L. 30 30 MARZO 1972 N. 25 , Milano106 famiglie -·• occupanolo IACP 1 )11111' Dopo lo sgombero del- tare con Catalano, un 11 i ,_I la polizia e l'arresto dei democristiano dirigente ' • ... , sei compagni, le 94 fami- ·Jell'IACP. L'OCCUPAZIONE DELLE CASE A ROMA La lotta per la casa unisce i proletari delle grandi fabbriche a quelli delle piccole, ai disoccupati, e si appoggia sulla forza e sulla coscienza delle donne, dei ragazzini. E' la miglior lezione politica per l'unità degli sfruttati. Rilanciare dovunque il movimento per la casa significa oggi rovesciare la truffa elettorale, prendersi l'anticipo su quello che i padroni falsamente promettono. glie degli occupanti han- Proprio in quel 1110111enno trasferito il loro cen- •o arrivano un'altra volta tro di organizzazione dal- '10lizia e baschi neri - l'oratorio della Bovisa al -:irca trecento - che PIME di via Mosè Bian- hanno identificato i comchi, dove hanno deciso pagni (un commissario ·Ji continuare la lotta. di PS diceva che sarebOuesta mattina hanno bero stati denunciati per formato un corteo e so- interruzione di ufficio no andati alla sede cen- pubblico). Gli sbirri hantrale dell'IACP. A loro si no anche sgomberato erano unite altre 12 fa. l'istituto. Oggi le famiglie -,iglie che ieri avevano torneranno a riunirsi al occupato altri apparta- PIME per decidere nuove 1entì fACP in via Lulli, forme di rotta e di genesubito sgomberati dalla ralizzazione. '1olizia. I compagni arrestati Le 106 famiglie, tra la martedì (ma ancora il costernazione dei diri- magistrato non ha avuto 'nti, si sono avviate al il verbale di incriminabar dell'istituto e hanno ~ione della polizia) sono: fatto un'abbondante co- Filippo De Martino, Rolazione. Poi hanno orga- molo Guarino, Maria Granizzato un corteo interno. zia Silvestri, Ferruccio Le donne, passando da- Lavati, Clemente Pasquavanti all'istituto, discute- le, e un compagno di 16 vano con gli impiegati, 1nni, C.N. insultando i dirigenti. Tutti gridavano: "Le case ci sono e ce le prenderemo!» Una delegazione, composta da capifamiglia e militanti di Lotta Continua, è poi andata a tratLOCRI Alla,~me per Almirante LOCRI, 28 marzo Ilmorto di cuinon si parla Il treno TV 2874 che sulla linea Reggio CalabriaRoccella ionica trasporta tutti i giorni più di mille studenti pendolari, si è fermato improvvisamente due volte in una sola mattina. Qualcuno aveva tirato il campanello d'allarme. Dove stava il pericolo? Alle 11 di quel mattino, nella piazza principale di Locri, doveva fare un comizio il boia Almirante. E' paurosa la rapidità con cui la stampa ha messo a tacere ogni notizia sulla morte del pensionato Giuseppe Tavecchio. assassinato dalla polizia a Milano durante gli scontri dell'll marzo. Dopo a,·er p1·opagandatoinformazioni false e versioni grottesche sul!' "incidente·•, ora tacciono. Intanto nuovi elementi sono emersi sulle circostanze del- !' assassinio. Ieri il professor Pecoriella. legale della famiglia Tm·ecchio. ha presentato al magistrato una serie di prove che dimostrano in modo schiacciante che il pensionato è stato ucciso. li candelotto trovato a poca distanza dal corpo del Ta,·ecchio è risultato macchialo di sangue. Inoltre l'autopsia sul cadavere ha portato alla scoperta della rottura della sprna dorsale in corrispondenza del collo che non può essere stata provocata che .da un candelotto lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo. Queste pro\'e si aggiungono alle numerose testimonianze oculari che avevamo raccollo il giorno stesso, tra cui quella del primo medico accor§o: la dottoressa R.A., che raccontò di aver visto il Tavecchio cadere a terra con la faccia piena di sangue e che, appena cercò di soccorrerlo, la polizia ricominciò a sparare lacrimogeni, rendendo l'aria irrespil'abile e costringendo lutti i soccorritori a ritirarsi. "Se non era già morto per il colpo subito, certamente il Tavecchio è rimasto asfissiato dai gas:· Bloccando due volte il loro treno, gli studenti pendolari hanno dichiarato il loro