Processo Valpreda - n. 8 - 8 marzo 1972

8 MARZO 1972 LIBERIAMO VALPREDA I terrnini di carcerazione preventiva cli Valprecla. ci dicono con cornpiacenza i giornali borghesi. scadono nel 1977. Sono in rnolti a tirare un ,ospiro di sollievo vedendo sparire Valpreda e rutto il resto dall'aula del tribunale. dalle prirne ~agine dei giornali. Probabilrnente sperano che non :i torni più. che non esca dalla sua cella. Noi cliciarno: IL PROCESSO CONTINUA. E diciamo anche: LIBERIAMO VALPREDA. La rnobilitazione di massa non deve cessare ora. ma diventnrc ri1i1 vasrn e intensa. Assemhlee. manihstazioni. e ogni forma di lotta. devono essere messe all'ordine del giorno. Già è in programma una manifestazione nazionale a Milano. Rimandando Valpreda in galera. Andreotti e i suoi mandanti hanno anche voluto dare ai proletari una lezione: • e qui comando 10• Dopo questo soµruso. ne possono fare altri. La lotta di massa per liberare Valpreda fa parte della risposta che i proletari devono dare ai loro nemici Chi è f)iù forte vince Chi sI ritira, è comrilice DAROMAA MILANO Valpreda sarà trasferito a Milano probabilmente in un vagone u supersorvegliato H. Le precauzioni prese durante questo trasferimento saranno eccezionali, soprattutte, considerando il fatto che - secondo i giud'~i ~ Valpreda quando viaggia è capace di fare cose straordinarie. Vediamo come i giudici hanno ricostru;to gli ultimi viaQgi di Valpreda, cioè quelli fra Roma e Milano nei giorni delle oombe e quello sul taxi di Roland;. I VIAGGI FRA ROMA E MILANO - Val•,re'1a ha una 500 scassata che, seconde molte te~timonianze, non è in grado di fare più di 70 all'ora. I giudici hanno ricostruito cosi i movimenti di Valpreda. Viaggia, nella notte fra 1'11 e il 12 d;cembre per andare da Roma a Milano (doveva andare a Milano per essere interropato su u:, volantino che " oltraggiava " il papa); dcrme poco e la mattina del 12 va dall'avvocato e il pomeriggio s~ ne va - in taxi - a mettere la bomba. Poi va a dormire la notte fra li 12 e ;f 13. La mattina clel 13 va al tribunale dove era stato convocato, p:ii S!)e• disce una raccomandata a Roma (per spiegare che era andato a Milano) e parte subite per Roma (doveva andare a Roma perché era sotto inchiest~ per una cc rissa » in Trastevere; in realtà era una aggressione fascista). Arrivato a Roma oltretutto neanche dorme perché non ha il letto e gira per Roma, in mocchina (forse). Il 14, domenica, resta a Roma. Ma la notte tra il 14 e il 15 parte di nucvo per Milano. E ci arriva il 15 appena in tempo per andare a farsi interrogare dal giudice (il volantino sul papa) e farsi arrestare. Secondo Occorsio quindi Valpreda fa, nel giro di 80 ore, tre volte il percorso Roma-Milano, 2.000 chilometri circa, alla guida di una 500 scassata, quasi senza dormire facendo un attentato e una raccomandata. Questa pazzesca gara automobilistica di Valpreda non viene spiegata (ma si sa che gli anarchici sono da: pazzi vagabondi, è quello che pensa Occorsio). In realtà questa assurda ricostruzione dei viaggi serve a Occorsio per dimostrare che tutti i testimoni a favore di Valpreda ncn sono attend;bili. I ·VIAGGI IN TAXI - Ed ecco come viene ricostruito l'attentato. Valpreda prende il taxi in piazza Beccaria che dista dalla banca dell'agricoltura 135 metri (tutte le cifre che ora usiamo sono dei giu' dici. non nostre). Fra la bànca e il p4nto di via Santa Tecla nel quale - secondo Rolandi (il tipo iscritto insieme sia al MSI che al·PCI, un riassunte degli opposti estremismi) - \(alpreda scende ci sono 17 metri. Perciò