L. 30 Si è aperto oggi il Consiglio Nazionale democristiano, incaricato di ratificare il programma elettorale del partito. Che cosa ci sia da discutere, non si sa, dato che il programma della DC non è mai stato così chiaro: riconquista con ogni mezzo del potere assoluto sul governo, rafforzamento della repressione, distruzione detla sinistra rivoluzionaria, opposizione dura al diritto di sciopero, sostegno aperto al fronte capitalista nei contratti, per soffocare le richieste operaie suHa garanzia del salario, sugli aumenti, sugli orari. e le condizioni di lavoro. Di fronte all'esemplare semplicità di questo programma parafascista, la cosiddetta • dialettica interna • alle varie correnti DC è scomparsa, in attesa di tempi migliori. E non si può negare che la DC sta conducendo questa campagna elettorale da protagonista, non solo per quel che dice, ma per quello che fa. Dall'elezione di Leone imposta con i voti di Almirante, la DC ha via via ritrovato grinta e prepotenza, ha mostrato di subìre senza volerle le elezioni anticipate, per impadronirsene poi con la sicurezza del bandito vecchio del mestiere. La formazione del governo Andreotti, la sua dichiarata volontà • extraparlamentare • - tanto per usare un termine di moda - hanno segnato una nuova tappa importante: scaricati gli • alleati di governo •, la DC si è presa mano libera sulla gestione delle elezioni - compreso l'uso di tutto l'apparato del sottogoverno e dei soldi pubblici - e al tempo stesso si è messa in grado di • governare • senza render conto neanche formalmente a nessuno. E abbiamo visto questo governo a metà fra un museo dell'orrore e una giunta di colonnelli ripescare tutti i vecchi arnesi della reazione democristiana negli anni ·so. Abbiamo visto il quartetto Andreotti-Rumor -Restivo-Gonella, e dietro di loro l'ombra del Napoleone in esilio, Amintore Fanfani, riconquistarsi rapidamente il credito dei grossi padroni. Andreotti comincia salutando cordialmente il convegno fascista degli « Amici delle Forze Armate •. Prosegue ordinando che il processo Valpreda venga sospeso. Manda Gava - ministro del l'industria e capomafia del napoletano - all'assemblea della Confindustria a dichiarare che la Dè è stata troppo debole ma ora tutto cambierà, e a promettere la legge antisciopero. llil via libera al mjrlistro delle Partecipazioni Statali, Piccoli che non erd sione er sos enere.la necessità della le e antiscio e Dopo aver sorriso gentilmente ad Almirante, fa venir fuori un po' delle cose che da anni si sapevano sulle bombe di Milano - all'epoca Rumor era il capo del governo e Restivo il ministro di polizia - per rimangiare un po' dei voti che sarebbero andati al MSI. Intanto Rumor si fa in quattro per scatenare la campagna sul1'ordine pubblico, convoca prefetti, programma un morto elettorale 1'11 marzo a MIiano, assume qualche migliaio di poliziotti in più, pubblica bollettini di guerra sulla criminalità politica e comune. Andreotti e Restivo proclamano oltranzisticamente la funzione decisiva delle Forze Armate, mentre i grossi gerarchi militari si presentano nelle liste fasciste, a mostrare chiaro che cosa sono e che cosa vogliono i «colonI ' 29 MARZO 1972 N. 24 , Andreotti, capo della banda governativa, con Forlani, segretario del partito. Nello sfondo è ben riconoscibile Amintore Fanfani. nelli». Gonella, il capofila delle correnti reazionarie nella magistratura e nella stampa, pronuncia discorsi veementi contro i magistrati • democratici », e pronuncia sentenze Jre in• chieste in corso, come nel caso Feltri,tire r 11 governo tutto insieme decide di mettere ,, bavaglio a quei personaggi che, a partire dalle bombe di Milano, hanno denunciato la strage di stato, e monta il processo per direttissima contro giornalisti ·e avvocati a Milano. stro dei trasporti: " lo sciopero va usato nei limiti giusti ed umani (1) "· E così via, da Scelba a Forlani. Ecco qual è la ;vera posta di questa campagna elettorale, l'illegalità - per i padroni e il loro dominio - della lotta di massa, della volontà di distruggere