Processo Valpreda - n. 27 - 5 aprile 1972

Bi 5 APRILE1972 MILANO Anche la Pasqua è un'occasione per rafforzare la lotta per la casa Le 120 famiglie in lotta per la casa hanno fatto la loro Pasqua. Domenica mattina sono andate al Duomc., dove il cardinale Colombo celebrava la messa davanti a migliaia di persone. Entrano dentro e tirano fuori i cartelli dove avevano scritto gli obiettivi della lotta. La gente si volta a guardare, quelli della questura cominciano a spaventarsi e invitano i proletari a uscire. La manifestazione continua davanti al duomo. Bambini, donne e uomini danno i loro volantini, la gente si interessa, si ferma a far domande e a discutere: sul Corriere della Sera non c'era scritto, la televisione non l'ha detto, ai comizi elettorali non si è sentito che a Milano, oltre alle centrali della guerriglia e ai procuratori della repubblica, esistono anche 120 famiglie che stanno lottando per la casa e che continueranno a lottare finché non l'avranno ottenuta. Quelli della questura sono sempre più spaventati. Rossi di rabbia cercano di stracciare i cartelli, ma per uno che ne stracciano sono due nuovi che compaiono. Allora si schierano una sessantina di poliziotti vestiti della festa, con elmi, scudi e lacrimogeni; ma ormai la piazza è piena Il Convegno di Rimini A Rimini. nei giorni 1, 2, 3 aprile. 400 delegati delle sedi italiane ed europee di Lotta Continua hanno partecipato a un convegno sulla situazione politica e i nostri compiti. Erano presenti ai lavori della prima giornata, fra gli altri, i compagni Pietrostefani e Saviori. colpiti da un mandato di cattura fascista della Procura di Milano. li convegno ha segnato una tappa molto importante per la chiarezza sul nostro programma. per il rafforzamento dell'iniziativa di massa, per la forza dell'organizzazione. Al dibattito del convegno sarà dedicato, fra due giorni, un numero doppio del « Processo Valpreda ». L'11 aprile il « Processo Valpreda » cesserà la pubblicazione e uscirà il quotidiano nazionale « Lotta Continua», diffuso anche nelle edicole. di gente che circonda le famiglie, e i pc.liziotti se ne ritornano sui loro camion sgusciando tra la folla. Cosi anche la domenica di Pasqua è diventata una tappa della lunga marcia delle 120 famiglie di Milano, che è iniziata a pochi giorni di distanza dagli scontri dell'11 marzo, e che i protagonisti, uomini, donne e bambini, affrontano con piena coscienza, durezza e coraggio. L'11 marzo ha dimostrato che lo stato assassino e poliziotto ha gli avversari che si merita: avanguardie comuniste agguerrite e combattive, r.apaci di affrontare e di vincere gli uomini di Rumor. Contro queste avanguardie si sono scale· nate la provocazione e la rabbia repressiva, e una furibonda campagna di stampa. La risposta a tutto questo è la presenza a Mi:ano di 120 famiglie operaie che <lottano per soddisfare i -loro bisogni fondamentali, affiancate e sostenute d,I compagni. Il terreno da cui questa azione è nata è il patrimonio di coscienza e organizzazione accumulato dalla classe operaia in questi ultimi tre anni di lotte. La sua forza è la chiarezza politica dei proletari sulla prospettiva generale dello scontro di classe che fa da cornice e dà significato alla loro lotta. Il fronte avversario è unito, senza debolezze. Non è possibile oggi sfruttare a proprio favore le contraddizioni, le incrinature che frammentavano e indebolivano il fronte borghese ai tempi di via Tibaldi. E cosi non è più possibile una vittoria rapida. Però la vittoria è possibile, a patto che la lotta • degeneri •, esca fuori dagli argini come un fiume in piena per investire la massa dei proletari, coinvolgerla, creare un fronte così forte e compatto da mettere paura al nemico e costringerlo a cedere. Per fare questo, occorre che l'obiettivo non sia solo quello limitato, settoriale, "vogliamo le case per noi •, sul quale si può ottenere al massimo la solidarietà, ma diventi un ,programma valido per tutti i proletari e corrispondente alla enorme potenzialità rivoluzionaria che aspetta solo una via sulla quale indirizzarsi ed esprimersi. Su questa via sono incamminate le 120 famiglie se assume una dimensione generale, e questa di Milano. Sanno che la loro lotta può vincere solo dimensione la stanno costruendo, con pazienza, ostinazione, consapevolezza. Costruiscono il fronte