concreto disaccordo col comizio e con la democratica libertà di parola dei fascisti sulle piazze. L'extraparlamentareAndreotti Il segretario PSI, Mancini. ha protestato con Andreotti per l'allegra baldanza del suo governo. e in particolare dei ministri dell'interno e della qiustizia. Questioni elettorali, naturalmente. Notevole è però la fermezza con cui Anc!reotti ha difeso il suo governo fuorilegge: • in un regime democratico - ha detto - non esistono vacanze d1 potere• li potere non va in vacanza, nemmeno quando gli manca la maggioranza legale. Questo Andreotti si sta sempre più rivelando come il più acceso extraparlamentare. Il.I Consiglio Nazionale DC, Anclreotti è stato ancora più chiaro Ha cominciato con ma frase umoristica. nella bocca d1 un capo di governo fuorilegge· • Dobbiamo dire che il Parlamento ha resistito abbastanza bene alle spinaGino I te extraparlamentari. Oggi piu che mai, dinanzi alla minacciata guerriglia, psicologica e fisica. bisogna attestarsi sulla valorizzazione del prestigio e della funzionalitil delle istituzioni •. Poi ha detto che, fra quelli che si lamentano, c'è chi ha ragione· gli operai. i contadini, i disoccupati, direte voi. Macché. • I piccoli risparmiatori delusi, i più modesti professionisti: çili insegnanti; gli studenti che non si sistemano bene dopo una lunga preparazione: e soprattutto le Forze Armate e le Forze del1 'Ordine pubblico•. Più chiari di così! Un governo al servizio dei grandi r,adroni. appoggiato sulle ca: tegorie piccolo borghesi scontente e spaventate. Una volta lo chiamavano fascismo. I compagni irlandesi parlano a Roma Unabeffaagli sbirriinternazionali I compagni irlandesi, venuti in Italia su invito di Lotta Continua per illustrare ai proletari italiani il significato, gli obiettivi. i metodi e le vittorie della lotta rivoluzionaria in Irlanda, hanno parlato mar. tedi sera a Roma. a piazza Esedra. davanti a 3.000 compagni. La loro presenza al comizio della sinistra rivoluzionaria costituisce una clamorosa vittoria del proletariato che, con la sua forza e la sua fantasia, è riuscito a battere il complotto dei padroni per impedire che la verità sulla fotta armata irlandese venisse portata in Italia. L'lntelligence Service, i reparti speciali di Scotland Yard, e la polizia italiana sono stati mobilitati per impedire che le assemblee sull'Irlanda organizzate da Lotta Continua distruggessero la rete di bugie e provocazioni con la quale i mezzi d'informazione della borghesia internazionale tentano disperatamente di nascondere la realtà di un proletariato nazionale armato e vittorioso. Ricorrendo al codice fascista Rocco, i poliziotti di Milano hanno fermato giovedì sera i compagni irlandesi, al termine di una grande assemblea alla • Comune •: li hanno accompagnati in questura e, poche ore più tardi, espulsi con foglio dì via. Nonostante tutti i tentativi polizieschi di impedirne il rientro. ricorrendo addirittura alla ridicolaggine che la macchina sulla quale viaggiavano • sembrava rubata •. 1compagni irlandesi sono stati naturalmente fatti rientrare nel nostro paese: I martedì sera a Roma. in barba ai servizi segreti britannici e italiani, e umiliando i governi che avevano fatto di tutto per soffocare la verità della rivoluzione irlandese, hanno parlato in pubblico a migliaia di compagni. Dermot Kelly ha detto: • La forza rivoluzionaria del proletariato sta nella sua autonomia, nella sua partecipazione alla lotta armata, nella sua mobilitazione al fianco dell'avanguardia armata. Dopo essere riusciti a distruggere lo stato fascista di Belfast. noi vogliamo cacciare gli invasori inglesi e estendere la lotta rivoluzionaria all'Irlanda del Sud. per arrivare alla creazione di una società rivoluzionaria socialista in tutto il paese•. La compagna dell'IRA ha aggiunto: • La lotta armata vince e in Irlanda ha l'appoggio di tutto il proletariato cattolico. Vince contro ogni forma di repressione, comprese le provocazioni fasciste di cui in Irlanda abbiamo esempi analoghi a quelli italiani di Valpreda e Feltrinelli. Le forze rivoluzionarie italiane e quelle irland~si sono fianco a fianco nella lotta vittoriosa contro la borghesia nei suoi estremi tentativi di repressione fascista •. Mentre i compagni irlandesi, alla fine dei loro discorsi, cantavano l'Internazionale, a pochi passi dal palco i cani da guardia della squadra politica romana. stavano a bocca spalancata. impietriti all'idea di ciò che gli avrebbero fatto i loro padroni alla notizia della scacco subìto.