l'organizzazione del lavoro come massacro fisico e morale, della volontà di eguaglianza e di giustizia che dalle fabbriche minaccia rutto l'edificio dello sfruttamento. E' questo il nemico che i padroni vogliono ridurre all'ordine. I contratti a fine d'anno si misureranno su questo. I padroni si sono già pronunciati: vogliono sconfiggere la crasse operaia, vogliono imporre la loro disciplina in fabbrica, vogliono dichiarare illegali gli scioperi più coscienti - la riduzione della produzione, gli scioperi di ref)arto, i cortei interni - e gli obiettivi più giusti e sentiti dalle masse - la garanzia del salario, la riduzione dell"orario e della fatica. l'abolizione dei turni di notte, la categoria unica, l'uguaglianza di trattamento fra impiegati e operai. laJibertà di organizzare in fabbrica la lotta sociale sui trasporti, sulle case, sui prezzi -. Per ottenere questo non basta una provocazione. non basta un decreto governativo. I padroni devono fare i conti con uno scontro di massa. aperto e prolungato. Il loro arsenale è pronto: serrate, licenziamenti, cassa integrazione, provocazioni fasciste nelle fabbriche e fuori, complicità dei sindacati. Ma non basta. Hanno bisogno di tutta la violenza organizzata dello stato. E' questo che la DC si impegna a fornire loro. E' questo che fa della DC il centrQ.. della riorganizzazione fascista dello stato, dalla magistratura alla polizia, alla burocrazia alle truppe specializzate nella repressione. Questa campagna elettorale è la prova generale, la caparra che la DC offre ai padroni rispetto allo scontro di classe nei prossimi mesi. La sinistra parlamentare, dal PSI al PCI, è ridotta a truppa di complemento di questo progetto. L'ordine produttivo che anch'essa sbandiera si infrange contro la muraglia della lotta operaia: ecco perché la politica della forza, della repressione, della militarizzazione dei rapporti sociali è una tendenza obbligata per la borghesia. Ecco perché la DC fa la parte del leone oggi, e i riformisti le fanno da spalla. Ecco perché la partita non si gioca coi voti, ma con la lotta. Ecco perché i risultati elettorali non misureranno in alcun senso i rapporti di forza tra le classi. L'uccision"e di Feltrinelli è però il pezzo forte di tutta questa orchestrazione democristiana. Far fuori le organizzazioni di sinistra diventa il compito supremo della difesa della patria dal terrorismo. Il movimento extraparlamentare viene messo fuori legge di fatto, perché « evidentemente delittuoso », COf')ledicono i mandati della magistratura. Perquisizioni, retate, falsi, denunce, arresti mostrano agli italiani elettori che la DC i~ suo mestiere di gendarme lo sa far bene, se vuole. CrotonerossacacciaA·lmirante Ma questa « nuova » DC non è la semplice restaurazione della DC centrista di Scelba, che massacrava i proletari negli anni '50. Questa « nuova • DC è la risposta borghese ai nuovi contenuti della lotta proletaria, di una lotta che non si lascia recuperare è addormentare con le promesse riformiste o con i governi " aperti a sinistra "· Questa « nuova » DC è il tentativo di costruire un fascismo adeguato ai nostri tempi, e al problema di fondo: il rifiuto della classe operaia di lavorare secondo le leggi della produzione capitalista, la direzione della classe operaia sulla lotta dei proletari delle campagne, dei disoccupati, degli studenti. E dietro tanti strilli sull'ordine e sulla violenza, i notabili della DC finiscono per mettere tutti il dito sulla vera piaga. Fanfani: "In fabbrica ci si sta per produrre ». Scalfaro, miniCROTONE, 28 marzo- Ieri alle 21 il boia Almirante tenta di parlare a Crotone in piazza Municipio. Per lui è la prova di forza dopo le botte che ha preso nel '47 e l'iniziativa di un proletario che gli procura una cicatrice sull'occhio sinistro, come ricordo degli sfruttati di Crotone. Alle 20,30 parte il corteo dei compagni da piazza Pitagoraverso piazza Municipio per occuparla e impedire il comizio fascista. A metà strada la polizia carica con lancio di lacrimogeni. E' la prima volta che questo succede a