Processo Valpreda - n. 26 - 31 marzo 1972

L. 30 31 MARZO 1972 N. 26 , I POSSONOIMPRIGIONARE PI TRO, ·NON LA LOTTA DI CLASSE Milano - In galera 11 compagni che secondo l'assassino Calabresi sono l'esecutivo di Lotta Continua La giustizia è morta e non esiste più, ma finché esiste il principe Pignatone la legge esiste sempre. ......,..._.---=-,----________ __ l '""' • .,f ~' . :. • ~~.~--~ -..-- .. - •.:!i Oggi a Milano sono stati poiché contro gli imputati tratti in arresto quattro mili- esistono sufficienti indizi di tanti di Lotta Continua: Vittorio Sartori, operaio della Siemens; Giancarlo Marchello, impiegato; Maria Cannella, impiegata SIP; Mauro Savoldelli, medico, compagno del nucleo Pirelli. Altri sette mandati di cattura sono stati spiccati nei confronti di: Giorgio Pietrostefani, Alberto Gioia, operaio della Pirelli, Mario Milich, operaio della Pirelli, Sergio Saviori, Maurizio Gaydou, operaio e Mario Domenico Napoleone, che non conosciamo. Ecco il testo dell'ordine di cattura. ORDINE DI CATTURA Noi dottor Gino Alma, sostituto procuratore della repubblica in Milano, visto gli atti di procedimento; colpevolezza, come si evince dal rapporto di polizia; poiché i .reati ascritti agli imputati appaiono particolarmente gravi, e non solo per la loro natura e la pena da essi prevista, ma anche perché l'azione svolta pubblicamente dagli imputati ha destato e desta grave allarme sociale; poiché gli imputati hanno con il loro comportamento, dimostrato una particoiare pericolosità sociale ed intensità di dolo; poiché appare anche opportuno prevenire che l'azione criminosa degli imputati sia spinta a conseguenze ulteriori; visti gli articoli 256, 254, 264 nn. 1, 2, 3, e primo capoverso, e 393 del codice di procedura penale. Ordiniamo la cattura di: imputati di: a) di concorso nel delitto di cui l'art. 110, 112, n. 1 (istigazione a delinquere) per avere in Milano, il 6 Marzo 1972, in concorso fra di loro ed in numero di più di cinque persone, pubblicamente, e cioè con un c o m u n i ca t o stampa, diffuso da essi, in qualità di componenti del comitato esecutivo milanese della sinistra extraparlamentare • Lotta Continua •. istigato a commettere il delitto di violenza privata ed altri delitti, affermando fra l'altro: « Idalgo Macchiarini, dirigente della Sit-Siemens, conosciuto nella fabbrica come capo, spia e provocatore, è stato catturato venerdì pomeriggio, processato e punito. Nella mattinata un corteo bi IO ca 1no 1anco I all'interno della fabbrica aveva cercato di raggiungere l'ufficio per targl1 sentire 11peso del la propria forza e del proprio odio di classe. Noi riteniamo che questa azione si inserisca coerentemente nella volontà generalizzata delle masse di condurre la lotta di classe sul terreno della violenza e dell'illegalità. Il processo e la punizione dei dirigenti è pratica costante della lotta operaia, è momento significativo dell'opposizione alle gerarchie capitalistiche in fabbrica e fuori, è condizione essenziale per difendere le conquiste della classe operaia. Noi ribadiamo quindi che l'episodio Macchiarini è un momento dello scontro di classe in atto oggi. che unisce strettamente episodi come lo sbullonamento dei binari nell'Alfa Romeo e l'attacco contro i capi della Siemens e deHa Pirelli, alla lotta operaia di massa e proletaria •. b) di concorso nei delitti di cui agli articoli 110-112 numero 1, 414 ultima parte. 