Processo Valpreda - n. 23 - 28 marzo 1972

L. 30 , CHECOSAC'ÈDIETROILPOLVERON Ma che cosa c'è dietro questa campagna elettorale tutta costruita sull'ordine pubblico, sulla violenza, sull'estremismo, sul terrorismo? Dove sono andati a finire i grandi problemi con cui i padroni da anni si sciacquano la bocca: la crisi industriale, la disoccupazione, l'aumento dei prezzi, le lotte di massa nelle fabbriche e nei quartieri? Che cosa significa un governo che parla solo attraverso la voce dei suoi ministri di polizia, Rumor, Restivo, Gonella? Forse che i padroni pensano che la soluzione dei loro problemi possa venire dalla distruzione delle organizzazioni comuniste extraparlamentari, accusate allo stesso modo che comuni associazioni a delinquere? No le cose non stanno così. Nessuno ignora che l'unico vero problema dei padroni è di riportare all'ordine le masse proletarie, di far lavorare sodo e disciplinatamente la classe operaia, di costringere i disoccupati ad elemosinare la propria sopravvivenza. Nessuno ignora che i padroni odiano i « maoisti » solo perchè vedono in loro l'espressione politica della ribellione e della volontà di giustizia delle masse. E allora tutto diventa chiaro. Oggi la caccia all'estremista e la campagna contro la criminalità servono ai padroni per isolare, squalificare e mettere fuori legge le avanguardie della classe proletaria. Su questo i padroni vogliono vincere le elezioni e per loro conto il nuovo blocco di destra che si incarna nella DC parafascista del governo Andreotti. Sperano di rafforzarsi e di sgombrare il terreno sul quale dovranno affrontare il loro nemico giurato: la classe operaia, le masse proletarie. E allora vedremo montare un polverone ancora più grosso di quello che oggi viene sollevato contro le sinistre extra-parlamentari e ci sentiremo dire che il paese è sull'orlo della catastrofe, che l'economia è minacciata a morte. Ci sentiremo dire che la regolamentazione degli scioperi è l'unica possibilità di progresso, che le lotte contrattuali dovranno accettare questa premessa, che gli aumenti salariali non possono superare i limiti fissati dai padroni, che le rivendicazioni di eguaglianza sui salari e sulle categorie sono un sabotaggio teppista delle necessità produttive, che le lotte dure dei disoccupati nel meridione sono attentati fascisti all'autorità dello stato. E così come la borghesia fa di tutto per provocare le avanguardie rivoluzionarie sul terreno dei suoi complotti criminali, così giocherà tutte le sue carte nell'autunno per provocare la classe operaia sul terreno del ricatto dell'ordine produttivo e sociale. Il gioco è chiaro dunque. Ma rivela anche la sua debolezza, la sua vulnerabilità. La borghesia non può rendere conto alle masse oggi delle condizioni materiali sempre più gravi in cui le costringe a vivere. Mettere al centro della discussione ora il programma dei bisogni proletari, la lotta aperta per realizzare questi bisogni, significa ritorcere contro i padroni il loro complotto antioperaio. La montatura repressiva della borghesia contro le organizzazioni rivoluzionarie è come la provocazione organizzata contro un corteo in marcia. Deve essere rintuzzata dalla vigilanza dei compagni, ma il corteo deve continuare per la sua strada. Qual'è questa strada? Quella che conduce MILANO - 27 marzo Sono diventate 112 le famiglie degli occupanti. Ogni giorno aumenta il numero di proletari che vuole partecipare in prima persona a questa lotta. La repressione ha rafforzato l'unità e la combattività delle famiglie. Stanotte 15 famiglie, organizzate dalla ad un appuntamento decisivo della lotta di classe, ad una fase