3.0 MARZO 1972. Chi è Peccei,presidente dellaFiat argentina Ma a confronto con Pecc.~i che viene dal Partito d'Azione e ha fatto la re.,istenza. ho sempre avuto l'impressione che Sal!"stro fosse molto più a destra. almeno come punto di partenza "· E" il " Giorno • che scrive e che aggiunge: • AurePo P;c,ccei è stato invi3to oltre OGeano per dare il tocco di grande imprenditoria alle intraprese di Oberdan Sallustro •. Peccei e Sallustro sono i massimi dirigenti def;a Fiat argentina. diventati improvvisamente famosi in tutto il mondo uno perché rapito dai rivoluzionari dell'ERP. l"altro perché si affanna a salvare il suo socio a suon di milioni. Di Sallu stra l"unica cosa che i suoi difansori sono riusc,ti a trovare di buono nella sua vita è che è il fratello di Attila Sal:ustro l'indimenticabile centravanti del Napoli degli anni ·30 e rivale in amore del principe Umberto di Savoia. Per il resto un imbarazzato silenzio è sceso a coprire tutte le sue malefatte. i suoi intrighi con i governi reazionari che si sono succeduti in Argentina negli ultimi venti anni. Dalla losca operazione di acquisto della Concord. •la fallimentare fabbrica di aerei di Cordoba, al massacro degli operai di Cordoba n:il 1969, preordinato e voluto dalla direzione aziendale e dai militari al governo. Comunque ce n"era sempre abbastanza _per capire che Sallustro doveva essere uno degli uomini più odiati dal popolo argentino. Il discorso è diverso per Aurelio Peccei. E' una vecchia conoscenza degli operai italiani. E' I uomo mandato daila Fiat in Argentina per applicare il guanto di velluto al pugno di ferro di Sailustro, secondo la vecchia abitudine della Fiat di nascondere i meccanismi bestiali del suo sfruttamento e della sua rapina imperialistica. con una vernice di democraticità e di affabilità. Peccei sembra nato per questo. La sua vita è una vita di trattative, difficili. Anche il suo contributo alla resistenza è un contr:buto d1 trattative (anche se un po· di mesi segregato in via Asti se •ii è fatti anche lui). 9 settembre 1943 a Torino. Appena saputa la notizia dell'armistizio migliaia di operai invadono le piazze, le strade; sanno che si sta avvicinando una colonna corazzata tedesca. segnalata sull"autostrada per Milano. Chiedono armi. ordini per apprestare la città a difesa. Sono trenta-quarantamila persone tutti raccolti attorno alle caserme, pronti a prendersi quelle armi che sanno benissimo che l'esercito non userà se non per sparare contro gli operai, come aveva fatto nei • 45 giorni • d1 Bado111ioagli ordini del famigerato Adami Rossi. Ma dal CLN arriva l'ordine: aspettare Si va a trattare con Adami Rossi. gli si va a chiedere di 3Ghierare le truppe a difesa della città, assicurandogli • che nessuno voleva turbare l'ordine pubblico e che i partiti si facevano garanti della più rigorosa disciplina popolare•. E' una trattativa difficile: va Peccei con Antonicelli e Pivano. Adami Rossi li riceve con le decorazioni naziste sul petto. ridendogli letteralmente in faccia. Invece di pigliare la porta e andarsene Peccei continua a trattare per quattro lunghissime ore. e Adami Rossi continua a ridergli in faccia e a prender tempo. le masse ad aspettare. Quando Peccei capisce che la trattativa è impossibile se ne va. Dopo due ore i tedeschi entrano in città senza incontrare nessuna resistenza. Adami Rossi si consegna e diventerà un pezzo grosso dell'esercito di Salò: il suo compito lo ha svolto molto bene. Per Peccei • il temporeggiatore • questo insuccesso dischiude