266 ultimo comma codice penale (apologia di più delitti) per aver in Milano il 6 marzo '72, in concorso fra loro e in numero di più di 5 persone, pubblicamente e cioè con un comunicato stampa diffuso da essi nella loro qualità di componenti del comitato esecutivo .milanese della sinistra extraparlamentare • Lotta Continua • fatto l'apologia di più delitti nel contenuto del comunicato riportato nel capo di imputazione precedente formulando giudizi favorevoli e mostrando una convinta approvazione del delittuoso episodio di cui è stato vittima Macchiarini Idalgo nonché dei delittuosi episodi di violenza verificatisi negli ultimi tempi negli stabilimenti Alfa Romeo. Siemens e Pirelli. A tale effetto ordina a tutti gli ufficiali e agenti della polizia giudiziaria e della forza pubblica di condurli nelle locali carceri giudiziarie uniformandosi alle prestazioni di legge. Milano, 27 marzo 1972. Firmato: sostituto procuratore della repubblica magistrato di Corte d'Appello dott. Gino Alma Lo stato non rispetta più le sue stesse leggi. Fatte per garantire lo sfruttamento capitalista, quelle leggi vengono abbandonate quando la lotta di classe si fa minacciosa, e si rivelano per q'uello che sono: una 'mano di ·vernice che copre la violenza del dominio di classe. Qualche tempo fa un altissimo magistrato, il procuratore generale di Torino, Colli, dichiarò a un giornalista che, al di là della· legge, la questione è soltanto una questione di forza. Si trattava di un procuratore ben noto per le sue posizioni mol"3r:;o-fasciste. La procura generale di Milano, guidata dal « democratico ,, Bianchi d'Espinosa, mette· in pratica lo stesso principio. Quello della legge della giungla. Di questo non ci meravigliamo. Tutta la montatura su Feltrinelli, sugli opposti estremismi, sul terrorismo rosso è il pretesto per colpire la lotta operaia e i suoi militanti d'avanguardia, gli operai più coscienti e legati alle masse, i dirigenti delle organizzazioni rivoluzionarie. I quali vengono incarcerati con un provvedimento tre volte illegale. Primo, perché viene colpita l'espressione di un'opinione politica. Secondo, perché ne vengono identificati come responsabili, nel modo più arbitrario e ridicolo, un certo numero di compagni scelti a caso dall'assassino di stato Calabresi e dai suoi colleghi. Terzo, perché viene dato come fuorilegge un movimento politico Qrganizzato come Lotta Continua. Che cosa significa tutto ciò? E' solo un gioco per dare voti alla DC parafascista di Andrcotti, Rumor, Gonella e compagnia? Nient'affatto. E' molto di più. E' il tentativo dei padroni di decapitare il movimento rivoluzionario, sfruttando la campagna elettorale sull'ordine, montata con la complicità attiva di tutti i partiti parlamentari, per preparare, ai contratti e oltre, l'attacco diretto contro le masse proletarie, la repressione violenta della lotta per il salario, per l'orario, i::ontro l'organizzazione padronale del lavoro, per la casa, contro i prezzi, per il diritto alla vita che il capitalismo calpesta e distorce. Ecco perché si sbatte in galera come terrorista il compagno che guida la lotta in fabbrica, che guida l'occupazione delle case, che unisce i proletari contro i fascisti e i provocatori. Un esempio per tutti: il mandato di cattura contro Alberto Gioia segue di due giorni la sospensione dal lavoro decretata da Pirelli e l'espulsione dal sindacato. L'organizzazione operaia autonoma, gli scioperi del rendimento, i comitati antifascisti nei reparti, i cortei operai in fabbrica, l'impegno delle avanguardie operaie a collegarsi tra loro e a sostenere direttamente la lotta proletaria per la casa, per i trasporti gratuiti: ecco il terrorismo che fa paura alla borghesia. Che se ne frega delle sue leggi; che governa senza maggioranza, con la polizia, con gli squadristi, con la magistratura, con i militari. Non ci meravigliamo, né ci fermiamo a piagnucolare. Nella loro prepotente prova di forza, riconosciamo la loro debolezza. Si può incarcerare Pietro o Vittorio, ma non si può incatenare un movimento di lotta che coinvolge milioni di uomini e donne, ed è diretto da migliaia e migliaia di militanti coscienti. Questo movimento ha i suoi appuntamenti e il suo programma, e nessuna provocazione repressiva riuscirà a distoglierlo dal cammino intrapreso. Torino I colonnellifannole prove TORINO - Non è il 1943. E' il 1972, 29 marzo. Gli occupanti sono i padroni (vedi articolo a pag. 2).