Panarchico ha fatto 252 metri in taxi (Ì 35 più 117) e 117 metri a piedi per arrivare fino alla banca. Po.i altri 117 metri a piedi per tornare al taxi. Quindi in tutto 234 metri per ncn farne 135 a piedi. Perché? L'unica spiegazione data è che Valpr&da aveva paura di essere preso da un attacco del morbo di Burger alle gambe. A parte tutto, uno che ha paura di camminare a piedi, prende il taxi per non fare 135 metri e poi ne fa 117 a piedi. Per risparmiare quindi 18 metri Valpreda sale in taxi. sbatte la portiera e prega il taxista di aspettarlo, scende e volta per un 'altra strada. Tutte cose per farsi notare, e tutte cose strane, che hanno due spiegazioni mclto buone però. O Rolandi mente completamente (c'è il ruolinc di marcia del taxi Gli operai di Milano ai funerali delle vittime della ~l,; I ~ corretto e molte, molte altre cose strane) oppure mente in parte e non ha portato Valpreda, ma qual- , .mo che gli somigliava e che ha fatto tutto que l'assurdo casino per farsi ne.tare. Sbattere la portiera del taxi, e girare un angolo facendo pensare che non si voglia pagare la corsa, non sono due cose che passano inosservate. I viaggi di Valpreda sono due delle tante balle inventate dai magistrati. Al processo sarebbero state smcntate; pezzo per pezzo, così come è stato fatto dai compagni ogni volta che si è parlato di questa storia. Per questo adesso Valpreda farà un altro viag!lio a Milano, "supersorvegliato "· Un viaggio per·non parlare di quei viaggi, dei viaggi di Rauti in Grecia, dei viaggi di fascisti a Roma e a Milano il giorno delle bombe. Hanno rapito prima l'istruttoria, ora rapiscono Valpreda. Dopo tanti viaggi pazzeschi, ora Valpreda fa un vfaggio " serio "· Sono in molti, fra i personaggi implicati in questa vicenda, a sperare che sia il suo ultimo viaggio, e che a Milano il morbo di Burger o altre malattie di stato lo tolgano di mezzo. Ma stiano attenti. In questa storia è stata già ammazzata tanta gente; i morti della banca, Pinelli, i testimoni scomodi. Se Valpreda dovesse morire. noi sappiamo chi sono i suoi assassini. E sarà la guerra, perché se possiamo scherzare sui viaggi di Valpreda, su una cosa non scherziamo mai. Valpreda lo rivogliamo vivo e vogliamo sia liberato subito. strage. Sono primi giudici del nostro processo e ' N.8 Meglioun che cento giornodaMONTONE daAGNELLI ■ anni Gli Agnelli, Giovanni e Umberto. erano In realtà dei maiali travestiti da Agnelli Ingrassavano sulla pelle degli operai. Vivevano felici e contenti Ma gli operai erano scontenti. Tanto che si ribellavano spesso. e a un certo punto non ne vollero più sapere di i~grassare il padrone. Scioperavano. facevano cortei. assemblee. diminuivano la produzione. mettevano il motore della 127 sulla carrozzeria della 500. schiaffeggiavano i crurniri e processavano gli aguzzini. Allora gli Agnelli riunirono i loro cortigiani. C'erano prefetti. questori. commissari giudici. colonnelli dei carabinieri. fascisti. spie, sindacalisti ruffiani e giornalisti. Dissero gli Agnelli: •Sono tanti anni che noi vi stipendiamo. vi regaliamo automobili. vi facciamo fare carriera. Ora abbiamo bisogno di voi. Vi conviene. perché se gli operai si mettono a faticare di meno e a lottare per il éomu11ismo sarà peggio per tutti voi. che siete dei mangiapaneatradimento •. Tutti i cortigiani fecero segno con la testa che avevano capito. E i questori scatenarono i loro sbirri contro i picchetti operai e i cortei dei proletari nelle strade di Torino: i giudici si misero ad arrestare e condannare i compagni: i fascisti si diedero da