un'altrettanta brillante cammino resistenziale. Nel gennaio del '44 lo troviamo impegnato in un altra trattativa difficile: quella per impadronirsi dei fondi del generale Operti, le centinaia di milioni delle casse della IV annata dislocata nel cuneese. E' un'operazione per molti versi ancora oscura, portata avanti con l'opposizione del PCI e con una sorta di impenetrabile mistero sull'entità della cifra e sulla sua destinazione. Comunque il nostro Peccei parte per Roma con venti milioni che consegna al CLN centrale. Il suo destino di uomo da trattative è segnato definitivamente. Ed eccolo premiato. Nel '45, subito dopo l'insurrezione. alla Fiat c'è una gestione provvisoria affidata a dei commissari nominati dal CLN: con Bono e Fogagnolo. che rappresentano la proprietà. con Santhià del PCI, c'è Peccei il mediatore. E Peccei, media: media sull'epurazione d1 Valletta e degli altri capi, media sui compiti del consiglio di gestione, media nelle lotte sull'accordo sul premio. E si vede che media cosi bene che all'inizio del 1946 si ritrova capo della Divisione Avio e Divisione agricola della Fiat. E' l'inizio di una brillantissima carriera di dirigente Fiat. Peccei non media più, sta con Agnelli, e se c'è arrivato dalla prigione di via Asti tanto meglio. Ma i tempi difficili del '45 sono tornati. e Peccei, oggi come allora, riprende il suo ruolo: un'altra trattativa, forse non meno disperata di quella con Adami nossi. Milano- giù le mani dalla compagna Irene Dopo aver scoperto nei giorni scorsi innumerevoli centrali di guerriglia urbana, piani eversivi, complotti di sinistra, ecc.; la polizia sembra aver raggiunto un punto di crisi nelle indagini per la morte di Giangiacomo Feltrinelli. Quella che va avanti a tamburo battente è una campagna di stampa sempre più grottesca sull'attività dei gruppi rivoluzionari. L'ultima storia a cui si sono attaccati è l'esistenza di un piano eversivo per scatenare la rivolta nelle carceri, che ha preso le mosse dalle perquisizioni effettuate a Pavia nella casa della compagna Irene lnvernizzi, e dal suo interrogatorio durato ben 5 ore, davanti al giudice Sassi di Genova. La compagna lnvernizzi: come abbiamo detto ieri, aveva appena terminato la sua tesi di laurea sulle carceri e per questo si era messa in corrispondenza con numerosi detenuti, tra cui Mario Rossi, che si è rivolto a lei di sua iniziativa, avendo saputo da a'Ìtri compagni detenuti del lavoro che lei stava svolgendo. Naturalmente la compagna lnvernizzi non aveva mai conosciuto Mario Rossi, non aveva mai saputo nulla dei GAP di Genova e di Feltrinelli. Nonostante questo ha dovuto subire un estenuante interrogatorio, alla fine del quale si è vista indiziata di reato per reticenza perché non ha voluto rivelare i legami con immaginarie attività terroristiche. Ma non si sono fermati qui: ora parlano di attività sovversive segrete, che coinvolgono tutte le carceri, di assurdi collegamenti tra Mario Rossi e la banda Cavallero, ecc. Questa misteriosissima attività non è altro che il lavoro politico nelle carceri che da tempo Lotta Continua conduce, e a cui partecipa anche la compagna lnvernizzi. Questo lavoro è tutt'altro che segreto: la corrispondenza tra i compagni carcerati e Lotta Continua viene regolarmente pubblicata sui nostri giornali, insieme a documenti e analisi provenienti dai compagni detenuti, e ora tutto questo materiale sarà raccolto in un libro di prossima pubblicazione. ,11,ltramontatura: ieri i giornali della sera di Milano avevano dato la notizia che il compagno Mauro Savoldelli d1 Lotta Continua era ricercato clalla polizia perché nella sua abitazione erano stati trovati • piani di guerriglia che si riferivano ai fatti recenti di Milano •. E' falso, e il compagno Savoldelli presenterà querela contro questi giornali. Piazza Esedra a Roma martedì sera: sotto il naso dei poliziotti hanno parlato compagni Bibh tecaGino • Ia11co \ Così i compagni (sopra) e lo stato dei padroni (sottc,), hanno salutato il feretro di