31 MARZO 1972 Torino - I colonnellfiannole prove Tot no, 29 marzo Esercitazione di ordine pubblico dell'esercito mercoledì mattina a Torino nella zona di piazza Riveli, corso Trapani e dintorni: colonne di decine di carri armati, autoblinde e mezzi blindati, sono sfilate per i corsi; ai posti di blocco carabinieri fermavano la gente e chiedevano i documenti; soldati di leva (i bersaglieri della caserma Cavour) agri ordini degli ufficiali dei carabinieri, stazionavano agli angoli, armati di mitra e pugnale. L'occupazione militare della zona è durata dalle 9 alle 11. Abbiamo telefonato al giornale di Agnelli dove ci hanno spiegato che si trattava di una « normale» esercitazione, che le truppe sono mandate nelle zone più adatte dove si può far finta di sparare, e che i soldati sugli angoli servono a regolare il traffico. Noi diciamo che un'esercitazione di questo tipe non è in nessun modo normale, che i carri armati 11er le strade e i soldati col mitra, sono da un lato un'oggettiva intimidazione, dall'altro rappresentano una prova parziale clell'impiegc dell'esercito in ordine pubblico diretto. Il fatto che i soldati siano stati messi agli ordini dei carabinieri - a quanto ci risulta per la prima vo!ta - è un elemento di conferma di un quadre, complessivo che ha già visto in più occasioni i m:litari di leva nelle piazze. A Roma, durante la manifestazione per Valpreda, la Folgore è stata schierata insieme alla P.S.; a Catania, durante lo sciopero dei dipendenti dell'ospedale, gli assaltatori sono stati usati per presidiare e isolare la zona degli scontri; e in alcune caserme sono iniziate da qualche te,ipo esercitazioni antiguerriglia miste di soldati di leva e carabinieri. Il più delle volte, per l'isolamento in cui sono tenuti, per il fatto che non conoscono le zone in cui sono mandati, per il lavaggio del cervello cui seno sottoposti dagli ufficiali, i soldati impiegati in queste II normali » esercitazioni e in _questi inter. venti di ordine pubblico, non sono assolutamente in grado di valutare quello che stanno facendo. Napoli- Unaltroassassinidoegli aguzzini di Zamparellei Pas 1 eretti La denuncia della famiglia "Dopo De Waure un altro assassinio è stato compiuto. Venerdì giorno 24 corrente mese è stato trasportato all'obitorio il cadavere martoriato e sanguinante di un compagno, il ventottenne Russo Francesco, detenuto innocentemente nelle luride carceri di Poggioreale dal 28 «gosto dello scorso anno, per reati risultati alla chiusura dell'istruttoria inesistenti. Alla richiesta ovvia e legittima da parte dei parenti della ptrizia di parte, il procuratore della repubblica ha ordinato per tutta risposta l'immediata inumazione del cadavere. Il medico Allocca resosi poi irreperibile ed il direttore delle carceri avevano dichiarato alla stampa che si trattava di morte dovuta a collasso cardiaco circolatorio da faringite acuta. In realtà le cose sono andate diversamente. Giovedì sera gli aguzzini del direttore del carcere Passaretti avevano condotto il Russo nella cella di punizione dove, legatolo al letto di contenzione lo hanno tempestato di calci, manganellate, cazzotti sfogando cosi i loro istinti sadici e selvaggi; porci, assassini e vigliacchi. Dopo. constatando l'avvenuta morte del detenuto, i cornuti hanno provveduto ad iniettargli una bella dose mortale di simpamina e a trasportarlo all'obitorio Monfalcon-eUn vento rossobloccala flotta del deficiente fascistaLauro Monfalcone, 29 marzo A inaugurare la motonave « !gara » della flotta lauro ai cantieri navali di Monfalcone ci sono andati, insieme col titolare e proprietario della flotta (valore ufficiale 200 miliardi) il fior fiore della spazzatura elettorale fascista: l'ex ammiraglio Birindeldove durante la notte hanno aperto le carni già martoriate della povera salma per fingerne l'avvenuta autopsia. Subito dopo il procuratore della repubblica ne ordinava l'immediata inumazione. Questo è un altro assassinio di stato. Ci sono in