Quaderni di Roma - anno I - n. 5 - settembre 1947

ERNST A. MESSERSCHMIDT che esso raccoglieva uomini di tutti gli strati sociali e di tutti gli ambienti. Bisogna conoscere le condizioni politiche, sociali e confessionali Jella Ger- ,mania per capire il significato di quest'unione fra sacerdoti protestanti e gesuiti, socialisti e conservatori, generazioni vecchie e giovani, sindacalisti e funzionari del Ministero degli Esteri con ufficiali e capi dell'economia naz.ionale al fine di un comune colpo di stato, e insieme la loro presa di confatto con esponenti comunisti. Il colonnello generale Ludwig Beck (nato nel 1880) fu capo dello stato maggiore dell'esercito dal 19_35fino alla tarda estate del 1938. Fin dal febbraio 1938, prima dunque dell'annessione dell'Austria, egli presentò a Hitler un pro-memoria, rimasto senza risposta, in cui lo metteva in guardia dalla continuazione di una politica di conquista che doveva sboccare in una catastrofe europea. Prima delle sue dimissioni, dovute a ragioni di coscienza, ebbe un colloquio con Hitler circa la provocata crisi dei Sudeti. Hitler gli rispose: « Le forze armate sono uno strumento deila politica. Assegnerò all'esercito il suo compito quando sarà venuto il momento. L'esercito dovrà assolvere questo compito e non discutere se il compito sia posto bene o male». Nell'inverno 1939 Beck fu nominato capo della fronda senza obiezione alcuna e per opera del maggiore generale Oster. « Egli era la grande mente direttiva nello sfondo, un maestro della cospirazione ma un cattivo rivoluzionario », dice di lui il rapporto della Commissione Speciale delle SS dopo il 20 luglio 1944. « Egli temporeggiava nei suoi piani strategici », aggiunge questo rapporto, accennando probabilmente al suo rifiuto verso la politica di Hitler priva di scrupoli. Hassel lo chiama « un soldato di notevole levatura spirituale », ma aggiunge completando che di tanto in tanto dovev~ ìnfilargli delle « stecche » per rafforzarlo contro obiezioni provenienti dalle sue proprie file. Beck è senza dubbio la personalità militare più caratteristica di formazione prehi,tleriana. Schlabrendorff pone ifì gran rilievo il suo equilibrio interno, la sua nobile onestà e sottolinea l'unione di bontà e di autorità nel suo carattere. Dopo il fallimento del tentativo del colpo di stato, Rtck si tolse la vita. Spesso, naturalmente, il lavoro del settore militare e di quello ci\'ile s'intersecavano; se nelle pagine seguenti daremo un'espo~izione separata dei due settori, ciò è dovuto solo a motivi di chiarezza. L'el_aborazione dei piani militari del colpo di stato, che ancora non ci sono noti nei particolari, era affidata al generale Friedrich Olbricht, capo dell'Ufficio Generale dell'Esercito. Si trattava di piani preparati da ufficiali addestrati dello Stato Maggiore tedesco e si può ben supporre che il lato propriamente militare dell'impresa progettata difficilmente desse motivi a critiche.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==