Crotone. I compagni si disperdono per riorganizzarsi in un secondotempo in piccoli gruppi. Il boia intanto inizia il suo discorso. Ha la voce un po' debole e non mostra la sua solita spavalderia. Ha saputo del corteo d.eicompagni.Anche gli sbirri se la fanno sotto, e ad ogni piccolo fischio fanno uso di lacrimogeni. Ad una ventina di minuti dall'inizio del comizio una motoretta a tre ruote arriva dall'inizio di piazzaPitagora e a tutto clacson fende in due la folla. E' l'inizio. li boia con voce tremula: « Ecco, ecco che arrivano i comunisti! ». Da una parte lancio di pietre, dall'altra gas ' • lacrimogeni. Il comizio è finito. La polizia rimane sola al centro della piazza,bersaglio della rabbia proletaria. La battaglia si concentra nelle vie vicino a piazza Municipio. Parte degli sbirri preferisce ritirarsi a sirene spiegate. Altri scappano dentro il municipio inseguiti dai compagni. Intanto viene individuato il fascista NANDO GIARDINI, amico intimo di J.V. Borghesee autore del libro " Bocchedi lupo ». Viene percosso e messo alla gogna. La sua macchina, una Fiat 124 coupé, salta in aria. Un folto gruppo di compagni si dirige verso la sede del MSI: ne mandano in frantumi l'insegna luminosa usandocome arma i pezzi di tutti i cartelloni elettorali che prima avevano distrutto. La piazza e il centro cittadino rimane in mano ai proletari che fino a notte tarda commentano i fatti, proponendosi per il prossimo comizio fascista di fare meglio. Sette sono i compagni arrestati dalla polizia. Sei sono proletari del posto e dei paesi vicini, e uno è un medico. Quella sera il PCI aveva fatto dei cartelli che invitavano i proletari a restare tutti a casa per vedere Natta alla TV.
2·9 MARZO 1972 Dueinte·rrogatoersi emplari A.vanza come un carro armato quell'opera210ne repressiva su larga scala che si maschera col t tolo di • indagine sul caso Feltrinell, •. H.. fatto un altro passo avanti con gli interro· gatori di lunedì a Genova Margherita Caruso ha commesso il reato d, sposare in carcere il compagno Giuseppe Battaglia, appartenente a quella che , giornali chiamano • la banda del 22 ottobre •. E' entrata alle nove del mattino negli uffici del nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri. E' uscita alle 8 e un quarto di sera. Le hanno lasciato, bontà loro. un'ora per mangiare. 'O ore di interrogatorio ossessionante • mi hanno chiesto notizie su duecento nomi, sempre gli stessi A un certo punto, le hanno chiesto se conosceva l'avvocato Lazagna. • Ho detto che lo conoscevo fin da bambina. Allora uno mi ha domandato se ·avvocato non sia per caso m,o padre. A questo punto ho risposto male e ho gridato che m,o padre si chiama Caruso •. La fantasia poliziesca non ha più freni. Che cosa c'è di più allettante da supporre. che l'avvocato Lazagna. arrestato per i documenti falsi del camioncino di Segrate, sia nientemeno che il padre naturale della ragazza che ha sposato uno dei colpevoli della rapina d, Genova. uno che oltretutto 111 carcere si comporta come un compagno. cioè come un pericoloso delinquente? Cosi agli occhi degli elettori indignati anche i legam del sangue contribuirebbero a cementare tra loro le parti dell • u111codisegno criminoso• Irene lnvernizz1. una compagna di Mortara che ha fatto una tesi di laurea sul sistema carcerario italiano. Il suo reato è di aver ricevuto lettere da Mario Rossi. un altro compagno che sta in carcere per la rapina di Genova. I poliziotti sono arrivati a le, evidentemente attraverso la censura carceraria. Il suo avvocato non è stato fatto assistere all',nterrogatorio, che è finito alle 10,30 d, sera. Alla fine la compagna è stata incriminata per testimonianza reticente· è stata ordinata una perquisizione • urgente • nella sua casa Che cosa c'era di grave in quelle lettere spedite dal carcere? I cervelli polizieschi si mettono al lavoro. Pare che il Rossi parlasse di un prossimo • capovolgimento • che avrebbe liberato lui e gli altri detenuti. Eccola. la prova del disegno criminoso Eccola. tradotta in articoli del codice penale. nel misero