Processo Valpreda - n. 11 - 13 marzo 1972

L. 30 13 MARZO 1972 N. 11 compagni di Milano gridavano: I FASCISTI A MILANO NON DEVONO PARLARE COSI' FACCIAMO LA CAMPAGNA ELETTORALE. Laprovocazioneomicidadellostato ha trovatopaneper i suoidenti MILANO, sabato mattina - La questura autorizza verbalmente un comizio del comitato contro la strage di stato (promosso da Lotta Continua, Potere Operaio e Avanguardia Operaia, con l'adesione di un gran numero di organizzazioni rivoluzionarie). Il comizio è fissato a Largo Cairoli. Duecento metri più in là c'è il raduno squadrista. Pomeriggio, ore 15 - Si apre il comizio fa. scista con meno di mille persone, e un esercito di poliziotti. Gruppi di compagni affluiscono a Largo Cairoli, e la polizia li attacca immediatamente, con minor durezza prima, con violente cariche poi, quando arrivano i vari gruppi in cortei. Centinaia di lacrimogeni. I compagni si ritirano, si sparpagliano, e si riorganizzano. Si fanno barricate. Si lanciano sassi e bottiglie molotov. In molte strade, mentre la zona degli scontri si allarga, i poliziotti sono messi in fuga. Molte camionette sono incendiate. La gente aiuta i compagni, accoglie nelle case quelli isolati. Alcuni tranvieri bloccano i mezzi e li tirano fuori dai binari. I poliziotti caricano e rastrellano mescolati ai fascisti, che indicano i compagni. Anche i giornali padronali dovranno ammettere questa evidente complicità. I poliziotti sono furiosi. A un certo punto, in via Broletto, si mettono a sparare decine di lacrimogeni contro le finestre delle case, urlando follemente: « Venite fuori! Venite giù! » alla gente che sta a guardare. In corso Garibaldi una casa va a fuoco per un lacrimogeno. Ore 17 - Viene assassinato a freddo dai poliziotti un passante, Giuseppe Tavecchia. Ore 17-19,30 - Gruppi di compagni raggiungono la filiale della Renault. 15 giorni fa i mercenari della Renault hanno ucciso a pistolettate un operaio comunista licenziato. Gli impiegati della filiale vengono allontanati, le vetrine distrutte, le macchine esposte incendiate. Altri compagni vanno al Corriere della Sera, il portavoce servile della Confindustria e della maggioranza silenziosa fascista. I vetri sono infranti, vengono lanciate bottiglie molotov. Dall'interno, uno del Corriere, per ora sconosciuto, spara alcuni colpi di pistola. In via Cusani due jeep, ubriacate dai loro stessi criminali caroselli, si scontrano frontalmente. I compagni le attaccano mentre la polizia fugge abbandonando tutto. Le jeep vanno a fuoco. I moschetti e i lacrimogeni abbandonati vengono usati dai compagni contro gli sbirri in fuga. Ore 19,15 - Un migliaio di compagni, dopo aver fronteggiato e ricacciato la polizia, forma un corteo che parte da Brera e arriva in piazza Gramsci, dove un militante di Lotta Continua tiene un comizio. E' l'ultima prova della forza rivoluzionaria in questa giornata. La giornata di lotta di Milano offre un saggio preciso dello scontro politico che si sviluppa davanti a noi. Il governo fuorilegge di Andreotti, l'amico ossequioso di Graziani, di Almirante e degli « amici delle Forze Armate ». Rumor, che raduna i prefetti a Milano e dice: « Il comizio fascista va fatto, ma quello di Lotta Continua e Potere Operaio dev'essere impedito ad ogni costo ». Poliziotti e carabinieri