Feltrinelli. Denunciati i vecchiladri TORINO - Dopo un anno e mezzo di inchiesta il sostituto procuratore ZAGREBELSKY ha rinviato a giudizio 14 clinici: il rettore, un assistente e un ex-direttore dell'ospedale S. Giovanni per peculato continuato, truffa, interessi privati, tutto ai danni dell'Università. L'accusa sancisce il passaggio di potere nel campo della salute dai baroni ormai screditati, agli enti locali, agli ospedali controllati direttamente dai partiti. Faustino Brunetti ( otorino l. Citiamo questi tre personaggi dal mazzo perché hanno rivestito a Torino la carica di "uomini di scienza e di cultura" quali candidati di diversi partiti politici. Allara si presentò prima per i monarchici, poi per i liberali, poi per la DC, e non venne mai eletto anche se una volta riusci a collezionare 50 mila preferenze. Delle Piane e Brunetti hanno invece corso alle elezioni amministrative per il PLI, partito che, come è noto, si propone la moralizzazione della vita pubblica. Il primo, come ginecologo, ed esperto conoscitore di femmine, proponeva nei comizi "il servizio dai 18 ai 20 anni anche per le donne, perché in quegli anni sono soggette a turbamenti fisici e psichici". Il secondo non proponeva nulla: si calcola che ambedue abbiano rubato circa mezzo miliardo di lire. Brunetti ha fatto di più: ha ordinato una cabina audiometrica ad un amico, e ne ha fatte pagare due al ministero. N. 25 PORTICI Padroni e operai uniti inunbelpartito Questo è quello che volev?. dire il dottor Biraghi agli operai della sua fabbrica riuniti rn assemblea. Dopo aver esortato i suoi dipendenti a produrre di più per guadagnarsi quelle 2000 lire di aumento che gli ha concesso con suo personale sacrificio, il dottore ha ricordato, a titolo di informazione, che lui è candidato nel P.R.I. col numero 6, e che si sarebbe meritato i voti dei suoi operai. Se adesso il dottore va al « lavoro » con la Mercedes ultimo modello, una volta eletto andrà in elicottero. Peccato che gli operai della Biraghi non hanno nessuna intenzione di eleggerlo. Lottando tutti uniti, hann0 ottenuto l'aumento uguale per tutti. E vogliono continuare su questa strada. DALL' 11 APRILE IN EDICOLA "LOTTA CONTINUA" QUOTIDIANO Si sono salvati dall'accusa: A.M. Dogliotti ex direttore della clinica chirurgica, che è morto prima, alla vigilia di essere nominato senatore a vita su proposta di Valletta; E. Benassi, direttore dell'Istituto Radioloe;ico, che è morto un anno fa per infarto "sconvolto dalla notizia", e il professor Dino Bolsi, direttore della clinica psichiatrica, riconosciuto "incapace di intendere e di volere" ( cosa che tutti a Torino sapevano e che peraltro non gli impediva di richiedere 50.000 lire a visita). 11 Padroni • non siamo state ., p1u attenti nel 12011 Tra i principali accusati, il rettore Mario Allara, definito nel '68 il rettore più deficiente d'Italia, già sospeso da Misasi dalle sue funzioni, accusato di aver permesso che i suoi amici facessero man bassa; il professsor Giuseppe Delle Piane <ginecologo); e il prof. MILANO, 29 marzo Stamattina circa 2000 operai della Breda Siderurgica, Innocenti Meccanica, Sant'Eustachio, Italtrapo, in lotta da parecchi mesi, hanno dimostrato davanti all'Intersind. Gli obiettivi di questi operai sono gli stessi degli operai dell'Alfa, ma i sindacati hanno fatto di tutto per dividere le lotte e soffocare la tensione. La ma.. nifestazione di oggi è stata un momento importante. Il corteo della Sant'Eustachic e della Innocenti aveva alla testa tre cordoni di compagni autonomi che grida vano: "La casa si prende, l'affitto non si paga", "Col sangue delle camicie nere faremo più rosse le nostre bandiere". Tanti erano i cartelli contro i fascisti: "Contro il fascismo, lotta di classe".. "Dirigenti attenti: non siamo più nel '20". C'era un esercito di poliziotti: i padroni si preparano cosi ai contratti, dove Dai compagni carcerati di Poggioreale Siamo un gruppo di car- - cerati a. Poggioreale. La maggior parte di noi è qui per furto e a.Itri piccoli