di generalizzazione della lotta nelle fabbriche e nelle piazze che la borghesia vuole per distruggere la volontà politica delle masse, che le masse vogliono per spezzare il cerchio chiuso dell'uso padronale della crisi e della frantumazione delle lotte. Uno scontro generale tra il proletariato e la borghesia non è una prospettiva che dipende dalla scelta delle avanguardie organizzate, ma è una tendenza che nasce dal grado di radicalità cui è arrivata la contraddizione tra la Unione inquilini, hanno occupato una casa in via Lulli. La lotta si allarga nonostante tutti i tentativi di reprimerla e, cosa che fa più paura, coinvolge anche gli studenti (in tutte le scuole si è svolto un intenso lavoro di propaganda), e gli operai delle grandi fabbriche. Sono stati gli occupanti stessi a portare la discussione sui posti di lavoro. gestione politica borghese e le condizioni materiali di vita e di lavoro delle masse sfruttate, unite al patrimonio di coscienza e di forza politica accumulata dal proletariato nel corso di un lungo processo di lotte. Il compito delle avanguardie è di interpretare questa tendenza e di sostenere tra le masse la necessità di andare fino in fondo nella lotta, di unire le aspirazioni e le esigenze delle masse in un programma che indichi una prospettiva di vittoria, di organizzare su questi contenuti la volontà di lotta proletaria. 600 milionidellaFIATperSallustro: non è cheunanticipo Quanto vale Oberdan Sallustro, il direttore della FIAT di Cordoba, Argentina, sequestrato e processato in nome del popolo dai rivoluzionari dell'Esercito Rivoluzionario Popolare? Quanto vale la vita di uno sfruttatore e di un boia, di un parassita che ha affamato, derubato, Iicenziato, fatto ammazzare e incarcerare i proletari della FIAT? Quanto vale la vita di un agente dell'imperialismo, in questo caso dell'imperialismo di Agnelli, che sfrutta la miseria del suo popolo per arricchire i propri padroni internazionali? Vale meno della vita di un topo. Eppure per i padroni vale molto, moltissimo. E non perché i padroni si amino fra di loro. I padroni conoscono una sola solidarietà, quella che li unisce contro il loro nemico giurato, la classe operaia. Ma vogliono salvare Sallustro perché ognuno di loro è come Sallustro, perché ognuno di loro sa che la mano della giustizia proletaria potrebbe abbattersi su di lui. E allora dimenticano la loro proterva prepotenza, e parlano di " umanità ». dimenticano il piombo poliziesco che hanno rivolto contro gli operai in lotta, e si raccomandano ai rapitori, BibliotecaGinoBianco ltll Ieri sera occupanti, militanti e studenti si sono raccolti intorno ad un grande fuoco nel .:ortile dell'oratorio, per cantare, discutere, divertirsi insieme. « Sembra di essere una grande famiglia », dicevano i proletari. Stasera è prevista una delegazione di massa al comune « per trattare ». Nel modo che i proletari preferiscono: tutti insieme, nella lotta. perché non facciano mancare a Sallustro le pillole per il cuore. Vale meno della vita di un topo, la vita di uno sfruttatore. Ma per i padroni vale molto. La FIAT ha dichiarato di essere disposta a versare i 600 milioni di lire richiesti dall'ERP. E spera di apparire generosa. Ma di chi sono quei soldi? L'ERP ha risposto con chiarezza. I 600 milioni devono essere versati in oggetti da distribuire agli alunni poveri delle scuole elementari. Ogni scolaro deve ricevere un grembiule, un paio di scarpe, una cartella di cuoio, matite, penne e quaderni. E, insieme, ogni scolaro deve ricevere una lettera dell'ERP che dice: " La nostra patria è ricca, ma voi siete poveri. Questi oggetti non sono un regalo: essi sono vostri, perché fanno parte della ricchezza che i vostri genitori e i genitori di tutti i bambini poveri producono con il loro lavoro e viene rubata dagli sfruttatori "· E' un discorso che non vale solo per l'Argentina, e che non sarà capito solo dai bambini proletari dell'Argentina. Non solo la loro patria, ma tutto il mondo è ricco, e in tutto il mondo chi produce la ricchezza viene derubato del frutto del proptio lavoro, della propria intelligenza, del proprio diritto a vivere liberamente, dal regime capitalista. I 600 milioni restituiti dalla FIAT ai proletari in Argentina non sono che un anticipo,

28 MARZO 1972 . .. . .: p.l t ot ; ~:1? ~ Scelba e Rumor: l'alunno ha superato il maestro. Torino -Juventus2-1 Intantogli uominipolitici siraccontavanole loroballe Le elezioni sono una gran fat:ca, specie per i grossi calibri del governo e del parlamento: se qualche t:impo fa passavano le loro domeniche ne•JJe tenute di Castel Porziano n ne!le ville al mare e ai monti, adesso sono costretti a girarsi, in un carosello frenet'-::o, e maggiori piazze e teatri dell:i città itJliane. P., Mi-lano, in un teatro dove si era chiuso i·I fior fiore degli squadristi, da Nencioni a Servello, 3ono es;;lose due bcmbe, collccate in modo da non fare vittime. Ma il panico dei fascisti presenti è un ant:ci;:,o su que,llo che li asoetta nelle piazze proletarie. :. d:scorso ;>iù brillante J'h3 fatto il :bce mancato del fanfascismo, senatore a vita Amintore r=a~fani, sabato a Grosseto. Senza ne2~che chiedere scusa a:·e signore, ha :li::hiarato che « la SC\lola italiana si è trasformata da tempo in bordello», p:1r proporre poi che il mini3tro Misasi r:metta ordine, « a scuola aperta, e, se non ci ri2sce, a scuola chiusa ». No al bordello, sì ~ la galera. Quanto aç:'i operai, « nelle aziende ci si sta per produrre, non per sabotare ». Ha ;irotestato persino contro un paese « dove è stato possibile per un uomc. come Feltrinelli accumulare tanta ricchezza da adoprarla per seminare la rivoluzione nel mando»: a::cumulare tanta ri:ch.~zza va bene dunque, ma a condizione di seminare la repressione, se n:> che razza di c3pitalismo è? Intanto Piccoli, ministro in carica, ripeteva a Rovigo che è necessario promulgare una legge antisciopero, seguendo ;J suo maestro Fanfani, e il suo collega Gava, che è andato a prometterla all'assemblea della Confindustria. Uno inve:e che ha perso mordente, è Saragat :he è andato fino a Milano per non dire nul!a di nuovo: era meglio quando mandava tehgrammi. P"ù 'nteressante l'amico suo Tanassi, che a chi gli -::hiedeva il suo parere su tutti questi generali e 3:nmiragli che aderiscono pub:.icamente al fascio, risoondeva che: le Forze Armate sono assolutamc:1te al di sopra delle parti e garanti dell'ordine democratico e questi episodi sono s::,oradici e :r.s gn!ficanti. Nessuno gli ha sghignazzato in faccia. arche pere:,§ erano in pochi e tutti am:ci suoi Nc-'.lo stesso g"nr10 un r-~nerale ~; Pubblica S:::urezza di Tor:~o ar.nunc:,va la s., car:lidature nel 1S1. Con la solita· serietà Berlinguer, ad Ancona, ha r=c-'fermato che il PCI è il più valido baluardo, è l3 più ,;alida garanzia della difesa, dello sviluppo e dell'avvenire della Repubblica Italiana, e che quind, éopo h elezioni bisogna fare ~~ governo c:in com·Jnisti, social;sti e democristi2ni. Per fare che. non l'ha fotto. Naturalmente se l'è pre3a an:he •Ji e-:;, I J sinistra r;voluzionar"a. infilando le soLte cal;rnnie. Tutti d'accordo per l'ordine, inscmma I fascisti ,-, vogliono fare col centro-rlestra, quello che ha g'~ fatto ~leggere Leone. la DC col centro spostato a destra, Saragat