Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

IL CANTICO DI FRATE SOLE dànno modo a chi perdona di fate un atto di amore al Signore, le infermità e le tribolazioni sostenute con rassegnazione sono pegno della rinascita. Gli si pone pure il problema della morte. Qui lo soccorre la sua dottrina teologica come aveva preso corpo nel cap. XXI della prima Regula: « Beati qui moriuntur in poenitentia, quia erunt in regno caelorum. Vae illis qui non moriuntur in poenitentia ... ». Tornato alla sua sofferenrz.a corporea e al pensiero della morte, il Santo sembra voler rendersi conto della letizia espressa nel Cantico, anche nei conftonti di tutte.le sofferenze e della stessa morte, e si riconferma in quella, poichè ogni sofferenza e la morte sono via alla beatitudine; il perdono delle offese è atto di amore divino, la sofferenza terrena è penitenza e redenzione; la morte per chi l'accoglie « nelle sanctissime voluntati » è pegno della rinascita: ka la morte secuuda noi farrà male. Mentre nel resto del Cantico si fissa il momento lirico dell'esaltazione di Dio nella natura, .della natura come opera e gloria di Dio, nelle lasse del perdono e della morte è assunto a poesia di liberazione l'elemento teologico. A questa sostanziale differenza poetica si associa, come abbiamo visto, una non meno importante differenza stilistica, che si esprime nella struttura delle. lasse e culmina nell'uso di per in senso causale, nei confronti del particolare significato di oggetto mediano, che esso ha nelle lasse delle creature. La tradizione, che vuole aggiunte successivamente al ·Cantico la lassa del perdono e quella della morte, è fondamentalmente vera, anche se i particolari che vengono dati intorno alle due aggiunte non sono in tutto attendibili. Comunque, essa si coordina a quella differenza che abbiamo rilevata e stilisticamente controllata fra il momento poetico che produsse quelle due lasse e il precedente da cui scaturirono le lasse delle creature vere e proprie. Con certezza può dirsi che l'esaltazione mistica del Santo si era già conchiusa, quando il problema della sofferenza e della morte si ripresentò a lui nelle sue soluzioni teologiche. ANTONINO PAGLIARO ,I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==