fare per organizzare aggressioni e provocazioni: i giornalisti raccontarono più bugie del solito: i sindacalisti ruffiani presero l'esaurimento a furia di correre dappertutto per pregare gli operai di non scioperare: e le spie continuarono a spiare: che altro possono fare le spie? Ma gli operai continuavano a scioperare. le strade di Torino continuavano a essere attraversate dai cortei. -e perfino in galera i proletari in- ~Mcerati organizzavano la lotta. Gli Agnelli erano sempre più spaventati. Nemmeno durante le orge con la cocaina " i ragazzini riuscivano a ritrovare la spensieratezza di un tempo. •Che scarogna• diceva Agnelli Giovanni. •Che scarogna• diceva Agne::i Umberto. E per colmo di scarogna. un giorno una spia. insoddisfatta dei soldi che si beccava. pensò bene di presentare una denuncia. In democrazia. pensava lo spione. bisogna che ci sia giustizia: una spia deve ricevere uno stipendio da impiegato, e non un misero salario da operaio. E glielo andò a raccontare a un giovane pretore. Ouesto pretore era un tipo curioso. Così, in fretta e furia, andò alla Direzione della J 1,,rE VORIA ACCE CA'··· .J' J-j Il vicequestore cli Tor;no, Voria, non deve aspettare un sostituto procuratore. A lui ci han no già pensato le due donne proletarie in lo aa I1er la c~sa. che gli hanno quasi cavato gli occhi. ~IAT. e invece di trovarci progetti di automobili. ci trovò tonnellate di schede di spionaggio su migliaia di persone, dipendenti della FIAT e no. con tutti i dati: è di sinistra. ha fatto questo e quest'altro. ha un debole per le bionde e cosi via. Ueilà. pensò il pretore. E si diverti ancora di più quando trovò altre tonnellate di ricevute che attestavano i pagamenti della FIAT ai suoi amici: questori vicequestori commissari giudici colonnelli ecc. Questa roba me la prendo io. Disse il pretore. E i servi della FIAT saltellavano intorno a lui. tutti sudati. e gridavano: •No. no, segreto militare•. Il segreto militare non c'entrava niente, ma che altro potevano dire? Cosicché il pretore sequestrò la roba e cominciò a portarsela al tribL•nale. Ma era tanta che r,I volevano molti viaggi. Dopo il primo viaggio però la FIAT. che ha un'organizzazione efficiente. ci aveva pensato lei a trasferire il resto delle carte. e non se n'è più sentito parlare. Ma al pretore quelle che aveva bastavano. Ma il capo della Procura di Torino. c~P era un r.ar'.l amico degli Agnelli, chiamò il pretore e gli disse: «Sei stanco. riposati. Di questa faccenda me ne occupo io•. E per un po' non se ne seppe più niente. Ma i soliti operai e studenti facevano casino. e dicevano la verità. e scrivevano sui muri e gridavano nelle strade· •Agnelli ha paura e paga la questura•. Cosi della faccenda se ne parlava lo stesso. Il tribunale di Torino. che era un caro amico degli Agnelli, scrisse ai giudici supremi di Roma: •A Torino il processo contro la FIAT e i funzionari corrotti non si può fare. Già la gente qui vuole fare la rivoluzione. tutti questi operai meridionali. e gli studenti ... Se noi confessiamo che i poliziotti i carabinieri i magistrati sono pagati e corrotti dagli Agnelli. chissà come ci sputtanano•. I giudici supremi. che sono persone comprensive. e cari amici degli Agnelli, mandarono allora il processo a Napoli. Là i giudici sono tutti fascisti - pensarono - possiamo stare tranquilli. A Napoli si cercò un magistrato per far finta di portare avanti l'inchiesta. Fu scelto uno di nome Montone, né di destra né di sinistra. un uomo d'ordine, fidato, che non avrebbe fatto danno. Ma sarà l'amore per la