Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

consentivadi eliminare. Il senno di poi consente di dire che, a fronte di tanti lavori ripetitivi eliminati, l'informatica ne ha creati altri ugualmenteripetitivi (la perforazionedelleschede, la stesura di parti di programmi, la spunta dei tabulati, certe attività commerciali e di supporto). Dovrebbe allora risultare chiaro che non esistono di per sé lavori noiosi e ripetitivi, bensì modi noiosi e ripetitivi di svolgere il lavoro, e cheperciòquestoproblema è molto più legato all'organizzazionedel lavoro che alla sua«natura»presunta, definita una volta per tutte. La possibilità di immettere creatività e autonomia nel lavoro è silegata al contenutoconcreto del lavoro, ma questo rapporto non è meccanicamentededucibile dalla natura del compito (il fatto che si tratti di lavoro fattocon le mani o con il cervello, distinzioneanch'essadel tutto arbitraria; il fatto cheessosia rivolto alla soddisfazione deibisogni o invecedisinteressato). La creatività del lavoro e la sua capacità di costituire un elemento di autorealizzazione è molto più legata al rapporto tra impegno nel lavoro e conoscenza del suo significato e della sua finalità. I l «senso» del lavoro è precisamente questo, e molti esempi possonodimostrare questa tesi. Vi sonoper esempioricercatori scientifici che si sentonoprofondamentealienati, nonostanteche facciano un lavoro intellettuale, nel quale è richiesto un grande impegno, e socialmente utile; e questo avviene se la organizzazione nella quale lavorano è strutturata in mododa non lasciare loro alcunospazio nella definizione degli obiettivi del lavoro e della suaorganizzazione; se la divisione del lavoro ètale da non consentire loro nessuna, o ben scarsaconoscenza del progettocomplessivo nel quale si inquadra i l loro contributo; se questastessadivisione del lavoro impedisce loro uno scambio con gli altri ricercatori tale da far crescerecontinuamente le loro capacità professionali e critiche, e quindi non costituisce per loro nessun arricchimento. Esistonoviceversacooperative agricole o artigiane, ma anche di programmatori e di lavoratori dei servizi nelle quali, nonostante le arduedifficoltà materiali, le persone, nell'ambito di una necessaria suddivisionedel lavoro, partecipano tutte insieme alla definizione degli obiettivi e dell'organizzazione, si scambiano i ruoli e rinforzano lecompetenze.Nonostante le molte riserve che si possonoavanzare suquesta«costruzione del socialismo in una sola azienda», è certo che, in termini di realizzazionepersonale e di superamento dell'alienazione,questomodo di lavorare sembraassicurareassai di più che non il tradizionale «hobby», chiuso in una soddisfazionesolipsistica chespesso è proprio il contraltare di un lavoro alienato che non si riesce a trasformare. Biblioteca Gino Bianco

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