2 NELLO VIAN Fogazzaro, in un momento di crisi ( questo anno '82 segna appunto per lui, ventenne, la frattura con il mondo spirituale e morale della prima età). La lettera, dell'ottobre, si apre con un elogio all'arte, ma· per passare subito a ragionare di esperienze di vita ( 1). « Non lo dico per adularla: Ma/ombra è il solo dei romanzi italiani recenti che io abbia desiderato e dovuto leggere più d'una volta, e aggiungo che non mi sono mai pentito d'una nuova lettura. Non solamente per la sua bellezza d'opera artistica; la prima ragione per cui Ma/ombra m'è caro è quella stessa che gli ha diminuito le lodi di tutti i critici che pullulano dal fango letterario di questa nostra cara Italia, e lo ha fatto scomunicare da certi tali che mettono la libertà di pensiero a fondamento di nuovi dogmi e di nuove Chiese. Amo Malombra per quella forte vampa mistica che lo pervade tutto, per quella fiamma rossastra che batte sul viso ai personaggi principali della triste tragedia e anima le loro azioni e le loro relazioni d'uno spirito sconosciuto all'arte, ma fone non del tutto sconosciuto alla vita». In quelle settimane, il Salvadori aveva partecipato a Firenze a esercizi spiritici, e ne era rimasto profondamente turbato, come attesta un suo diario, dove si ritrovano quasi le stesse parole di questa sua lettera: « Nella sc\ç_ietàmoderna e dinnanzi alla scienza moderna, io credevo il dottor Faust divenuto impossibile; ma con gran dolore e con grande sconvolgimento dell'animo, m'accorgo che questo non è» (2). La confessione quasi drammatica del giovane colpì il Fogazzaro, che rispose il 23_ottobre da Vicenza ccn un'ampia lettera, da tempo nota nella sua parte centrale (3). Questo ne era il principio: « Egregio Signore. E vero, nella luce rossastra che, secondo Lei, colora Ma/ombra, vi è pure un riflesso di dottrine spiritiste. Noti bene, un riflesso e non più. La Sua lettera dice cose tanto lusinghiere per me, mi rivela un ingegno così colto e un animo così eletto, che io sento di doverle interamente aprire l'animo mio». Il significato di questa dichiarazione, di « spiritualista ardente », è stato colto per la sua storia intima. E così egli chiudeva, con larghezza di cuore: « Eccole, egregio Signore, le mie schiette opinioni sullo spiritismo, vocabolo che osai scrivere nella novellina da me pubblicata dopo Ma/ombra, Un pensiero di Ermes Torranza. Mi lasci sperare che le nostre relazioni, non finiranno qui. Mi scriva ancora, mi dica i Suoi dubbi, i Suoi turbamenti, con la sicurezza di trovare in me la più viva simpatia » (4). Fino da questo primo incontro, che per il Salvadori era stata spontanea effusione di sentimento, si delineano le rispettive posizioni morali: il gio- (I) G. 51\LVADORI, Lenere scelte e ordinate da Pietro Paolo Trompeo e Nello Vian, Firenze. I.e Monnier, 19<V5, pag. 15. (2) G. SALVADOR!, Le11ere, pagg. 11-12. (3) ToMMASO GALLARATIScorri, La. t"ita di Antonio fogazzaro, Milano, Mondadori [1934 ), pag. 90. (4) Lettera del Fogazzaro al Salvadori, Vicenza, 23 ottobre 1882. Parte inedita, dall'autografo.
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