che assediano la città, istruiti a picchiare furiosamente e a farci « scappare il morto ». I fascisti a portata di mano, a gridare slogan anticomunisti e a mescolarsi ai poliziotti nella caccia al rosso. E, accanto a questo, l'opposizione di sua maestà, quella dei dirigenti revisionisti preoccupati di soffocare le lotte per non perdere voti, per non perdere la loro faccia di apprendisti tutori dell'ordine. Contro tutto questo, un movimento di classe che continua ad attaccare nelle fabbriche, nei quartieri, nelle scuole. E un'avanguardia di militanti rivoluzionari, organizzata, capace di opporre la propria giusta violenza alla violenza criminale dello stato, capace di imporre le proprie decisioni politiche. Il governo ha detto: il corteo degli extraparlamentari rivoluzionari a Milano non si farà. I compagni hanno risposto: « si farà ». La polizia non ha esitato ad ammazzare e sparare. Ma ha trovato pane per i suoi denti. La giornata di Milano non va commentata con la denuncia delle violenze poliziesche. Va commentata con la soddisfazione per la forza e la organizzazione rivoluzionaria. Che gli sbirri le diano, è cosa nota. Che gli sbirri le prendano, è quello che conta. E le hanno prese. Da militanti comunisti che su un'occasione politica - la strage di stato, la libertà per Valpreda, il rifiuto delle manovre elettorali - hanno mostrato di saper reggere le proprie responsabilità, di avere le carte in regola rispetto alla lotta di classe, ai suoi obiettivi, alla forza che li deve sostenere e imporre. A chi predica ordine, a chi, mettendo in guardia contro la destra, si comporta come la destra, i compagni di Milano hanno dato una lezione, che è solo un anticipo. L'ordine padronale, l'ordine elettorale, produz'one e disciplina in fabbrica e polizia nelle strade, non sarà imposto.

13 MARZO 1972 UNGOVERNOFUORILEGGE UCCIDEPERUNPUGNODIVOTI < Un omicidio ORE 17 - Mentre gli scontri continuano altrove, in piazza della Scala tutto è calmo. Persone che camminano, persone che sostano. Un gruppo di automezzi della polizia arriva nella piazza e gira per via Verdi. Qui i poliziotti si arrestano, scendono, e cominciano a sparare lacrimogeni, prima a parabola, poi ad altezza d'uomo. Giuseppe Tavecchia, un pensionato di 60 anni, iscritto ;:-,I PSI, estraneo alla manifestazione, è fermo all'nr.- golo tra via Verdi e la Scala, a pochi metri dagli sbirri. Un candelotto lo colpisce in pieno capo, squarciandolo; si abbatte a terra, mentre dalla testa spaccata gli esce della materia cerebrale. Mentre in molti cercano di soccorrerlo - fra questi un medico - i poliziotti schierati in un altro punto della piazza cominciano anche loro a sparare lacriLe macabre fantasiedel "Giorno" Sentite come il cronista del • Giorno " racconta l'assassinio di Tavecchia: , Sembra sia stato colpito allo testa da u11 s,,:cf." o da un candelotto; poi .1bbia shattnto contro un nnlo di fc-rro clclJo scgn.ilcticn: in'inc. sull'autoic rr;a è: st,,tq colto dn infarto•. Scaucndo !o spirito macabro del cron'st'.l. c'è rh ringra1.iarc dio che Tavecchia non sia finito !:Ottò un tram. E continuano a spr-rare I.~ r'.lli;:·.i lrn fotto uso delle nrm; da !11•.<"J '11 n..,.,i..: r·p:1.i dcli~ r.ittb. Bo!.:sOli SIJllO S'"?