tentativo di esorcizzarla e stroncarla. la rivoluzione. che è penetrata anche nella corrispondenza. nell'azione, nella coscienza dei carcerati E' contro questa realtà che s, sono accaniti l'altro ,eri a Genova i cosiddetti • inquirenti •. Roma- Controlatruffaelettoraleoccupate200 case ROMA - 92 famiglie dalle baracche del borghetto Prenestino, una ventina da Rebibbia, una ventina da Torrespaccata, e da altre borgate, in tutto 186 famiglie sabato notte hanno occupato le case di via Marco Rutilio, a Torrespaccata. L'occupazione è stata preparata e organizzata dal comitato autonomo di lotta per la casa del borghetto Prenestino, che è nato tre mesi fa per iniziativa dei proletari più combattivi delle baracche. Ha collaborato il comitato autonomo di Torrespaccata, in c;:ui ci sono anche degli operai che sono stufi di pagare affitti altissimi, e non hanno nessuna speranza di ottenere mai una casa popolare, perché i piani di edilizia cosiddetta popolare del comune di Roma contemplano solo il risanamento delle borgate. Le case di via Marco Rutilio appartengono alla Soçietà Liberatrice ( !) , una impresa privata dalla quale il comune di Roma le ha comprate o affittaté. Sono "uote da due anni, probabilmente per farle fruttare il più possibile in interessi elettorali. I proletari del comitato hanno deciso che la gente del borghetto da troppi anni viene imbrogliata con le promesse e le chiacchiere. Domenica c'è stata assemblea generale: tutti gli occupanti sapevano che la polizia sarebbe venuta, ma questo non diminuiva la decisione di andare avanti; dopo lo sgombero si sarebbe andati tutti al Campidoglio con le bandiere rosse, per esprimere al sindaco e all'assessore Cabras la rabbia e la volontà di resistere degli occupanti. Dopo l'assemblea è arrivato Tozzetti, del PCI, presidente dell'Unione inquilini e assegnatari. E' venuto a provocare e a minacciare, ha detto che tanto sarebbe arrivata la polizia, e ha detto anche che le case occupate erano già state assegnate ad altri « operai ». Si è saputo cosi che questi « operai » ai quali il comune dà tanto volentieri le case erano gli impiegati del ministero del tesoro! Non bastava certo il burocrate Tozzetti e le sue bugie a fermare gli occupanti. Nelle case, per ognuna delle tredici scale, e 'era un capo scala di turno, per sorvegliare, controllare e discutere i problemi e i bisogni di tutti. La mattina del lunedì arrivano 800 poliziotti a sgomberare. Se volevano togliere di mezzo le masserizie, se le sono dovute portare loro sulla strada. Sulla strada le famiglie hanno fatto colazione tutte insieme. aspettando gli autobus per andare al comune. L'ultraparlamentarismo del Manifesto Dopo ai·er molto discusso e detto no e sì e ni il Manifesto si è presentato alle elezioni. chiarendo che al parlamentarismo non ci credeva lo stesso. I eri. finalmente, ha spiegato che cosa si aspetta dalle elezioni. State a sentire. Intanto. molti voti. Un movimento rivoluzionario non si misurerà mai sul conto dei voti. è un principio generale che il Manifesto sottoscrive. Ma i principi sono una cosa, e la pr_atica un'altra. come /'opportunismo ha sempre mostrato. Ed ecco i rivoluzionari del Manifesto che ci annunciano che il loro « obiettivo minimo » è mezzo milione di voti. ma che ne vorrebbero molti di più. In secondo luogo, un mutamento politico decisi1·0. Un movimento rivoluzionario non accetterà mai di misurare i rapporti di forza tra le classi con le mriazioni nella composizione di un parlamento: è un altro principio che il Manifesto griderebbe alto. Ed ecco i rivoluzionari del Jfanifesto dichiarare con un·audacia da trapezista: ;, se una concentrazione anche parziale di questi rnti sulle nostre liste ci sarà, non esitiamo N.B., non esitano nemmeno - a dire che ciò an-ebbe un'influenza determinante Gli autobus sono stati seguiti, dal quartiere fino in comune, da tutti 800 i poliziotti, che hanno bloccato mezza città. In comune volevano solo sei persone in delegazione. Ne sono state mandate 15. L'assessore Cabras è stato subito chiaro: " io non accetto