Poggioreale centinaia di compagni massacrati ogni giorno. La famiglia vuole giustizia, Franco vuole vendetta ... La madre, il fratello, la moglie, i suoi quattro figli Questo comunicato è stato distribuito fuori dalle porte del carcere di Poggioreale dai familiari di Francesco Russo alla gente che andava alla visita dei parenti. Il Russo era stato portato alla cella di punizione perché durante il colloquio avvenuto lo scorso giovedì con la madre aveva preso di nascosto 1.000 lire. Scoperto dalle guardie fu subito portato via di forza e mentre si allontanava ha gridato alla madre: «stasera mi ammazzano, stasera mi ammazzanon. Il dottor Allocca, il medico resosi irreperibile, uno dei responsabili diretti della sua morte, è candidato della D.C. a Montesanto, quartiere di Napoli. li, l'ex generale Barbara, il segretario della CISNAL Roberti. • L'arteriosclerotico armatore ha avuto il coraggio di festeggiare la sua ultima motonave, vomitando insulti e minacce sugli operai e sugli scio• peri. Un operaio allora ha gridato: « Per costruire questa nave sono morti due operai », e tutti insieme: « Fascisti carogne tornate alle fogne ». Lauro ha perso le staffe: « Siete tutti imbecilli » ha detto. Sono state le sue ultime parole. Coi pugni alzati e cantando Bandiera rossa gli operai si sono latti sotto al palco. « li varo è stato rimandato a causa del vento·» hanno detto. Gli operai hanno spontaneamente prolungato l'era di sciopero dichiarata dal sindacato, per decidere che alle prossime bravate, i banditi fascisti non riusciranno a scappare dal cantiere. MILANO . Una manifestazione delle famiglie in lotta per la casa. Roma per la - 500 famiglie casa bloccano ■ 1n lotta mezzacittà Roma, ~9 marzo Come avevano promesso all'assessore Cabras, ieri le 500 famiglie in lotta per la casa lnnnJ bloccato tutta Roma-sud. E non erano sole: a loro si sono aggiunti i proletari de.la Gordiani, che hanno bloccato le strade intorno al loro borghetto. Le fiamm:, del blocco della Prenestina erano alte: ma i magnaccioni del Comune, gli imbroglioni elettorali, e i padroni dell'edilizia romana si accorgeranno che di copertoni e masserizie da bruciare ce ne sono ancora tanti. Le famiglie che hanno fatto i blocchi attorno al fuoco hanno distribuito il foro volantino, ., hanno discusso con lutti i proletari che passavano di li, e si fermavano a dimostrare la loro solidarietà. 10eca 1no " Siamo stufi di essere considerati come persone da sottoporre alla volontà di tutti, e in particolare degli amministratori comunali, che in combutta con i padron! ci tengono nei borghetti, p.,r poter sfruttare le nostre braccia a minor costo "· " Non vogliamo che i nostri figli si fracidino per l'umidità, per la mancanza di ogni servizio igienico, e c'he poi siano chiamati "baraccati" dai loro compagni di scuola "· Uomini, donne e bambini spiegavano che fa loro lotta è lotta di sfruttati contro ·sfruttatori, per gli obiettivi di tutti i proletari: CASE PER TUTTI. ESPROPRIO DELLECASE PRIVATE. RIDUZIONE GENERALE DEGLI AFFITTI. Di fronte a tanta rabbia e decisione, la po•lizia e poi i vigili del fuoco non hanno avuto il coraggio di spegnere i fuochi. 1anco N. 26 FiatMirafior-i Lostatutodel Comitatoantifascistdaell'off.26 Abbiamo costituito un comitato antifascista e ci proponiamo di svolgere un'inchiesta sistematica per individuare i fascisti in fabb ca, gli attivisti del SIDA, di Iniziativa Sindacale, della Cisnal, i capi dirigenti che li proteggono, i nuovi operai provocatori assunti attraverso la Cisnal, per impedire loro di nuocere all'unità di tutti gli operai con la loro propaganda e le loro iniziative e le loro spiate. 2) Organizzare la vigilanza. contro le squadre fasciste dentro la fabbrica, ai cancelli, in modo da respingere ogni provocazione. 