reati. Prima. più o meno trovavamo da faticare, ma ora siamo costretti a questo per vivere. Molti di noi sono qui addirittura per l'art. 80. e altri per articoli che non esistono come il TENTATO FURTO AD IGNOTI. I padroni hanno detto alla polizia. che troppi proletari nelle piazze fanno paura perché oggi rubano, ma domani che faranno? Anche i ragazzini di 10 anni vanno a rubare: per loro per fortuna 11011 c'è legge, ma noi pa~hiamo anche per loro. Chi è recidivo è sempre colpevole. Siamo in SORVEGLIANZA SPECIALE : anche se abbiamo già pagato alla giustizia dei padroni i nostri sbagli, davanti alla miseria in cui loro stessi ci hanno buttato. Con la. sorveglianza. non possiamo lavorare così anche i nostri quartieri sono diventati delle carceri. Ad ogni angolo c'è un poliziotto. on si può più girare in pace. Con la sorveglianza ogni assenza. sono 3 MESI Supplemento quotidiano a •lotta Continua•• Aeglstraz. del Tribunale di Torino n. 2042 del 15-11.69• Dir. Aesp.: Giampiero Mughlnl rrpo lito DAPCO · Via Dandolo, B . ROMA DI CARCERE: non possiamo neanche emigrare. ZAMPARELLI, legge o non legge, fa quello che vuole. PARE DI STARE DI NUOVO SOTTO I TEDESCHI: ma le 4 giornate, anzi le 44 giornate, TORNERANNO PRESTO! - Già si sa che Poggioreale fa più schifo ancora degli altri carceri. E se gli altri fanno le rivolte, noi che dobbiamo fare? Qui manca tutto, dalla libertà alle lenzuola pulite, dalle attrezzature sportive a posti decenti. Ma abbiamo in compenso CIMICI PULCI E CHIATTILLI. Il giornale radio non lo fanno sentire e la stampa libera è solo quella dei padroni. I MEDICI poi ci trattano come bestie e non ci curano, IL DENTISTA è un vero macellaio per essere curati bisogna stare per morire. I padroni comunque profittano pure qui con le imprese private che ci vendono a prezzi magg10rati la roba dello spaccio. In più l'amministrazione ruba su quello che ci passa lo stato per mantenerci. Comprano pasta e farina scadenti, frutta marce, e poi dicono che i ladri siamo noi. Per non parlare dello sfruttamento che c'è alle lavorazioni, esempio TICINO. Compagni di LOTTA CONTINUA, VI CHIEDIAMO DI FAR SAPERE ALLE NOSTRE FAJ\UGLIF. A TUTTI I CARCERATI. A TUTTI I PROLETARI QUELLO CHE NOI VOGLIAMO: 1) AMNISTIA GENERALE SUBITO; 2) ABOLIZIONE DELLA RECIDIVA E MISURE DI SICUREZZA E LA CASA DI LAVORO ARTICOLO 99 SANATORIA; 3) ASSEMBLEE DI BRACCIO: 4 J LIBERO ACCESSO ALLE NOSTRE DONNE: 5) LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA STAMPA RIVOLUZIONARIA; 6) ATTREZZATURE SPORTIVE E DI RICREAZIONE; 7 J UN SUSSIDIO ALLE NOSTRE FAMIGLIE; 8) VISITE E PACCHI TUTTI I GIORNI E COLLOQUI PIU' LUNGHI; 9 J TELEFONO A GETTONE PER OGNI BRACCIO. Un gruppo cli compagni carcerati a Poggioreale l'unico obiettivo sarà piegare la classe operaia, sparandogli nelle piazze se necessario. D'altra parte gli operai sono ben poco disposti a subire: anche stamattina si facevano minacciosamente sotto i cordoni dei poliziotti. Per non far parlare i compagni, che avevano chiesto la parola, i sindacati hanno preferito evitare il comizio, suonando dischi ininterrottamente. Gli operai in massa hanno gridato a gran voce gli obiettivi della loro lotta, hanno mantenuto viva la tensione. "Ora però" ha detto un compagno della Innocenti "il più resta da fare; bisogna organizzare una lotta più dura nei reparti, che dia fiducia agli operai, bisogna rompere la logica sindacale se vogliamo che la nostra lotta rappresenti un avanzamento politico per tutti." Genov-aNoalle rappresaglie salario garantito GENOVA, 29 marzo - Sciopero autonomo degli spedizionieri al s et t o r e tronchi: un settore del porto dove i padroni delle ditte hanno sempre fatto quello che volevano, licenziando a destra e a manca per salvaguardare i loro guadagni cli parassiti. Hanno licenziato un operaio: lo sciopero autonomo è stato la risposta immediata. Bloccare le rappresaglie e salario garantito per tutti gli operai: questi sono gli obiettivi della lotta.
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