227 vittoria pluriennale dei propri avversari. 2. Vengo ora al secondo quesito: mi sembra che le riforme istituzionali non siano del tutto indispensabili per l'avvento di una strategia di alternativa, ma che possano aiutarla grandemente. Detto altrimenti, non vorrei né che si sopravvalutasse né che si sottovalutasse il ruolo (e l'incidenza) delle istituzioni politiche. Probabilmente tutto sta nell'intendersi sul significato del termine «manipolatrici» usato anche da Salvati e Stame. Molti l'aborriscono, considerandolo un rivelatore d i tentazioni fondamentalmente antidemocratiche. E forse hannospesso ragione. Ma non sempre; e, certamente, non nel nostro caso. Perché qui si sta ragionando d'altro. E, cioè, della ratio che è contenuta in una istituzione piuttosto che in un'altra. E' infatti ingenuo, e infondato, ritenere che esistano istituzioni politiche (come sono i sistemi elettorali) assolutamente neutrali, che non «manipolano» né in un senso né in un altro. Al contrario, tutte le istituzioni politiche — in quanto «regole del gioco» — finiscono con l'incentivare o meno determinati comportamenti. Questa loro natura incentivante (o disincentivante) definisce quindi anche la loro stessa natura «manipolativa». Una democrazia che non si rende conto di tutto ciò, non èuna democrazia «pura»; ma solo sciocca (e debole, in quanto fondamentalmente disattrezzata a fronteggiare gli innumerevoli pericoli quotidiani). Ciò di cui dobbiamo andare in cerca non è quindi rappresentato da sistemi elettorali non-manipolativi, ma da sistemi capaci di spingere nella direzione «giusta»: che è esattamente quella degli obiettivi che vogliamo di volta in volta massimizzare. E, nel caso degli odierni promotori dell'alternativa, mi sembra che si voglia facilitare il conseguimento di obiettivi sacrosanti, d'interesse sia «partigiano» che collettivo. 3a. Sarebbe oggi utile una scelta di campo del Psi a favore dell'alternativa? Sicuramente si; ma a metterla in modo ultrasemplificato mi sembra si corrano seri rischi di cadere in una trappola tautologica. Perché resterebbe sempre da capire, se si tratta di un «campo» promettente per la vittoria (dell'eventuale alternativa) o no. Insomma, la scelta di campo del Psi, per risultare effettivamente significativa e decisiva, non dipende dal solo Psi, ma anche e in primo luogo dal Pci. Dico «in primo luogo» perché l'attuale collocazione dei socialisti appare già coerente con la scommessa di catturare consensi tra l'elettorato del centro; mentre nel caso del Pci non dobbiamo dimenticare che sussistono tra gli elettori di centro ancora perplessità e pregiudizi che, per quanto non condivisi da gran parte degli eletti di Biblioteca Gino Bianco
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