Quaderni di Roma - anno II - n. 1-2 - gen.-apr. 1948

152 NOTE DI CRONACA che invece appartengono a un ordine prestabilito e perciò già conosciuto e, quindi, a una logica. Infatti, quando la libertà di vedere il mondo attraverso una forma ,del tutto soggettiva divenne mera coscienza di essa libertà, da « ingenua » - e cioè senza antecedenti - si fece riflessa; e diede luogo a un'affermazione di un complesso teorico, di un formulato e cosciente presupposto concettualmente definito; e fare dell'arte divenne nient'altro che un'esemplificazione di un concetto e non un puro e semplice dato di fatto, un incremento all'attività creatrice dello spirito. Compenetrazione di piani, scissione del colore dalla forma, purificazione di un determinato elemento del sensibile da ciò che necessariamente volta a volta l'offriva (p. es. astrazione del colore dal corpo .tolorato) o altre simili proposizioni critiche hanno via via generato i « sistemi » artistici; impressionismo, divisionismo, la così detta pittura metafisica, l'espressionismo, il cubismo, l'astrattismo, il surrealismo et similia; che, .prima di tutto, son concetti, i quali poi, nel migliore dei casi, possono tradursi in arte, ma soltanto a patto di essere dimenticati e superati come tali; riducendosi a meri stimoli per la fantasia. Ora, quel che si nota .da troppo tempo, ormai, è invece la schiavitù al significato letterale dell'enunciato teorico dell'arte; onde il pittore, lo scultore o l'architetto sembrano impegnati a esser fedeli a un credo concettuale; e s'affannano ad affermare e a polemizzare. Altro equivoco: aver confuso arte con opera d'arte. Il pittore oggi sa fin troppo, per esempio, che è puro linguaggio artistico il rapporto e la qualità dei colori, o il rapporto e la qualità delle dimensioni; e s'immerge tutto nella fatica del colorire o del comporre, prescindendo dalla cosa che colorisce o compone. La critica, dalla « pura visibilità » in poi, parla di valori formali puri; e l'artista tali valori persegue, prescindendo da quella sintesi più ampia cui quei valori sono necessari e che si chiama opera d'arte; ,la quale non sarà mai soltanto colorismo o disegno o composizione, ma un qualche cosa di concreto (oso dirlo: un soggetto, o meglio un oggetto) che, appunto perché, per essere, si rivela attraverso quel linguaggio puramente formale e fantastico, arricchisce l'esperienza e il mondo degli uomini. Analizzando le opere d'arte per cercarvi che cosa sia l'arte, la critica ha trovato e svelato le componenti, gli atomi, le essenze; gli artisti sin son buttati a capofitto a realizzare spazio, forma, colore, dimenticando che spazio forma colore sono, sì, gli elementi dell'arte ma sono validi soltanto se concorrono a un'opera, a una concreta rappresentazione che possa costituire un oggetto dell'umana esperienza, nuova e sorprendente che sia, ma pur sempre umana. Un « contenuto », insomma, è indispensabile: non perché costituisca la rappresentazione di un concetto o di un preconcetto cui l'espressione formale sia mero accidente o puro espediente mnemonico, ma perché in esso la forma, e soltanto la forma, si risolva, divenendo ipso facto concretezza, immagine, umanità. ~ naturale, quindi, che il pubblico, e cioè l'uomo che vuole arricchire la propria esperienza sensibile, che voglia possedere nuove immagini, si rifiuti di apprendere e godere gli elementi astratti di un quadro, in cui, poniamo, è ammirevole il colore o la composizione, ma che non permetta di capire « che cosa significhi »; a nessuno è possibile, insomma, appagarsi nell'astratto edonismo d'un bel colore o d'un bel gioco di volumi, così come l'assetato non potrà ~avvero soddisfarsi aspirando ossigeno e idrogeno, che pure - inconfutabilmente - sono i componenti semplici dell'acqua; le vitamine, insomma, non potranno mai sostituire il pane quotidiano. Così si spiega perché il pubblico dica di non capire l'arte contemporanea, perché non partecipi alla vita dell'artista, perché ;-- ci si perdoni la brutalità - non acquisti le opere che vede nelle esposizioni. E soprattutto perché tanto scadente sia l'arte sacra o la decorazione pittorica degli edifici monumentali, .quando cioè un contenuto umano sia indispensabile. Ed è anche spiegabile - e ciò è forse anche più

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