3) Preparare dei volant' ni, fare riunioni per spie- ~are a i giovani che cosa e il fascismo e come si combatte, utilizzando l'esperienza degli operai più anziani, che il fascismo l'hanno conosciuto direttamente, e dei partigiani, che il fascismo l'hanno combattuto con le armi. 4) Fare propaganda per spiegare a tutti che cosa è il fascismo in tutta Italia; ohe si sviluppa e cresce solo grazie ai soldi dei padroni, alla protezione e collaborazione del governo, dello stato, della polizia, della magistratura, dell'esercito, dei giornali, della televisione; e ai cedimenti di quelli che il fascismo lo combattono solo a parole ( come il TORINO-MIRAFIORI- Assemblea operaia sulla pista di collaudo. SettimoTorinese ■ All'Oreal un.a prima Martedì, 28 marzo, l'assemblea degli operai dell'Oreal, ha approvato l'accordo tra i sindacati e il boss Mancini, direttore generale della fabbrica. Su 115 licenziati, fra cui le avanguardie più combattive, 50 ritorneranno in fabbrica, gli altri sono in cassa integrazione per 15 mesi con il salario garantito al 100 per cento. La lotta si è conclusa con una vittoria anche sul piano delle trattative. Al momento dell'accordo finale, la direzione dell'Oreal aveva l'acqua alla gola. I magazzini erano completamente vuoti e le richieste della casa-madre di Parigi Milano Unaltrocorteo deglioccupanti 30 marzo Questa mattina gli occupanti hanno organizzato una ~uova manifestazione agli uf- 'ici del comune, in via Larga. Nelle sale piene di pubblico, dopo aver gridato i motivi della loro lotta, hanno improvvisato un'assemblea in cui soprattutto le donne hanno parlato delle loro condizioni. della loro volontà di avere una casa ad ogni costo. Quindi, in corteo, sono passati per tutti gli uffici al grido di: «O le case ce le dà. o Aniasi morirà! ll. Usciti dal comune sono arrivati in corteo fino a piazza Duomo, portando i cartelli: "La casa è un diritto di tutti i proletari", lanciando slogans. Altre iniziative sono previste per oggi. diventavano sempre più urgenti. Mancini non poteva che cedere. 50 operai riassunti e il salario garantito per tutti gli altri, sono una conquista di tutta la classe operaia della zona di Settimo, un punto fermo per tutte le future lotte contro la crisi e la ristrutturazione padronale. C'era la forza per ottenere la vittoria completa, cioè il ritiro immediato di tutti i licenziamenti. Ma il sindacato, in sede di trattativa, ha voluto dare una mano al padrone. Per due mesi ha cercato di tenere isolata la lotta dell'Oreal. Alle altre fabbriche ha sempre e solo chiesto una generica solidarietà. Ma Mancini aveva pensato bene, per spezzare la lotta, di fare una grossa pr<'- vocazione, organizzando due pullman di crumiri e mandandoli davanti alla fabbrica, con una nutrita scorta di polizia. Di fronte a questo la classe operaia di Settimo ha ritrovato autonomamente la sua unità, e si è stretta tutta intorno agli operai dell 'Oreal. Dalla Pirelli, dalla Vetrobel, Farmitalia, Ceat, etc., gli operai sono usciti malgrado il ricatto e il pompieraggio del sindacato, per affrontare in un durissimo scontro di piazza polizia e crumiri. A loro si sono uniti disoccupati e studenti. Dopo due giorni di scontri, i crumiri non hanno più osato ripresentarsi. Il sindacato cercava di fermare gli operai con il ricatto della « tregua », delle trattative, degli otto arresti. Continuava a ripetere: « Non accettiamo provocazioni, i poliziotti sono operai come voi », « Se usiamo Il prossimo numero del giornale uscirà mercoledì mattina. L'11 aprile sarà in edicola in tutta Italia il primo numero di « Lotta continua » quotidiano. processo Valpreda e il ~aso Feltrinelli dimostrano lin troppo bene). 5 ! Collegarsi con gli operni che in altre fabbriche o i.n al tre parti della Fiat, prendono iniziative analoghe, e far si che in ogni officina sorga un comitato antifascista uguale al nostro. 