~i r:ic~•,!U 11:1,ln· cvun(fLI".! dai. compogÌ1ì e dai p:1s::;,:mti. r:· 01T1ni un'nhitrrdinc, in- OfJni Jn~nifcr.t:tzio'1~. ! ·un·t:, milanese :1ubblica la foto cli un poii;-io•.·o ch0 spé1 rri, P1G non la pubblica, chis0il pcr~h~: nc:l'ed,zionc nazionale. l ir.cnw d; ur.r.idere, per i nostri tutori dc'- l'rrdi110. Cci candelotti e con le pistole. contro i lodrt1ncoli o contro i proletari in lot:a. e· un t 1:) a segno. Hanno le armi. e le usano. F~nno il loro m:-- stiere di mercenari al soldo della borghesia. Si prepernno a ripetere il tiro a segno contro i croletor;, ccmc a Melissa, a Modena. a Regg·o Em,- lia. ad Avola. In nome dell'ordine. contro la v:olenza. Il e f/ia chi semina vento, raccoglie tempesta. Corriere della la libertàdi Sera stampa Il corriere della sera, il giornale dei padroni Crespi e della destra capitalista, protesta eroicamente contro /'attentato alla libertà di stampa, • la suprema fra tutte le libertà•. A parte il fatto che ci sono alcune libertà che ci sembrano più apprezzabili, come la libertà di vivere, di mangiare, di non essere. sfruttati - ma il Corriere della sera queste libertà se le è· prese, Distrutta la Cisnala S. sede Giuliano MILANO, domenica mattina - La sede di S. Giuliano Milanese della CISNAL, organizzazione « sindacale »• fascista di crupremeditato mogeni. La gente fugge e non può soccorrere il vecchio moribondo. Solo dopo si riuscirà a sollevarlo e caricarlo su un'ambulanza. Ci sono decine cli testimoni su questo episodio. Al policlinico la polizia dice prima che Tavecchia si è ferito sbattendo contro un palo mentre foo,giva! Pinelli insegna. Poi la polizia dovrà confessme la verità. Al Policlinico Tavecchia arriva morto. Ma la polizia non è d'accordo. Deve risultare vivo. almeno per un po'. Cosi, nel reparto rianimazione, il cuore di Tavecchia è riattivato, mentre ogni funzione vitale è spenta. L'encefalogramma è piatto; i medici dicono che è clinicamente morto, ma poliziotti e governanti si riservano la prognosi. Un omicidio premeditato contro un innocente. e anzi si prende la libertà di sfruttare e di mentii"<' qenerosamente - noi, modestamente, di libert-i di 1<t::im1w ce ne intendiamo. I '":i volta su due, ci denunciano per le cose ,· 1•o .e -,,,,,iamo. Il Corriere della sera no. Il Corri0•e della sera ha totale /i/Jertà di stamr·rc la srrc menzogne antioperaie Um settimana la. il direttore del Corriere. Spa- ,1-•;;,; - si tratta di gente pagata con molti mili:i•,i al 1"n:;c, - è sfato licenziato su due pir li doi r•;--lrr;;i ,: ·I Corriere. Era di destra. ma ne volc;.•r, ,,_" ....o ;1 "1cn,·u fJiÙ di destra. r i ,rolrtMi si sono prrsi la libert:i di dare al Co,-ric•c quello che è del Corriere. le ,.,c•·e non sono argo/l"enti; ma nemmeno gli t1r(ic:·:, -:~i sono pietre. finchè ùa ban;:a va Elc7ioni - l'ex colonnello di P.S. Resfi,n. ora colon·n~Po alla Difesa, in ,_.;~,t~ r-';,g'i !\mmfragli N.11.POII - Il ministro cli polizia Restivo - vp,c1i ,li.vola Bc•"innnPn, Mil?no 1969, e via ;ip,,n;izzando - ora minis•ro riella d:fesa del fuorilenqe govrrnri el-,ttn,al'), è andato a visitNe la flotta a N?'