Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

;-.;QTE DI CRO:S.IC.\ alla politica dell'equilihrio, dellr sfere d'!nOucnza, degli " spazi ,·itali ». Il .\1o11dc. l'altro giorno, con ufficioso ritegno, defini,·a audace la tesi di Truman: « essa vuol dire che una Nazione isobta può ass,v11ersi di agire al p asto delle Nazioni Unne e quindi può pregiudicarne la decisione in questo o quel caso, in questo o quel conflitto ... ». È proprio così; ma è una conseguenza diretta del vero. Se un Paese ha il diriao di paralizzare e rendere inoperante la sentenza cli un tribunale internazionale, è O\'\'iO che ha pure il diritto di anticiparne il \'erdetto e di farlo a pplicare, se crede di a\'ernc i mezzi. li mess.,ggio del Presidente degli Stati Uniti non pate\'a no n suscitare fiere reazioni; ma si è trattato di re::azioniverhnli. All'atto pratico, nessun Monroe ruro1,co è sorto a dire che l'Europa appartiene agli Europei e che n essun inter\'ento estraneo è gradito. La palcmica di st1mpa democratico-progressiva, orchestrata da Mosca, denunzia l'imperialismo americano; e in \'erità a taluno patr ebbe sembrare che nc,suna parola più di questa fosse appropriata per designare la nuova palitica degli Stati Uniti. Ma posto ciò, quale altro aggettivo si patre),be usare ne i riguardi della po,itica so- \'ietica ? li comunista militante è certo che la grandezza dell'Unione Sovietica equivale al bene delle « masse» la\'Oratrici mondiali e che per questo !a palitica estcr.t del governo di Mosca è la quintessenza medesima della democrazia. Ma chi o ssen·a la realtà non dimentico degli ammaestramenti de lla storia riconosce che si tratta del conflitto di due imperialismi i quali si richia mano a giustificazioni diverse ma tendono entrambi a scopi esclusivi. Senonchè mentre l'un di essi - quello americano - mette le carte in t::avolacd esprime senza riser\'e il suo pensiero reale, l'altro cerca di sottrarsi allo scontro frontale e tenta di disgregare per altre \'ie il fronLe avversario. Qualsiasi atteggiamento piè, reciso pro\'Ocherebbe reazio ni ancora più risolute. Perchè Truman si è ri\'olto al Congresso proprio alle prime battute della conferenza di ~1.osca ? Innanzi tutto per enunciare un programma preciso ch e non permettesse so,·erchie illusioni. :\la il fotto è che la palitira russa ha creduto di compiere un gesto abile sollevando a Mosca, tra i problemi pr eliminari, la questione dei!c. Cina e indirettamente della palitica americana nei rigua rdi di quella nazione. La forte dichiarnione di Trum~n può considerarsi una rep lic,t immediata e decisa a questo gesto incauto. • •• In questo panorama generale ,i s, olgr 1:t conferenza di Mosca sul problema della Germania. Quale risultato è stato raggiunto ' Praticamente nessuno. li contrasto si rivela profondo e forse insuperabile. I maggiori protagon isti della politica mondiale concordano - sah-o di,·ergenze più di forma che di sos tanza - nel riconoscere la ne-cessit:ì di una Gern1:aniaunita e abbastanza forte per sopr:w\'ivcrc cd esercitare nel centro dell'Europa una funzione di equilibrio. A questo riconoscimento si ~ giunti procedendo sul terreno della economia. I ,·incitori sono concordi nell'affermare che b Germania d o, r,1 pagare le riparazioni. Ma se lo Stato tedesco muore chi pagherà ' Di qui la nec essità di ricompcrrc l'unità germanica. Se le b:irricrc che oggi esÌ"ìtOno tra le zone non cadono, l'unit?i cconomic:1 e politica della Germania non è passibile. I russi controllano le regioni agricole dell'est. gli anglo-sassoni e i francesi quelle industriali e carb onifere dcll'o,·e,t: le zone,

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