col centro spostato a s nistra, Manc'ni cci centro-sinistra, e Berlinguer col centros;nistra allargato al PCI. Com'è vero, :he quando la lotta di classe fa paura, tutte le strade portano el ministero degli interni I Quel ministero di polizia che il mansueto Rumcr ha def'nito. t3nt::i per chiarire, • il centro di gravità del sistema democratico •. I pudoridi ungovernofuorilegge Pare che la decisione di incriminare Camilla Cederna e altri intellettuali democratici per • diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico • sia stata tutt'altro che facile da prendersi, in questi tempi in cui denunce e mandati di cattura fioccano come la neve. Ce ne informa il Corriere della Sera, che ultimamente deve aver trasferito la sua redazione direttamente negli uffici della questura di Milano e in quelli del minister9. degli Interni. Sembra dunque che il documento firmato dalla Cederna e altri (in cui si affermava che Feltrinelli è stato assassinato e che si tratta di un altro omicidio di stato) abbia provocato una riunione • tormentata • nel quartier generale del monocolore DC, presenti Andreotti, Rumor e altri poliziotti di altissimo livello. Non si specifica se c'era anche il ministro della giustizia Gonella, ma è probabile di si. • Li denunciamo o non li denunciamo? • era il gravissimo dilemma. • Se denunciamo la Cederna, qualcuno potrebbe pensare che è una ritorsione per la sua campagna contro Allegra e Calabresi, e invece tutti gli elettori sanno che il governo è al di sopra di ogni sospetto, che per far trionfare verità e giustizia c'è apposta la magistratura, indipendente e sovrana, come tutti sanno "· Dopo essersi tormentati per un bel po', hanno deciso di non denunciare. Poi ci hanno ripensato. e la denuncia è stata finalmente partorita. A prendere con la dovuta serietà i tormenti e i pudori elettorali dei nostri colonnelli ci ha pensato l'Unità di lunedì: • Il governo democristiano non è imparziale - si lamenta l'organo del PCI - perché non denuncia anche i fascisti per le volgari insinuazioni sul giudice Stitz. Noi sì che crediamo alle istituzioni, noi che chiediamo sempre ai giudici e ai tribunali di far luce sui nostri "legittimi dubbi" "· Peccato che lo stato fascista di Andreotti, Rumor e De Peppo, ricompensi così male tanta fiducia. Fascisti e uniti, nella polizio·tti • provocazione GELA, 26 marzo Un gruppo di compagni di Lotta Continua e di Potel'e Operaio distribuirnno i giornali nella 11iazza dove i proletari si raccolgono la domenica. Sono com11arsi allora daU'altl'o lato un gru11110di fascisti che cercano in tutti i modi cli provocare i compagni. I fascisti erano d'accordo con la polizia: infatti appena si allontanano, spuntano a sil'enc spiegate cellulari e Giulie con gli sbini, che caricano e picchiano i compagni, arrestandone sci: ANGELO DI BERNARDO, SALVATORE PRIVITELLO, VINCENZO GALLO, CROCEFISSO A.BELA, LUIGT BARZf.\!I, AURORA PASQUA BETTI. Le accuse sono: resisteuza, oltraggio, violenza aggravata e lesioni nei confronti dei carabinieri e agenti di PS. La pro\'ocaziouc è arrivata al punto da accusare il compagno Privitello di tentato omicidio ai danni ciel capitano Mol'Clli: i11 ,·ealtà il coltello trovatogli nelle mani è stato messo apposta per poterlo incriminare. Tutto c1uesto accade perché a Gela i padroni e i loro sen·i hanno paura degli 011erai che non vogliono più stare tranc1uilli e pacifici durante gli scioperi dei sindacati, e dei disoccupati che non si offrono come galoupiui per le rlezioni, ma rngliono mangiare e subito, e per far questo si 01·ganizzano da soli. 1 10 ecal.i1no81anco N. 23 Parlano i compagniirlandesi espulsidall'Italia "Sci venuto in Italia per far politica, e questo non ci ,·a!' . Qur,tc parolr hanno sc- ~nato la fine di tre giorni di rimpiattino, cominciati a rro. rino e finiti a i\1ilano, all'una cli venerdì scorso. Sulle prime ci ha sorpreso l'interesse della polizia ALLA SIEMENS nel trovarci, e la capacità elci compagni di nascon de rei. Cosa clia,,olo , uol dire quest'interesse per noi, prnprio nel n1on1ento in cui f• scoppiato il "caso Feltrinelli'"? Come mai ci fermano proprio adesso, in ,questo clima cli montature assurde contro la ,inistra italiana'? '\ella violenza isterica dello stato. }Jilano e Belfa,t sono state in1mcùiatan1ente 111esse in relazione: '·un anel• lo di una catena terroristica delle più pericolose". Così i benpensanti si chiedono che relazione c'è tra la "\iolenza extraparlamentare'' in Italia Contro l'ordine dei padroni La tregua voluta dalla direzione della fabbrica non è passata. Dopo l'incredibile farsa della piattaforma sindacale, che, promessa, corretta, ripromessa e infine ritirata, aveva avuto come unico risultato quello cli frenare la lotta di reparto, gli operai hanno deciso cli prendere in mano le reclini della situazione. Così alcuni settori importanti della fabbrica sono partiti in lotta o stanno per partire, sce. gliendo i tempi le forme le rivendicazioni in modo autonomo, Gli operai del 5° Un nuovocomunicato GAP capannone !-,0110 in sciopero da un paio di settimane. Durante gli scioperi tutti i giorni effettuano cortei interni molto duri, che coinvolgono tutti. Quello che è molto importante è che viene così rilanciata i:n fabbri. ca una forma di lotta che non si attuava più da anni. E quello che è più importante ancora è che i cortei vengono fatti in un momento politico in cui l'attacco dei padroni e dei sindacati all'iUegalità operaia è molto intenso, in nome dell'ordine borghese e della pace sociale. E' stato diffuso un nuovo comunicato, a firma co1nando GAP, che 11ubblichiamo pur non a ,•emio alcuna prova della sua autenticità, perché contiene informazioni che sarà utile verificare. C0"\1A'.\'DO GAP Si ;irecisa: A) ribadiamo C:,e l'abbatlim~nto del traliccio di Segrate è obbiettivo del tutto estraneo a, nostr, metodi di lotta, che come è dimostrato in passato e nell'ultima azione a Torino. hanno sempre voluto avere Quandoanch~ un funerale è questionedi ordinepubblico "'TI.ANO, 27 marzo r?ltrinelli sarà sepolto domani mattina all'alba. cli naS"Oslo. Solo ai familiari sarà consentito partecipare ai funerali. Questa è la decisione presa stamattina dal questore di Milano Allitto Bonanno che in un minaccioso comunicato diramato dalla questura, precisa, che per motivi di ordine pubblico e per impedire una partecipazione di massa ai funerali, le esequie di Giangiacomo Feltrinelli dovranno concludersi al cimitero entro le 8 e 30 di domani mattina. Nei giorni scorsi la famiglia aveva comunicato che i funerali si sarebbero svolti martedì alle 11 con un corteo dall'obitorio al cimitero monumentale. Fra i proletari e gli studenti milanesi si era diffusa la volontà di partecipare in massa ai funerali con le bandiere rosse per dimostrare il rifiuto delle masse ad accettare la versione poliziesca e per sventare la manovra in atto in questi giorni di mettere sotto accusa tutta la sinistra rivoluzionaria. Dopo aver assassinato Feltrinelli, adesso hanno deciso di seppellirlo come un condannato a morte, impedendo alle masse di dire la loro parola sulle manovre rhe stanno dietro a questa storia. Nel frattempo sono cont;nuate anche oggi in tutte 1,, principali città del Nord Italia (Milano, Torino. Genova, Firenze, Arezzo). le o~rquisizioni