.l'l!i. Con lui il rapo di stato maqo'ore, MRrche- ~i - noto r,er le sue amicizie in Grecia - il comnncl.intr; dcli.a sriuadra navale Henke - ex capo d<'I Slf1-SIFt,R :ill'enoca della strane cli stnto - r, una q11nntit~ rii altri ammiragli, fra cui il celebre r~~cistn Birindelli. Grande pubblicità televisiva. Una buona occasione per chiedere più soldi per gli armamenti. Una buona occasione per dire che in un momento come questo le forze armate sono più che mai decisive ecc. Ouest0 governo Andreotti! Fuorilegge intenziÒnale, perché rifiuta di farsi sostenere da una maggioranza. Si apre con un telegramma di Andreotti a un raduno paramilitare fascista. Va avanti con i raduni pubblicitari di Rumor coi prefetti. Propaganda con Restivo le gerarchie militari e le loro iagnanze sLill'eserc1to italiano che dev·essere potenziato. E cosi via. Sembra la guerra. La guerra dei padroni contro ·i pro;etari. ,. -, ~e----~---•-•_.-_ mirnggio, spionaggio e pestaggio antioperaio, è stata visitata stamattina da alcuni compagni. !n pieno giorno e davanti a tutti i proletari entusiasti, la sede è stata sfondata e data alle fiamme. E così sia. MILANO- Il fascista Lcccisi ha proposto di c::Jmbiar nome a Pi:uzole Loreto. la vuole chiam.tre Piazza delJa Concordia Nazionale. Quando Il avremo messì tutti a t-e:.ta in giù, cambleremo il nome. La chiameremo PiS:zz2:delta Giustizia Proletaria RumorMariano, · man$ue,tocattolicoveneto Rumor Mariane, mansueto cattolico veneto, pr;rno ministro delle bombe, dolce conforto di poliziòtti · nio'rti ammazzati, ha trovato la sedia giusta al ministero di polizia. E quanto si dà da fare! Ha già fatto 38 conferenze sullo spaventoso auwiento della delinquenza. Ha c.011.voc,ato_tutti i prefetti italiani per spiegargli come bisogna imporre l'ordine polizie~co . dappertutto. Gira con Vicari, capo della pclfzia da · una parte e il generale Sangiorgio capo dei carabinieri dall'altra, che a guardare le fotografie uno dice: « To', l"hanno arrestato finalmenle». Ora ccnvoca i partiti per spie• gargli che nella campagna elettorale è maleducazione fa. re cortei. Cosi i rivoluzionari che fanno i cc.rtei verranno massacrati per suo ordine ma in ,~ome di tutti i partiti. E' uscilo: AGNELLIHAPAURA E PAGALAQUESTURA la verità sul dossier FIAT pubblicalada Lolla Continua. Chiedeteloa· Via S. Prospero, 4 - Milano, e nelle librerie. Supplemento quotidiano a •lotta Continua• - Registrai. del Tribunale ·d1 TOrino n -2042 del 15·11·69· Dir Aesp.: •Glampl_ero Mughlnl flpo,Uto DAPCO - Via Dandolo, 8 - ROMA A Milano ha dato la prima prova di sè. Ha riunito i prefctt'• il giorno prima della manifestazione. Devoilo aver pensato che ci voleva un morto. C'era un metodo già collaudato a Milano, il metodo Saltarelli. Rumer Mariano, mansueto cattolico veneto, ministro di polizìa di un· governo fuorilegge. Si aspetta un suo telegramma di malinconico cordoglio. PCI: ma qualeordine? Si apre il Congresso del PCI con una dichit1razione poliziesca dei suoi dirigenti L'Un,tà ;nforma ;, prima pa. gina sugli scontri di , ,li lana scrivendo che • grJppi d, provocatori appartenenti a orga- :iizzazioni extraparlamentari sedicenti di sinistra hanno com,)iuto atti teppistici in varie zone della città e al Corriere della Sera •. Così i dirigenti del PCI aprono il loro congresso. schierandosi al fianco delle versioni dei questurini. I dirigenti del PCI non si contentano di non chiamare alla mobilitazion0 aperta e rii piazza contro lo stra90 di St'ltO. Men si co11tcntnno di t:icerc di frnnte agli or:Jini di Mariano Rumor, secondo cui in c1n;>~çina eiettar~ e non c, dC'vOnj essere ccrtci e manif rc:tri7ioni. Mnn si -:ontcnt~no di ca!unn·:-.. r. come "qr·1ir>ctti di pro- \'OClto( • le m;:·J:ia;a cli com- -f'1nn1 o.'"'