le vostre scadenze », dice. E fa capire che loro hanno le loro scadenze, le elezioni, e i voti che gli interessano naturalmente sono quelli degli impiegati del tesoro, e non quelli dei baraccati del Prenestino. Il baraccone democristiano ha le sue esigenze, e i proletari hanno le loro. Ma non si presentino i banditi democristiani a chiedere i voti ai proletari. Gli occupanti sono tornati nel borghetto Prenestino, e in assemblea hanno deciso di continuare. Il programma elettorale dei baraccati delle borgate, degli operai che pagano affitti da strozzini, c'è ed è lo stesso delle occupazioni di Torino e di Milano: ESPROPRIO DELLECASE PRIVATEVUOTE (CE NE SONO 38.000 A ROMA), CASE A TUTTI I PROLETARI, RIDUZIONE GENERALE DEGLI AFFITTI. Le 186 famiglie che hanno occupato sabato hanno iniziato la campagna elettorale a nome di tutti i proletari. PIRELLI "I compagni sospesim fabbrica" Sono iniziate le sospensioni dei 16 compagni. Tutto come previsto! Il termine per presentare il ricorso legale contro le sospensioni è scaduto da una settimana, ma gli operai avevano già scelto: Io scontro oggi si fa direttamente in fabbrica, il tribunale non interessa più, i 15 giorni di sospensione diventeranno 15 giorni di lotta. La risposta del sindacato è stata l'espulsione di alcuni compagni colpiti dalla repressione - cosi, con la benedizione sindacale hanno avuto inizio le sospensioni -. II marciapiede della Pirelli si è trasformato in un centro di discussione politica: nei prossimi giorni l'iniziativa di lotta si sposterà dentro i reparti. La parola d'ordine è: I COMPAGNI SOSPESI IN FABBRICA! su tutto il quadro politico nazionale». Che, a parte la megalomania. è il vangelo del parlamentarismo di tutti i tempi. In terzo luogo, una specie di paralisi del potere borghese « perfino sul terreno parlamentare. poco o molto che conti», (ma insomma. decidetevi. conta poco o molto?). « La presenza di una minoranza intrattabile - scrivono i rivoluzionari del Manifesto. talmente intrattabili che si spaventano della propria ombra - non permetterebbe più. anche nelle istituzioni, quella omertà di c1Li si è giovata la DC in questi anni». Come farebbe Rumor a spiegare che la polizia fa bene ad ammazzare, nella stessa aula in cui /'on. Pintor si sta spregiudicatamente mettendo un dito nel naso? TORINO Giustiziafra galantuomini Il tribunale di Torino ha assolto ieri due ex.carabinieri. GIUSEPPE DANTE e MARIO DENASSA accusati di omicidio colposo. Nel settembre del '69, inseguendo una Gìulia che non si era fermata all'Alt! di una pattuglia, avevano investito una moto e ammazzato i due giovani che erano a bordo, un operaio e uno studente. Presidente del tribunale era Pempinelli. il giudice che nel processo per gli scontri del 29 maggio ha condannato i compagni in base alle false testimonianze di carabinieri e P.S. In quell'occasione Pempinelli aveva detto in udienza che non bisogna contraddire i carabinieri perché sono dei galantuomini. Infatti ieri li ha assolti con formula piena. Bib. eca 1no 1anco N. 24 Feltrinelli: . ., l'ultimo saluto Si fa piu dura MILANO I un impegno di lotta la lotta per la casa 8.000 pugni Iernti hanno salutato il feretro del compagno Fellrinelli ieri pomeri~gio al ci111itC'ro di \lilano. ~Jalg-rado il di, ielo della questura e lo stato cl'asseclio in tutta la città, sin dalle 1 I centinaia di coinpagni hanno con1inciato acl affluir(' al cin1itero per assistere alla sepoltura. La hara èstata portata tra due ali di folla per i \'iali del cimitero. n1entre i co1npa~ni intona- ,·ano pri111a piano poi !:,en,- n,·e più forte l'lnternazio- •iale e Bandiera rossa. I canti erano rotti dalll' frasi ~candite: "Compagno Fel!rinPlli sa-rai ,·enclicato'·: "·Borl!'hesia assassina .._ Alla fine dei discorsi sulla ton1ba. un proletario ha gridato: "Comnaeno Feltrinelli. dorn1i tranquillo. il proletariato ti vendicherà. 