giustizia che ogni tanto travolge gli uomini. sarà l'istinto di quel cognome - Montone - contro gli Agnelli, questo giovane magistrato si mise a fare sul serio. E tanto per cominciare. ha incriminato 77 persone per corruzione per compiere atti contrari al dovere di ufficio, violazione del segreto d'ufficio. spionaggio illecito. Reati molto gravi. E chi sono gli incriminati? Bono. vicepresidente della FIAT. Gioia. direttore generale. Cuttica. capo del personale. Garino. ex capo del personale, Bessone. capo delia squadra politica della questura. Romano. commissario capo. Stabile. capo gabinetto della questura. Stettermejer. colonnello del $ID. il servizio di controspionaggio della Difesa. e altri personaggi simili. Mancano gli Agnelli. Verranno fuori anche loro> Stiamo a vedere. Auguriamo al doti. Montone una lunga e fortunata carriera. Ma anche se non fosse possibile. meglio un giorno da Montone che cent'anni da Agnelli. P.S.. Ci viene un solo dubbio, che non venga fuori alla fine Leone il presidente, sia detto senza vilipendio, a concedere un'amnistia, per tirare fuori dai guai Agnelli. Valerio e gli altri capitalisti che le hanno fatte troppo grosse. E' uscito: AGNELLIHAPAURA E PACALAQUESTURA la verità sul dossier FIATpubblicaladaLolla Continua. Chiedeteloa ViaS. Prospero, 4 - Milano, e nelle librerie. Bombe,dialetti,elezioni Chiaro e scuro Nei periodi di crisi, l'unica legge che regola le azioni del mondo borghese è quellB della giungla. Sul processo V3lpreda. prima di prendere la decisione liberatrice di toglierselo dai piedi tutto in blocco. ci hanno fatto cont•attazioni elettorali all'ultimo sangue. Pensa il lettore in buona fede: • Hanno arrestato Pino Rauti, la giustizia esiste sempre "· E non sa che forse Pino Rauti è st3to arrestato proprio perché lui e quelli come lui facciano questo pensiero. E non sa fino a dove arriverà questa giustizia nel suo procedimento contro Pino Rauti e quelli come lui. Non sa che forse. dopo le e!ezioni. quando alla DC non gli servirà più di fare !'antifascismo gratuito a:le spalle dei fas:isti. Pino R3uti verrà scarcerato con tante scuse. Non voçiliamo certo mett.~- re in dubbio le buone intenzioni del giudice Stitz e :I suo zelo per la giustizia. Ma ci ricordiamo che scusò i suoi colleghi Cudillo e Occorsia che avevano rimandato in libertà i fascisti Freda e Ventura, ven':!ti. dicendo che i giudici romani non avev3no colto. nell'interrogatoQ ' . rio. 'le • sfumature dialettali •. Noi non lo sapevamo proprio che bomba in veneto si pronuncia diverso che in romanesco. Pino Rauti, dopo aver subito una misteriGsa aggressione • ANCORA UNA VOLTA SI RITARDA LA VERITA' SULL'OSCURA STRAGE DI PIAZZA ~ONTANA •. Con questo titolo in prima pagina l'Unità ha annunciato che il processo Va/preda veniva trasferito. cioè mandato in soffitta. La strage è • oscura • solo per i dirigenti del PCI. non per ne:. per i compagni di b3se del PCI. p.,r i proletari. Dopo le bombe del 12 dicembre. che volevano fermare la !atta di :!asse, ·: PCI diede ai proletari la paro'a d'ord:ne del .a " produttività • (cioè • lavorate di più • l e delle • ribrm., • (cioè • facc:amo funzionare lo stato ..) Al processo. ha chiesto di fare luce s..1!le bombe. Per tutt3 rispcst3 quelli che hanno messo le bombe ha1no calato ., s;pario anche su,I crocesso. Più chiaro di così. $uppl<'rn<'nto a a Lou:i Continu3 • . RcqiSlrarlono del Tribunnle di Torino n. 2f).~2clt'I 1~·11·69 • Dir. Rc,p. Giampiero Muqhlnl T,po.l!to DAPCO . Via Dandolo, 8 ROMA

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