-~ sr.10 scesi In piaz• 71, c:or.t,o un esercito di po1·1.:o--u. c-ontr0 :l (0;scisn,Q c:1. "',flato di ,m çpver,o fuor:- ·,..oofl ,;rntro i rnmizl squaclrit.l. · nr.! r.c·1tro rl' M'iano. per ' ·,--,~ 0ne di Valpreda. /\rr'van~ ancora p•u in ltl. nr."o ,vcr riferito che la poi:1-'a lH\ sr?rnlo centina:--. rii l;"·r::n0qC'ni, ;,d a•tczza d"uomo - e uno mortaio - scril'')nO che i provocatori rb''1 s·,-~tra • si son'.l dati a In d'- _, ·11zone di auto in sosta •. Seconrio l'Unità d:fendersi e rn~q:rc allo violenza omicido della oolizia è teppismo. Il PCI. i dfaenti del PCI e no'1 i suoi m'.litanti prolet~- ri, s•.~ cond,.~endo la cam-:ia- --~ elettorale in nome del1'• ord.,<.i •. Dai fascisti al go. verno ai d,ri\JP.nti del PCI. c'è 1•nA nob'le gara a chi garant:sce meglio i'ordine, per tira•e su più voti. Certo, a Milano ieri, senza 1·:niziativa dei compagni. l'ord"ne avrebbe regnato sovrano. L'ord·ne di Rumor e dei prefetti, della celere e dei baschi neri, dei fascisti. Ecco, allora. di quale ordine si fanno complici i dirigenti del PCI. Ecco a quale punto di collaborazione con la persecuzione governativa contro ie avanguardie comunist.~ arrivano. t dirigenti del PCI si sono sempre vantati di essere più furbi dei loro colleghi del Partito Comunista Francese, che nel maggio 1968 ch10 -:1Jvano provocatori milioni cii operai e studenti in lotta, e oggi chiamano provocazione il fu nerale di un operaio comunista assassinato. seguito da duecentomila compagni. Col N. 11 comunicato di Milano, i dirigenti del PCI mostrano che "on riescono più a fare i furbi.che quando i nodi si stringono le .oro scelte non hanno dubbi: sono scelte di destra. Contro gli opposti estremismi, votate Manifesto Telegiornl!le di sabato 11 marzo. A Milano gruppi di Lotta Continua, Potere Operaio e Avanguardia Operaia si sono scentrai· per ore con la poli1ia. Un mc,:bc,ndo, 90 fermati, 15 arrestati. ccnt na;a cl, ferit•. Ln m:mifest~z;o,e, vietata dal goverM, era -,cr la l:ber•à di Valprcda. Contcmporancam~nte, si sono sv,.,1t; senza inc:deoa;ti i --tue ~om.z. n11lorizzati, de!:a riaggicr~nza silenziosa fnsc:stJ e clr! Manifesto. L'ordinato comizio de! :\fa. n·festo si è C'.lncluso ~: arido d: • E' il voto e r.c-: .a ·cita ~:,e dc::;•de " Partcqrnnti: 48. Una ser-tenza fascistaper un antifascista militante Un anno e sei mesi a De Francesco ROMA - Il compagno Wolfango De Francesco, militante di Potere Operaio. è stato condannato él un an'lo e se-i mesi sen7;:i r.nndi;:ionale, per una rnnnifostazione antif ascista a1 Tiburtino lii. Nel corso della manifestazione un carabiniere sceso da una Giulia aveva sparato sei colpi di pistola ad altezza d'uomo. La polizia, accorsa con centinaia di agenti a difendere gli squadristi di Franz Turchi, era stata fronteqgiata da un centinaio di compagni. Al processo, il P.M. aveva chiesto la condanna a un anno per il compagno Wolfango. La corte ha voluto fare bella figura, e gli ha dato un anno e mezzo. Una esemplare sentenza fascista e elettorale.

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