10 li feretro era stato portato all'obitorio la mattina. nrecc-duto da un'in1pressionante colonna cli jeep e pe1·- fino da un idrantc-. Per lutto il i.iorno la PO· lizia ha occupalo :I-filano con il più spudorato spil'g-amen- ' 'l di forze che si ricordi. li 11;0\'erno ha così eletto a tu lti su che cosa si regge in realtà la montatura orchestrala dopo l'uccisione di Fellrinelli. --- ... ... t!! I!! Ma le mani degli operai sono dure, e non servono solo a fare la produzione. 2i ;\IARZO Circ•. 200 occupant,, soprattutto donne e bambini. , anno a Palazzo ;\1arino. rngliono parlare col sindaco. La polizia blocca l'ingresso Gli occupanti si siedono da,·antl al portone e impro,·,·isano un·assemblea ,\ Icune donne ,._j arrampicano sul cancello e gridano insulti ai signori del comune che girano per gli uffici facendo finta di niente. Per due ore le famiglie riman~ono sedute sotto il comune. mentre il consiglio comunale sopra sta discutendo di loro. I padroni sono anche disposti ?. chiac.:h1erare su, problemi dei proletari. purché questi non ci mettano il naso. 28 l\!ARZO Assemblea all'oratorio con circa 500 studenti delle scuole Cremona. Brl'ra. ;\lanzoni. Conti. nelle quali gli occupanti erano inter\'enuti nei giorni precedenti. Im·itando tutti a partecipare ai funerali di Feltrinelli. un compagno studente ha detto: "Fanno una grande campagna contro il terrorismo, ma il ,·ero terrorismo di cui hanno paura sono le lotte come la ,·ostra ... ..\Ila fine dell'assemblea. 50 famiglie hanno altra\'ersato il quartiere. bloccando il traffico sulla circonvallazione. Poi sono entrale nella stazione della Bo\'isa. e hanno bloccato 4 treni. Mentre il blocco si scioglie,·a. alcune donne hanno preso d'assalto un·autoci- ,·etta della squadra politica e l'hanno ridotta male. Gli sbirri se l;:i sono cavata con molto spa,·ento. La polizi?. è arri,·ata imlll(\- ò,atamente a sgomberare roralOrio. nonostante non ci fosse ne,suna richiesta Le fam,_gliedalle finestre dell'oratorio gridarnno: "Case subito - o la casa ce la dà. o .-\nìac.;i morirà". 6 compa.e;ni (2 capi famiglia e 4 militanti) sono stati fermati. Le famiglie se ne sono a~date spontaneamente per riorganizzarsi in un altro pun1o della città l fermi sono sta- ::;ti tramutati in arrc-c;ti. Via da , fascisti Bagnoli Ai fascisti a Bagnoli non gli è andata mai molto bene. Alcuni mesi fa hanno cercato di fare i furbi con gli operai del! 'Italsider e hanno avuto una lezione da ricordare. Domenica scorsa erano tutti esaltati dal comizio di sabato dei due « comandanti » Birindelli e Lauro. A mezzogiorno la loro sezione di Bagnoli è stata « visitata »: dopo pochi minuti non c'era più niente che fosse rimasto intero. E' calata immediatamente la politica da Napoli, che si è messa a fermare tutti i compagni di Lotta Continua di Bagnoli. Non è venuta a capo di niente. A Bagnoli ai fascisti non gli va mai molto bene. FORL-I corteoallecarceri FORLI' - 28 Marzo Ieri a Forlì c'è stata la prima risposta contro l'arresto dei tre compagni di Lotta Continua. la maggior parte degli studenti ha scioperato nonostante sia stato pochissimo il tempo per organizzare la mobilitazione. Alle 9 in piazza. nonostante il boicottaggio politico dei revisionisti che sono 1~rrivati a negare la sala, c"è stata un'assemblea seguita anche dai proletari che erano presenti, dove si è chiarito il significato politico e intimidatorio di questi arresti tutti in· lesi ad imporre la pace elettorale. l'assemblea ha poi deciso di formare un corteo verso le carceri. Trecento stu denti si sono mossi gridando parole d'ordine contro i fascisti, la tregua elettorale e la giustizia borghese. La combattività del corteo ha caratterizzato questa iniziativa lasciando da parte completamente la logica difensiva che ri• schiava di essere presente. Dopo essere stati alle carceri i compagni si sono sparsi in tutta la città a propagandare i contenuti politici di questa lotta. Le operaietengonoduro A Londra manifestazione per l'Irlanda ALLA HARRIS DI MOLFETTA ìHOLFETTA. 