proletario diffondendo nei quartieri, nelle fabbriche, nelle scuole un programma generale di obiettivi; costruiscono le alleanze rompendo l'isolamento e il silenzio che li circonda con azioni come quella della domenica di Pasqua. Sono decisi, se il nemico farà qualche parziale concessione, a non mettere IJa firma sotto nessun contratto che chiuda la lotta. Dimostrano, a tutti i nemici, che la lotta di classe è più forte del governo di polizia, e che non si lascia separare dalle sue avanguardie con la provocazione e il terrorismo di stato. Leidioziedell'Unità e la lottarivoluzionarian Irlanda Il PCI sull'Unità di domenica attacca Lotta Continua perché sostiene la lotta del popolo irlandese, e descrive l'IRA come un gruppo • nazionalista •, ,, terrorista •, • provocatorio•, • numericamente assai ristretto •. Ci attacca perché abbiamo invitato i compagni irlandesi dell'IRA " provisionals • a parlarci delle loro esperienze. Ci attacca perché diciamo • !'IRA vince perché spara • e insinua che vorremmo una campagna elettorale a suon di botte. Si chiede perché ci interessiamo di una lotta di liberazione nazionale visto che noi in Italia siamo già indipendenti [!). E' l'occasione per fare alcune precisazioni. E' bene sapere che esiste un partito comunista irlandese e che questo si identifica con !'IRA • officials •, l'ala che si proclama • marxista •, come d"altra parte fa anche Berlinguer, ma che ha provveduto a ritirare le armi dai ghetti cattolici di Belfast e Derry nel '69 quando furono attaccati dalla polizia e dai fascisti protestanti, che considera il reverendo fascista Paisley " un portavoce della classe operaia protestante •, che appoggia lo Storrnont perché è " un parlamento irlandese per un paese irlandese ", che vorrebbe a tutti i costi accettare le riforme di Londra all'interno del sistema. Il partito comunista irlandese (e l'IRA ufficiale) hanno una chiara vocazione parlamentare, ma qualche volta, per cavalcare la tigre, condu- . 1no cono anche loro la campagna elettorale a suon di bombe: è il caso dell'attentato di febbraio al quartier generale dei paracadutisti di Altershot, dove sono morti sette civili invece degli ufficiali previsti. A Derry i compagni dissero: • quando i parlamentari si mettono a mettere bombe, il risultato è disastroso "· C• sono due date in questo periodo che dispiaceranno all'Unità: il 25 marzo scorso lo Stormont, il parlamento regiona·le, è stato spazzato via dalla lotta di questi anni, e purtroppo il partito comunista irlandese non potrà più entrarci. Domenica di Pasqua, il giorno in cui l'idiota corsivista dell'Unità scriveva, si sono svolte in tutto il Nord Irlanda manifestazioni in ricordo della insurrezione socialista di Dublino del 1916, che gli inglesi schiacciarono nel sangue. Lenin la salutò con entusiasmo. Circa 50.000 proletari hanno partecipato domenica alle manifestazioni: proletari che da tre anni combattono per una repubblica socialista, si autogovernano nei loro quartieri liberati, praticano quotidianamente il comunismo. L'Unità si chiede ed è evidentemente preoccupata, del perché ci interessiamo dell'Irlanda: rispondiamo subito: perché in Irlanda ci sono masse di proletari che ogni giorno, nel pieno dell'Europa. combattono armi in pugno la guerra della loro emancipazione. neo N. 27 Il brigadiere Di Dio Il hn,:adiere Cosimo Dt Dw, delle ~11urd1e carcerarie dcli, <( ,\'uol'e .-> J, Torino, eru ti frt• /o l'aflra notte Dormna wmu /ra11q1111/1, dato che ha la co scu•nzd pulita. F' stato .u-eg/U1to da 1m'esplosrone che ha fallo saltare la porta l' tremaH• /'up parta1m:11to. Ha d1ch1arato ti hrigadter<' << \'011 bfJ mal flrlTulo frlh·rt· ,wo,,ùne m: tde/onate 111111,,10 ne, 1;0,1 so eh, po.ua odtar,iu smo a qm·slo punto. né re J ·a, l<:11/ato /oue ,lirellr1 pronrio cmtlro di me>, l'assembleadel 'Alfa: ci contiamonellalotta Ch,· dntral/o, questo hrtr,adiere \'011 si è ncordato cl, ai:cre pl'r rmni F,uidato t fwstap_- f.l de, dete1111ti, 1 « sant'antowo » alle n:llt· d'l!iolamcnlo le prot·ocaziom seguile dalle d,· 111111cep r oltra~g10 <' dallo nu- ,u;.1one. 8011 si è ricordato cou quau/a freq11e11:.a lle « \J11ot·<· » h1Jo7.11a1mhia11care i mur,. P<·r ca11cellare i pensit:rim der delt·• 1111/i sulla sua persona Ce n'era uno raschrato, che anche a l'er11iciarc1sopra risaltava dt puì (• Dio perdona, 10 pure, ma a /)1 D10 110 » .