della polizia J"Plle abitazioni private dei rnmpagni, nel tentativo cti c,'mostrare a tutti i costi la ~sistenza di un comolotto facente capo a tutte le or- "'"nizza,:ioni rivoluzionarie. <:;i tratta delle operazioni di n0lizia più massicce comn;ute in questi anni e che nrm~i rlurnno ininterrottan,PntP rl~ I 1S m~r~o. giornn rlrlln .srnprrta clrl rnrlavere di Feltrinelli a Segrate. come fine la rappresaglia e l'attacco preventivo nei confronti degli assassini e degli ~ffamatori dei proletari. B) Il comandante di colonn,1 Giangiacomo Feltrinelli. dovc- ,·a rientrare dall'Austria dopo 15 marzo. C) Un altro nostro militant_ manca ormai dal 14 notte ai rnri appuntamenti. Lo riten'· ,. mo o assassinato col comand .1nte Feltrinelli o nelle mani ~rondanti sangue dei poliz'ott. milanesi. D) Sul comodamente defin, , ·~.allo" della morte del cci111'ndante Fcllrinelli notiamo e·-~ tra gl' oggetti "rim·enut," attorno al tral:cc:o d, Segrate la pol"zia non dà comun'cazione della pistola, una FN' Brow- , n~ 7.65 modello 1922. C:,e ·1 e ,11a~d1nta Fellrinelli a, ~rn -~ n;-,re con sé, e della qua . tirJi av ..cbbe fatto a meno ~" 11·,:1nel caso che qualcun~ lo ct:sarmasse. El L,sciando il fronte "111- ·I retl3mente poliziesco" pv 'lu~llo direltamenle pol.tico. e leviamo che il tentativo dc•J. 11 polizia di allaccarc alcune formazioni politiche ri- \'Oluz:onar,e è facilitato dal- !' ·,1;ire\'idenza di questi com- ;iagni, che propagandano la '''.la armata come se si trattasse di una battaglia da portare avanti allo scoperto. r COMANDO GAP Comunicato del 25-3-72 E' da notare che il 5 capannone è composto per la maggior parte da operaie, che durante i cortei sono le più combattive. I compagni ciel 5 vogliono eliminare la nocività interna: l'ambiente di la,·oro è veramente insoo11ortabile. Ylentre si Ì' appena chiusa la lotta dei lavoratori, per la n1aggior parte impiegati, per il trasferimento a CastPlletto. altre im - portanti lotte stanno per partire. Quelh degli operai ciel CTT (cioè quelli estur.i che montavano le centrali telefoniche) che hanno già deciso la riduzione jella produzione per gli aun1enti salariali e le indennj. tà di trasferta. Quella degli operai delle trance, che la voraqo a cottimo e , ogliono aYere una paga garantita. indipendentemente da quello che producono. Per questo anche loro hanno deciso in un'assemblea di ridurre la produzione al minimo e di collegare tutte le agitazioni interne, In questa situazione, alcuni compagni operai hanno iniziato una raccolta di soldi per so. stenere la lotta delle famiglie che occupano le case. CONTRO LA STRAGE ELETTORALE E LA PROVOCAZIONE DI STATO CONTRO IL GOVERNO FUORILEGGE MARTEDI' 28 ALLE 18 IN PIAZZA ESEDRA A ROMA Cl SARA' UN COMIZIO ORGANIZZATO DAI GRUPPI RIVOLUZIONARI ALLA PIRELLI Si stringe il cerchio d.ella repressione Alla Pirelli si intensifica l'azione repressiva da parte del padrone e del sindacato: sospensioni, minacce di licenziamento, denunce e perquisizioni a casa di operai. Solo perché sospettati di aderire a ~ruopi della sinistra rivoluzionaria. 11 sindacato è ormai ,,arte attiva della repressione. Un mese fa 300 operai in cor- , • o buttavano fuori dalla fabbrica il capo del personale Busti, e il sindacato faceva ..,, comunicato che condan- ,ava gli operai e li presentava come estremisti. Il padrone sospendeva e minacr.i,wa di licenziamento 16 rnmpa911i. In questi giorni nlcuni di questi compagni sono stati invitati dal sindacato a dimettersi; in conclusione ~ono stati espulsi, il sindacato cioè ha abbandonato i "ompagni apertamente alla repressione di Pirelli. Chi non sta alla legalità del padrone deve essere « fatto fuori » anche per il sindacato. Ma la lotta autonoma continua: la scorsa settimana c'è stata un'altra « sacrosanta spazzolata ", e nell'assemblea qenerale gli operai hanno deciso di andare avanti. I comoagni dell'assemblea unitaria hanno proposto: ogni giorno .