I RASSEGNE LA RIFORMA ECONOMICA SECO DO ALCUNI CATTOLICI FRANCESI N~l febbraio 1942 un gruppo di laici francesi, guidati od ispirati da qualche \domenicano, segnarono e lanciarono il manifesto di « Economie et Humanisme ». bette cosl segno di vita un movimento che fin dai mesi dell'armistizio agiva; e nacque anche la rivista, che appunto sotto il titolo "Economie et Humanisme » da quel mese è stata pubblicata a L' Arbresle, nel Dipartimento Rhone. Il movimento suddetto si è proposto di preparare l'avvento di una società personalistica e communitaria, studiando, divulgando e dimostrando praticamente le vie delle riforme. Si tratta pertanto di un movimento di pensiero e di azione ad ispirazione cristiana. Testimonianza del lavoro compiuto dal movimento "E. et H. » è data dalle pubblicazioni curate dai suoi membri (1) e dalla rivista bimestrale, diretta da L. J. Lebret, domenicano, segretario generale del movimento. cl gennaio-febbraio 1946 « Economie et Humanisme » (n. 23) ha accolto in 84 pagine la esposizione particolareggiata delle tesi programmatiche del movimento. Sotto il titolo di Positio11s-c/és in 432 punti sono stati esposti i principii intorno ai seguent; problemi: necessità di una riforma, lo spirituale, la persona, il bene, i valori, il risparmio, la comunità, l'autorità e la legge, la famiglia, il lavoro, la cooperazione, il progresso, l'ottimismo contrario al dolore. In una seconda parte sono esposti i principii della riforma economico-sociale, trattando: della razionalizzazione e delle tecniche, della ripartizione dei frutti del lavoro, della remunerazione, dell'imposta, della solidarietà communitaria, della parte del capitale, del credito, della proprietà, dell'organizzazione delle professioni, del sindacalismo di classe, dell'economia di ,ettore o differenziata, delle comunità territoriali, dell'equilibrio, dei gradi dell'associazione e del controllo collettivo, della decongestione dei grandi centri, della politica dello habitat, degli scambi, delle migrazioni, del regolamento internazionale dell'economia, dei flagelli sociali, della formazione umana. Nella terza parte sulla riforma politica si tratta della politica, della rappresentanza, della costituzione, dell'impegno nell'ordine temporale, della collaborazione tra cristiani e non cristiani, delle tappe della rivoluzione, della rivoluzione dal-basso. Basterebbe questo semplice indice dei gruppi di argomenti trattati a fare intendere la vastità del piano e ad incuriosire circa il suo contenuto. Anche '!le si tratta di una iniziativa che non impegna minimamente la Chiesa - cosl come non la impegnarono o non la impegnano le riunioni di Malines, o quelle di Camaldoli - tuttavia non può non nascere la legittima curiosità di esaminare i punti pilÌ caratteristici di queste manifestazioni cli pensiero di gruppi consapevoli di cristiani cli fronte ai problemi del nostro tempo. È perciò che, lasciando agli autori la responsabilità delle loro affermazioni, a titolo documentario la nostra rivista traduce e pubblica 1lcune tesi di « Economie et Humanisme » dopo averne chiesto ed ottenuto - gentilmente - il debito cons~nso, per il quale ringrazia. (1) GAn-,uos, Le_ pai11et /'or; Lou.t, Les dockers de ,\lnrsdllc; An,u;o, Le métier d'agricul• tcur; Dl:BOIS, Stmcturcs nouvel/cs dans l'entrcprise; Vo1s1N, Préface à tt'1C politique de l'habitat; Lu1u.T, Prinripes pour /'action; L110,1,1E, T,-ans/ormation ico11omiquc et dasses socia/es; tutti \'O• lumi editi d:1)13rivista suddetta.
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