\'011 si (-. ncorda10 d, 1111episodio di o" alle .\'uoz·e tutti parlano, quando sua f,glia era staia sequestrala da 1111 po' di persone, che 11011 le a1·ei:a110 torlo 1111 capello. " /'oi:e1.:a110 mandata nt1. « D1 t1 1110padre che se 11011 smette dt fare la carogna coi deten11t1 le, prossima rolla toccherà a lm » Il Manifesto, in smanie elettorali, aveva pubblicato un incredibile falso comunicato, a firma "L'Assemblea Operaia Autonoma dell'Alfa", che si pronunciava per il voto al suo gruppo. Ora il Manifesto si rifitt• ta di pubblicare il testo del1'Assemblea che lo smentisce. A riprova di com'è ra. pida e rovinosa la degenerazione opportunista su tutti i piani, compresa la pretesa del "quotidiano comu nista". );fa il testo delle avanguardie operaie dell'Alfa non è tanto importante perché smaschera i giochetti del Manifesto, ma per la chiarezza del giudizio politico sulle elezioni e, dietro quello, sulla forza e i compiti del m o v i m e n t o di classe. t•lc,ioni possono rispecchiare i rapporti di forza tra le classi. il livello cli autonomia rag~unto dal proletariato, via in particolare noi clian10 un giudizio preciso su queste elezioni, sulle elezioni anticipate co1ne n10mento cli repressione della lotta di classe, dei suoi obbiettivi, della sua organiz7azionc. "oi non ci conteremo sulle schede elettorali, perché ci contiamo nelle fabbriche. nelle scuole, nei quartieri. nella nostra capacità di essere riferimento per le masse, là dove il prol\"ramma della lotta proletaria può diventare realtà pratica, forza 1nateriale e decisione di massa. l.:gualmente non ci conteremo certo nelle schede bianche. Ugualmente siamo contro ad una sterile propaganda astensionista, poiché non è certo su questo terreno che si costruisce l'alternativa rivoluzionaria. Ma riteniamo anche che la scelta del gruppo che si definisce rivoluzionario cli presentare proprie liste alle elezioni sia una scelta sbagliata, che cli fatto se non a parole, proponga come principale la presenza alle elezioni a difesa cli un movimento che si ritiene debole e in procinto di essere sconfitto sul campo. L'Assemblea Operaia Autonoma dell'Alfa Romeo di Milano Troppo distratto, l'o11111pot,•11. le brigadiere D, D10. O troppo modesto. )i conso/1 · di 11em10 ce n'ha tanti, e se li i'., mentlllt. CAGLIARI Il tribunale militarecontro I m proletari divisa Il comunicato pubblicato sul quotidiano "li Manifesto" il giorno 8 1narzo era il risultato di una riunione col Manifesto a cui era assente la maggioranza degli opera i componenti l'Assemblea Operaia Autonoma e dell'iniziativa di ire compagni, senza essere preceduta da una discussione approfondita sulle elezioni. Nella riunione del giorno 29-3-72 è emerso che: NapolicomeSaigon Il 13 Marzo, durante uno sciopero della fame che ha unito tutti i soldati della 7" e 8 compagnia, erano stati denunciati alcuni proletari in divisa. Nei giorni successivi gli ufficiali hanno organizzato la repressione ed un processo esemplare. noi siamo contro le elt'- zioni come strumento per seminare sfiducia nei proletari. nelle proprie forze, perché mai i risultati clt'llc I corpi di tre napoletani assassinati sul mare di N?- poli all'alba della domenica di Pasqua dal caporale dei • marines • Edward Michael Cox, di 23 anni, non sono ancora stati ritrovali. Le vittime sono: Nunzio Pipolo, 20 anni: Alberto Bravoccino, 37 anni, moglie e sei igli: Achille Diodato, 39 anni, moglie e cinque figli. I tre sono stati assassinaCASALE- I carabinieri sparanoper duem~lalire Martedì scorso, a Casale, c'era uno spettacolo del complesso degli Osanna al cinema Nuovo, di proprietà dell'usuraio Venesio, banchiere e finanziatore dei fascisti. L'ingresso costava 2.000 lire, cosi il cinema era pieno di gente con i biglietti omaggio e di carabinieri. Mentre fuori compagni e giovani proletari premevano per entrare senza paga. re, esce uno del complesso che si mette a provocare e tira uno schiaffo a un compagno. Tutti reagiscono, vo. lana botte e tre o quattro carabinieri se le prendono. A questo punto i carabinieri tirano fuori le pistole e al grido di: "Ti brucio. •:ieni a \·an ti se sei un uorr 'l" si mettono a caricar~ selvaggiamente e sparano a 1,., compagno che scappa. Il giorno dopo raccoglie- --1nno le oallottol? rimaste r,Plla strada per dire che le "'"''lr?torie ce le inventiamo n1i. Ma tutta la gente era rirrqsta davanti al cinema a ,ridare slogans, e ha visto C''lme sono andate realme'1- 'e le cose. Tre rompagni sono stati 0 -·estai ·: Mauro Patrucco, '.