-li sospensione diventerà un qiorrio di lotta contro la repressione e per gli obbiettivi operai. l' la dinamite irlandesr. E i poliziotti dichiarano: '·Biso gna allontanarli subito. pa- ~ 1t,•rc-n10 i hie-Ii(~tti sul t r1•no piu \t'loce. '-.on dobbiamo spiegare· nulla", Sei poliziotti ci hanno a, compagnato alla frontiera. Faccio un paragone tra l'esplosione nel ristorante di \haconr e quella della n,.nC'a tlcll'\gricoltura: tutte due attribuite alla sinistra, tutte due opera della destra. Possiamo battere CJ uesto piano antiprolctario soltanto chiedendo che venga fuori la ,erità? I riforn1jsti fanno questo. per propaganda elettorale. In S\'izzera abbiamo ripensato ai quattro giorni esaltanti durante i quali alJbiamo incontrato i compa gni di Lotta Continua; !"in• contro con gli operai della Philips, che si sono riconosciuti immediatamente nelle cose che dicevamo. Le 90 famiglie cli Milano che hanno occupato le case, hanno già riportato una \'ittoria, anche se le hanno cacciate subito. Dobbiamo fare le stesse cose anche in I rlanda, cose che vanno oltre lo sciopero degli affitti, che già i proletari irlandesi praticano su larga scala. nei quartieri "liberi". i\1entre pensavo queste cose. in S,izzcra i, arrivala una telefonata: i go,·ernanti inglesi h:u1 no "liquidato" i loro collt·- ghi irlande!)i. Per noi qucst.o sio;nifica una cosa sola: CO'l· tinnazione delle leggi specia li. niente amnistia per i prigionieri politici. E la lott:l continua. Dobbiamo imueJ;. re che ci ricattino, che Pi>~-r-- ilrino i no.!;;tri ghetti. '.ondra ha liquidato un !"o,·erro di fascisti, ma no?1 nt•ò vincere contro di n ,i. rer~hé abbian10 c1pito ,,1~r- ~~nb~)i~n10 r,sserc- tutti 1i'1r-- 1 i. e ùe~initivarnt.•nte. Si all'un:tà tra la f, r1·mata delle masse irla" ',. •;i i la coscienza politica d<>l1• n1asse italiane: \'Cr ·\. t'na stessa catena di 10,1, stessi ohiPtti\'1: Torino. ,-ila•10, Bog,;ide. Armagh. Le •.!rade sono il cen•-, Llelln baUaglia, Gli operai della Philips a fianco dei compagni arrestati MILANO, 27 marzo Alla Philips di Monza è stato fatto circolare tra gli operai il seguente comunicato di solidarietà con i compagni arrestati negli scontri di sabato 11 marzo: « ESPRIMIAMO LA NOSTRA CONCORDE ADESIONE DI SOLIDARIETA' A QUEI COMPAGNI, OPERAI E STUDENTI, CHE SABATO SONO SCESI IN PIAZZA PER MANIFESTARE LA LORO VOLONTA' DI LOTTA (E NON A PAROLE) CONTRO IL CANAGLIUME FASCISTA. ANCHE SE ORA I COSIDDETTI GIORNALI DEMOCRATICI TENTANO DI FAR PASSARE PER TEPPISMO LA GIUSTA RISPOSTA PROLETARIA ALLE VIOLENZEDELLA POLIZIA E ALLE PROVOCAZIONI DEI FASCISTI, PER NOI E' CHIARO CHE NON SI TRATTADI TEPPISMO MA DI VERO ANTIFASCISMO! A MILANO I FASCISTI NON DEVONO PARLARE. QUESTA E' UNA GIUSTA CAMPAGNA ELETTORALE. E SE QUESTO LO CHIAMANO ESTREMISMO, VIVA L'ESTREMISMO! LIBERTA' PER I COMPAGNI ARRESTATI"· Finora il comunicato h~ raccolto le firme di 231 fra operai e operaie di cui una dozzina di membri del consiqlio di fabbrica ed un membro dell'esecutivo. In serat::i i fogli con le firme sono s•~- ti consegnati a S. Vittore ;,i 37 compagni detenuti per 11 1; scontri di sabato 11. c:,,pnl<>m,.nt<"I IJU!"ltldhtrm A •l'ltta Contlnmt• A"ol<:;lr"~ fi,.I Trlhttntil" di Torlnn n 2™? del 15-11-69· Dir. Resp.: Giampiero Muçihlnl flpo.Llto DAPCO • Via Dandolo, 8 . ROM.A

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