6! Aiutare ogni operaio a fare tutte queste cose anche nel quartiere o nel pae- ~e dove abita, organizzandosi con gli altri operai del auartiere. · 7 ! Adoperarsi in ogni mod0 per contrastare la campagna elettorale dei fascisti, tenendo presente che essi non hanno diritto di parola perché l'apologia del vittoria la violenza, il padrone rompe le trattative». Nessun operaio li ha ascoltati. Oggi, dopo l'accordo, all'Oreal la lotta non è finita: gli operai sono fermamente decisi a far riassumere i loro compagni; vogliono ridurre la produzione; rifiutano i sovraccarichi e gli straordinari. Napoli Arrestati 4 compagni 30 MARZO 4 compagni sono stati arrf'stati questa mattina nelle loro case: sono Enzo Pone, Gigi Migliaccio, Castrese Pelago e Umbertino Frenna, studenti del Righi e proletari di Bagnoli. Dopo la distruzione della sede del MSI di Bagnoli, la squadra politica aveva fer111ato i compagni di Lotta Continua del quartiere, mentre il ROMA, giornale fascista di Napoli, per due giorni indicava Lotta Continua come responsabile di quell'azione. Il terzo giorno sono arrivate le denunce contro i 4 compagni. E la mattina dopo li hanno presi e portati a Poggioreale. Roma Padri e figli ROMA - Vittorio TREVISOL, studente dell'Oriani, è un giovane compagno. Circa un mese fa fu arrestato davanti al Croce dopo una provocazione fascista. L'altro ieri è stato scarcerato perché minorenne. A casa non ha trovato il padre, compagno del PCI, colpito da mandato di cattura per "rissa". Era stato aggredito da una squadra di fascisti napoletani davanti all'ospedale Sa.n Giovanni, mentre diffondeva l'Unità. Altri due ·compagni del PCI sono stati incarcerati. fascismo è reato. 8) Prendere tutte quelle iniziative che sono necessarie per sviluppare l'unità e organizzare la lotta di tutti gli sfruttati, avendo ben chiaro ohe il fascismo è una arma dei padroni per combattere gli operai, e r he l'unica forza che può distruggere il fascismo è 1° lotta degli sfruttati per una società libera e giusta senza più padroni, né sfruttamento. Chiediamo la collaborazione di tutti gli operai, dei delegati combattivi, dei militanti del PCI e dei gruppi di sinistra, e soprattutto dei partigiani e degli operai pit anziani ed esperti. Milano La congrega sindacale s1difende Aile ore 13, alla Camera del lavoro di Milano, si è tenuta una conferenza stampa indetta dalle tre confederazioni sindacali dei metalmeccanici, allo scopo di chiarire la posizione di Marco Battisti, dirigente sindacale. arrestato sabato 11. Patatine, aperitivi. salatini per la stampa: mancava per la verità lo scribacchino di quel Corriere della Sera, «patrimonio della classe operaia•, ma i dirigen. ti sindacali si sono comportati come se quel rappresentante ci fosse. Del sindacalista, è stato detto: • E' totalmente estraneo ai fatti perché si trovava nella zona degli scontri solo perché rientrava a casa sua, che è proprio da quelle parti •. E noi magari gli crediamo. Hanno portato testimonianze. pareri tecnici, han fatto la voce grossa per • questo nostro codice fascista •. Contro la polizia che arresta proprio uno di loro, hanno ribadito il loro • completo e aperto dissenso nei confronti della strategia dei gruppi, estranei alle previsioni della classe operaia •. Fin qui nulla di nuovo, e. oltretutto l'unità sindacale teneva bene. Ma a qualcuno è venuto in mente che oltre al Battisti in galera c'erano anche 37 compagni. operai e militanti, e qui l'unità è cominciata a venir meno. Non una parola è stata spesa per l'assassinio di Feltrinelli, nessun accenno al governo poliziotto di Andreotti e soci, nessun accenno alle condizioni materiali di vita dei proletari. Era proprio il caso p~ivato del • cittadino • Battisti. membro della congrega sindacale, da difendere perché è della categoria. Con questa chiarezza le confederazioni hanno parlato di una grande manifestazione di massa da tenere a Milano entro aprile. contro !a repressione. Ma compagni, con questo clima e sotto le elezioni, potrebbe essere provocatorio, ci verrebbe voglia di dire. Supplemento quotidiano a alotta Continuo, . Reglstraz. del Tribunale di Torino n. 2042 dol 15•11·69• Dir. Resp.: Giampiero Mughml Tipo-lito DAPCO • Via Dandolo. 8 • ROM.O. \

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