>O ann• operaio; Alessio P.nffn. 20 anni, disoccupato· Silvano Grandi 17 anni, panettiere. Altri cinque compagni sono denunciati con otto capi di imputazione. I compagni hanno organ,nato per ve:ierdi sera un·assemblea alla biblioteca civica, per denunziare questi fatti e preparare una risposta di massa. FORLÌ Scarcerati compagm tre compagni di Lotta Continua di Forlì. Garavini, Landi e Orlati arrestati dopo la mobilitazione che aveva imr,edito all'avvocato Fontana di aprire la campagna elettorale dei fascisti. sono stati messi in libertà provvisoria qiovedì 31 marzo, quando una mozione di solidarietà nei lorn confronti aveva raccolto ,.,,, 1 210 adesioni. Le firme sono state racr.nltc prevalentemente nelle h'1briche e nei quartieri prolPtilri La mozione diceva che • l'arresto dei tre compagni ""n è solo una iniziativa ren·cssiva contro Lotta Conti- ~ua ma un attacco diretto ~Ila giustizia di classe. contro la volontà di massa di ~ ~ttere il fascismo con la mobilitazione proletaria». ti mentre, imbarcati su di un motoscafo assieme al Cox, si dirigevano verso la portaerei Roosevelt, in rada nel golfo di Napoli, per trattare l'acquisto di seicento stecche di siciarette americane. Alberto B·ravaccino aveva con sé 2.835 dollari, circa un milione e settecentomila lire; doveva consegnarli in cambio delle sigarette. Non è difficile a questo punto capire come si siano svolti i fatti. L"assassino voleva tirare il • bidone • ai tre. Voleva i dollari senza consegnare la • merce •. Per questo, con una pistola Smith Wesson calibro 6.35, ha assassinato a sangue freddo i tre. Addestrato ad uccidere in Vietnam, come in tutti gli altri paesi del mondo dove l'imperialismo americano compie sistematicamente il qenocidio, il fascista Cox non ha esitato ad uccidere per una manciata di dollari. • Prova di essere un uomo nelle paludi del Vietnam •. dice lo slogan dei manifesti con i quali vengono arruolati i marines negli Stati Uniti. Edward Michael Cox ha appreso cosi bene la lezione che non ha esitato ad uccidere a Napoli cosi come si fa a Saigon. E Napoli, in fondo. non è molto diversa da Saigon per questi criminali. Nella sede del comando della Nato, nel regno e colonia dei capimafia fascisti Gava e Lauro, a Napoli l'indice di mortalità infantile è alto come a Bangkok, un bambino proletario muore ogni ora. BARI- A fuoco la Federazione del MSI Lunedì 3, in pieno centro cli Bari. è staia incendiata la federazione del MSI. Nella stanza ciel ser:reiario provinciale documc1i"ti e materiale di propaganda sono stati accuratamente accumulati e bruciati. Si sono precipitati a Macomer il comandante del 152 colonnello CONTE, e poi addirittura il capo di stato maggiore della regione militare sarda, colonnello VERSAR!: il primo, dando prova di scarso autocontrollo, dalla rabbia aveva strappato la cornetta dal telefono, attraverso il quale aveva ricevuto la notizia. La sera stessa dello sciopero c'è stata una riunione di questi militari con il procuratore militare di Cagliari. La sentenza ha rispecchiato la volontà di troncare la lotta con la condanna dei quattro compagni: Trovo. relli, Paoletto, Fondoni hanno avuto 6 mesi senza condizionale, Castigliano, quattro mesi con la condizionale. Tutta l'accusa si è fondata sul fatto che i compagni avevano tenuto una riunione di 10 minuti nei pressi della caserma. Dopo Ururi. Via Crotone, fascisti URURI, venerdì 30 marzo Venerdì sera i fascisti si sono fatti vivi in piazza per propagandare un comizio di Almirante. Ci sono rimasti poco: macchine, altoparlanti e micrc.foni sono stati di- ~trutti, bruciato tutto il materiale elettorale. Non sarebbero certamente tornati, ma i compagni hanno voluto essere ben sicuri di non vederli mai p;ù e li hanno « accompagnati » fino alle porte de1 naese. In piazza c'erano tutti i proletari del paese. Dcme n'ca sono stati convocati in caserma i compagni di Lotta Continua ... Supplemento quotidiano a •lotta Continua, Reqistraz del Tribunale di Torino n. 20.a, del 15-11-69• 01r Resp.· Giampiero Muoh111• Tipo-lito OAPCO V1a Dandolo 8 RQv11

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