RASSEGNE nianze del passato, che abbiamo voluto qui deliberatamente richiamare, e sulle remote vicende della storia agraria e sociale del Mezzogiorno. La vallata padana, l'Italia settentrionale del Ili sec. a. Cr. erq,ancora una regione barbara, sparsa di acquitrini, di laghi e di boscaglie, di terre mal coltivate o punto coltivate; ed era ben. lontana dall'esercitare quello sfruttamento dell'Italia meridionale, che fu riguardato come JJ causa prima dell'assoggettamento economico e della depressione sociale del Mezzogiorno. Tuttavia, alcuni secoli più tardi, mentre l'Italia dal Tevere in giù mostrava palesi i segni di un indebolimento e d_i una vecchiezza precoce, Strabone indicava, invece, l'Italia padana come la << contrada privilegiata », esuberante per molti prodotti agrari. Dal secolo VI in poi, spezzatasi l'unità politica della penisola, fondata eia Roma dopo secoli di guerre, le due est,eme parti della penisola tennero cammino costantemente diverso in tutte le manifestazioni della vita collettiva. Alle invasioni barbariche il Nord oppose resistenza più accanita e più tenace; lottò con fortuna, dal sec. XI in poi, contro l'organizzazione feudale dello Stato e della società, ne spezzò lo stampo, strappò alla• classe feudale la potenza economica, tolse il potere politico alla grande proprietà terriera sulla quale poggiava la feudalità, dette vita al Comune, espressione delle animose e fiorenti classi artigiane e mercantili, i nuovi ceti venuti alla luce della storia; creò istituti rispondenti alle loro necessità, avviò i vari ordini della società verso una costituzione omogenea_ o almeno verso la cooperazione sul terreno economico, com'è attestato dal largo prevalere della mezzadria e delle altre forme di compartecipazione alla produzione. Nel Sud, invece, il latifondo e le pie fondazioni, da Roma imperiale in poi, crebbero tanto, da creare alla Chiesa un patrimonio assai più esteso che altrove; tanto che, più tardi, essa potè accampare diritto di sovranità su tutto il Mezzogiorno, proprio quando si veniva costituendo lo Stato Pontificio. Il feudo nella forma più esosa informò di sè lo Stato, la società, l'economia, la vita civile per lunghi secoli, e non solo impedì che si formasse quel ceto borghese e capitalista; che altrove aveva dato vita a varie forme di reggimento autonomo, ma compresse anche e schiacciò la vita delle «Università», togliendo a queste finanche le vestigia delle libertà cittadine spesso conquistate a carissimo prezzo e difese con accanimento; vendè e tornò a rivendere quelle che s'erano riscattate a libertà o s'erano proclamate al regio demanio, . spesso con sacrifici sovrumani e risparmiando soldo su soldo; storia triste e disumana, nella quale i baroni gareggiarono in esosità con le monarchie che ressero il Mezzogiorno; storia triste, documentataci dacchè emergono dal silenzio dei secoli le prime testimonianze della storia medievale del Mezzogiorno, fino a Gioacchino Murat ed alla Restaurazione. li Comune non nacque nel Mezzogiorno, o visse vita breve e fu rapidamente sommerso dalb monarchia unitaria. Il paese fu facile preda di quanti straniero lo vollero e lo dissanguarono: Goti, Bizantini, Longobardi, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Francesi, Aragonesi, Spagnuoli, Sabaudi, Borbonici. 11 latifondo resistè, per secoli, a tutti gli assalti e tuttavia resiste in non poche contrade. Come forma di conduzione prevalse non la mezzadria che ha creato la prosperità della Toscana e di non poche regioni a nord di Roma, ma il contratto di enfiteusi, che suppone l'impossibilità di anticipi da parte dei proprietario, o il più generalmente diffuso contratto di fitto, che non appaga la struggente aspirazione del coltivatore alla proprietà, che lo mantiene estraneo alla terra; e la libera proprietà privata fu rappresentata appena da modeste oasi, in confronto del vastissimo demanio feudale e comunale. E la borghesia cominciò ad albeggiare come classe politica soltanto al chiudersi del sec. X.VIII, in quell'alba di sangue che accompagnò gli eventi rivoluzionari del 1799.
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