24 marzo Alla Harrìs moda < 150 operaie circa> stanno lottando per costringere il padrone a rispettare il contratto del 19691 E' una di quelle lotte "offensive" del sindacato, che nel 1969 ha contrattato una miseria, poi siccome il padrone non ha dato nemmeno quella, ha fatto lottare le operaie per riottenere quella miseria. Le operaie sono rimaste lo stesso unite e combattive, e il padrone ha cominciato con le rappresaglie: multe, sospensioni, fino a licenziare in tronco un'operaia. Ha avuto pane per i suoi denti: sciopero immediato di otto ore, picchetto duro, anche lui è stato costretto a restare fuori della fabbrica. La compagna licenziata è srata subito riassunta. ALLA CROUZET DI MILANO Il padrone credeva di far passare facilmente il suo piano di ristrutturazione: trasferimento a Zingonia, cioè licenziamenti di massa delle operaie che si trovano nell'impossibilità di farcela con i nuovi orari. "Dovremm,J alzarci alle 5 e poi fare 2 chilometri a piedi con la nebbia fitta di im·erno e sì torna a tarda sera. Con la casa e con i figli come si fa?" "Il padrone sperava di [arcela perché dicono, siamo tutte donne." Ma gli è andata male. Al padrone che le denuncia perchi' hanno ridotto la produzione al di sotto del minimo del cottimo rispondono riducendolo ancora di più. Non sono bastate nemmeno le minacce, i trasferimenti, le intimidazioni e gli arresti. Le 300 operaie della Crouzet tengono duro. ALLA PHILIPS DI MONZA Alla Philips quando tre mesi fa scese in lotta il reparto delle "lazzarone" che è un reparto tutto di donne molto combattive, gli obbiettivi che si proponeva erano le riduzioni dei punti ed il salario garantito. La compattezza degli operai e la durezza della lotta, hanno permesso che tutta la fabbrica venisse coinvolta. Le forme di lotta che sono state attuate, sono un'ulteriore riprova della maturità espressa: l'autoriduzione del cottimo, i cortei interni, le assemblee di reparto. L'assemblea generale della fabbrica si è poi espressa a larghissima maggioranza per la mozione che rivendicava espressamente il diritto al salario garantito e il diritto a limitare la produzione. La giustezza di questi obbiettivi è dimostrata dalla unità che ha creato fra gli operai. La lotta per il diritto alla vita sì è dimostrata l'unica lotta in grado di piegare un padrone come Philips al punto che ora cerca di rimandare il tutto dopo Pasqua. Il padrone ha infatti proposto di pagare a tutti 69 punti, che è il massimo e di ritoccare i tempi, ma solo per un mese. La prima vittoria gli operai l'hanno comunque conseguita e sta nella m a t u r i t à politica espressa e nell'aver costretto il padrone a piegarsi di fronte alle richieste operaie, ma tutti sono convinti del fatto che bisogna rendere pHmanente questa conquista. Il padrone fa oggi una promessa dilatoria, cerca di prendere fiato per sconfiggere l'illegalità di massa, ma è costretto a scendere sul terreno imposto dalla ìotta di massa. Milano-chfeare dei fascisti Lunedì sera è bruciata la macchina di Guido Morandi, fascista, sgherro cli Servello, e cli Abbondio Sangiorgìo altro squadrista. Sunplemento quotidiano a •lotta Continua-. R,.qislraz dol Tr/buniile di Torino n. 2042 dol 15-11-69• Olr. Resp · Giampiero Mughlnl flc,o Lito OAPCO · Vii Dandolo, 8 . ROMA Londra, 26 marzo Oggi pomeriggio 5 cortei sono confluiti in Trafalgar Square. 5.000 dimostranti hanno invaso il centro della citta. La manifestazione a sostegno della lotta del popolo irlandese. era stata vietata: nei giorni precedenti erano state perquisite a scopo intimidatorio molte case di militanti. Il centro di Londra era in stato d'assedio. ma il divieto della polizia non è bastato a impedire la manifestazione. Il terrorismo di CUI non s1parla Secondo i dati ufficiali del Ministero del Lavoro: - ogni giorno ci sono più di sette morti per infortuni sul lavoro o malattie contratte sul lavoro; - per ogni giorno (nel 1970) gli infortuni sul lavoro sono stati 7.600, di cui 5.200 nell'industria; - dal 1966 al 1970 gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 28 per cento: >l1aQpiore l'aumento degli omicidi bianchi: da 44 a 50 ope- •ai all'anno su centomila. Di questa strage si conoscono mandanti, esecutori e complici.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==