebrassero la Messa votiva ad tollendum schiJma. Dopo Colonia ed Amsterdam è ben triste un viaggio più ad Oriente, ad esempio a Bucarest. Mentre non si può che confermare quanto fu già detto dei Paesi Baltici, della Polonia, della Jugoslavia, dell'Albania, dell'Ungheria, mentre anche la Cecoslovacchia viene a poèo a poco sincronizzata (basta saper leggere le tre direttive per ~a stampa cecoslovacca diramate dall'Agenzia A.P. il 24 ottobre e pur troppo confermate da informazioni private), la tàttica scristianizzatrice del Kremlino sceglie, per colpire la Chiesa cattolica, i punti che crede di minore resistenza, ·giovandosi come strumento della Chiesa scismatica addomesticata. Ieri, cioè nel 1947, era la volta della Galizia e regioni <:irconvicine, con la defezione formale (e solo in piccola parte reale) di 5 milioni di cattolici ruteni, oggi è la volta della Romania. Mentre per maggiori notizie della fase previa rimandiamo a quanto ne scrisse, evidentemente ben informata, la Civiltà cattolica nel quaderno del 16 ottobre scorso, noi ci limitiamo ad uno sguardo complessivo fino alle più recenti notizie. Anche in Romania si è incominciato con la scuola : abolite le scuole private, tutta la istruzione è statale e per di più (con decreti e forme di controllo che ricordaoo la scuola messicana di Calles) apertamente materialista ed antireligiosa. Denunciato il Concordato ( 17 luglio) per togliere ogni difesa giuridica alla Chiesa, con Decreto del 3 agosto si prende una serie di provvedimenti che devono soffocare la Chiesa: aboliti i seminari (salvo la concessione di un Istituto di studi universitari, controllato dal giuseppinismo di uno Stato ateo); soppresse sei diocesi su dieci (5 di rito latino, 5 di rito greco, per un complesso di 3 milioni di cattolici), perché si permette solo una diocesi per 750.000

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