CARATTERI DI UN'ANTICA DEMOCRAZIA 49 orazioni attiche da Demostene e dagli altri oratori dette dinanzi ai tribunali e dinanzi all'assemblea popolare, può asserirsi che la vita di quella democrazia ci si faccia viva e presente, sicchè le istituzioni di essa non sono più per lo storico che voglia rivivere il passato meri schemi d'articoli di legge, ma affermazioni concrete per parte del popolo ateniese della volontà sua inflessibile di vivere libero. Sovrano dello Stato ateniese è il demo, la totalità cioè dei cittadini at,niesi, senza distinzione di classi, rappresentata nell'assemblea popolare cui possono partecipare nella più assoluta parità di diritti tutti gli adulti in possesso della cittadinanza. ·Essi vi hanno tutti quella facoltà di liberamente parlare (parresia) che è considerata come la caratteristica essenziale degli ordinamenti democratici; essi fanno soli col loro libero voto le leggi e i decreti, essi possiedono soli il c!intto elettorale attivo e, tranne rarissime eccezioni, quello passivo. Da essi s1 reclutano per sorteggio, salvo pochissimi casi riservati per ragioni religiose all'Areopago e salvo alcuni altri di cui giudicherà l'assemblea stessa dei cittadini o il consiglio dei cinquecento, i giurati cui spettano tutti i giudizi civili e criminali. Questa assemblea ogni anno procede alla convalida di tutte le leggi vigenti comprese quelle costituzionali, con facoltà di promuovere ogni volta le opportune modificazioni, e procede del pari ad ogni pritania, cioè ad ogni decima parte dell'anno, alla convalida dei magistrati, di regola annui, che essa stessa ha eletti con libero voto o che sono stati scelti per sorteggio tra i cittadini. Una democrazia dunque diretta e in certo modo totalitaria, dove è ammesso del continuo il referendum popolare non solo sui magistrati cui è affidato il potere esecutivo, ma anche sulle stesse leggi costituzionali della repubblica. Insomma ogni potere magistratuale o governativo non procede soltanto dal popolo sovrano, non viene soltanto nel suo esercizio regolato continuamente da leggi e da decreti, che si riferiscono ai campi più svariati dell'attività politica interna e internazionale, ma anche ritorna, può dirsi, a ogni tratto allo stesso popolo che ne è la fonte e che gli rinnova continuamente la sua investitura. In altri termini il ·popolo non è soltanto presente nelle parole o nel pensiero dc· suoi rappresentanti, ma è perennemente presente in tutta la vi_ta politica: presenza attuale del vero sovrano d'Atene, il quale non può pertanto non avere consapevolezza ad ogni momento della propria autorità e della propria responsabilità. Qui sta una delle differenze fondamentali tra la democrazia antica e la democrazia moderna, differenza di cui meglio di ogni altro ha approfondito le ragioni, il significato, gli effetti il grande storico inglese Edoardo Frceman nel suo libro History of Federai Govemment, I ed. Londra 1863, li cd. 1893. Non che il sistema rappresentativo sia rimasto sconosciuto agli antichi come qualche volta superficiali conoscitori del-
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