Quaderni di Roma - anno I - n. 6 - novembre 1947

474 DANIEL ROPS la legge della carità ne avrà sconvolto, rivoluz ionato le abitudini, e l'avrà resa umana. L'assoluta originalità della « Rivoluzione della Croce» si coglie analizzandone i mezzi. E qui è necessario capire be ne in che cosa la « Rivoluzione della Croce» sia stata una rivoluzione d iversa da tutte le altre, una rivoluzione unica nella storia dell'umanità. Tut te le rivoluzioni della storia hanno infatti utilizzato sempre, come mezzi, la violenza e l'astuzia, ed anche quando i loro combattenti mettono personalmente a se rvizio della propria causa le più alte virtù d'abnegazione e di generosità, i moventi più segreti restano sempre l'invidia e la vend etta. Proudhon esclamava: « Non si arriva a nulla senza quella ]eva p0tente che è l'odio!». « La Rivoluzione della Croce» è l'unica che, nelle inte nzioni e nei metodi, abbia fatto appello a quanto è più contrario alla n atura dell'uomo, che abbia utilizzato pei suoi fìni la segreta complicità del l'istinto e del cuore. Amare i propri nemici, perdonare le offese, umiliarsi, rinnegare se stesso: conosciamo forse un'altra rivoluzione che sia stata fatta in nome di tali prin- ~ cipi? e quale vittoria p0litica è mai stata conse guita con le sole armi della giustizia e della verità? È questo un vero mistero, un mistero profondo quanto quello formulato da Cristo stesso allorchè, alla vigilia dell a sua morte, annunziava ai fedeli che avrebbe vinto il mondo morendo sulla croce. Nella « Rivoluzione della Croce» è la debolezza che divc~ ta forza, è la povertà che diventa ricchezza. Non abbiamo dunque rag ione di dire che si tratta della più totale, della più straordinaria rivoluz ione? Dobbiamo aggiungere che il successo della « Rivoluzione della Croce» è stato aiutato dalle circostanze. Essa è venuta al momento opportuno e i cristiani, che fìn dal V secolo hanno affermato che c'era stato un provvidenziale incontro tra i destini dell'Impero e q uell_i del Cristianesimo, non avevano torto. La situazione rivoluzionaria, che doveva permettere alla società cristiana di sostituirsi a quella pagana, si va precisando durante i primi tre secoli. Certo, quando il Vangelo gett ava il suo primo seme, non sembrava che l'Impero di Roma potesse essere minacciato! Il gigantesco Impero, nato dai pazienti sforzi dei discendenti di Romolo, offriva, nel primo secolo, un'impressione di maestà e di fo rza quale forse nessun'altra dominazione del mondo aveva mai offerta. Est eso dall'Armenia ai lidi del Marocco, dalla Scozia al Danubio e al Sahara, mirabilmente organizzato, , in un sistema insieme agile e fermo, era l' ideale dell'ordine vagheggiato dagli uomini e la Pax romana esaltata da Plinio non era una parola vana. Due osservazioni però qui s'impongono. Anz itutto l'ordine romano doveva naturalmente favorire l'espansione cris tiana e la penetrazione del Vai-gelo. Il fatto che si parlava il greco da un capo all'altro dell'Impero,

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