Il Processo Valpreda - n. 2 - 24 febbraio 1972

24 FEBBRAIO 1972 - Numero 2 -Lire 30 Peril processo tribunale ■ statod'assedio Ore 9,30 - Gli imputati entrano nel recinto loro riservato: per primo va:preda levando alto il pugno. Il pochissimo pubblico che è riuscito ad entrare applaude. L'arrivo di Mario Merlino è invece segnato dal silenzio. I giudici popolari si cingono della fascia tricolore: incomincia la lentissima, esasperante costituzione di parte civile, che ri. serva tuttavia una sorpresa: tra gli avvocati di parte civile, infatti, c'è il nome del:'attua.le Presidente della Repubblica, Giovanni Leone. Non è, c'era da giurarlo, difensore di qualcuno degli agricoltori, uccisi o feriti a Piazza Fontana: no, Giovanni Leone ha per cliente il Presidente della Banca Nazionale del Lavoro di Roma che si è costituito come parte civile. Ha dovuto rinunciare, e ha ceduto i: suo posto ( anche la parceiia, si presume, e non irrisoria) a!Yavvocato Claudio Gargi~lo. Di fatti interessanti in aula, ieri, ne sono avvenuti assai pochi: finita la interminabile costituzione di parte civile (16 morti, 93 feriti rappresentati in tutto da ottanta avvocati), s'è data lettura dei nomi dei testi. moni: quelli del Pubblico Ministero, Vittorio Occorsio, e quelli della difesa, 500, improvvisamente ammessi con una decisione della vigilia dal presidente Orlando Falco. Come già si sapeva Falco ci tiene ad apparire perfettamente neutrale nello svolgimento del processo. Tra i nuovi tes imoni, ci sono nomi di gente che dovrebbe saperne moltissimo sulla strage di stato: da Giorg:o A:.rnirante ai fascisti d'assalto Giancarlo Cartocci, Pecoriello, Maceratini, a Pino Rauti, a Bruno e Serafino Di Luja, Evelino Loy, il pav1do Lorenzon, ino Sottosanti (Nino il fascista, il sosia di Valpre. -da), e il comunista Stuani a cui Vittorio Ambrosini buonanima avrebbe confidato notizie grosse sugli organizzatori del 12 dicembre. Citati anche il Ministro degli Interni dell'epoca, Franco Restivo (sostituito nel monocolore di Andreotti dal Presidente del Consiglio del tempo delle bombe, Mariano Rumor), ed ancora il generale De Lo. renzo, il generale Carbone, !'on. Anderlini e il senatore Farri. L'avvocato milanese Canestr::1i, difensore della prozia di Valpreda Rachele Torre, fa osservare al presidente Orlando Falco come l'esigenza di pubb:icità del dibattimento, stabilita dall'articolo 426 del codice di procedura penale, sia solo in teoria soddisfatta: i n f a t t i l'aula permette soltanto a pochissimi di entrare ad assistere al dibattimento, e questo centinaio di posti riservati al pubblico risultano occupati per tre quarti da agenti di PS L, borghese: i quali infatti ieri mar:ina erano g:à beilamente schie rati in prima fi..:.a,nel momento in cui s'aprivano le porte dell'aula. Canestrini chiede quindi al presidente Falco che il processo venga trasferito in luogo più adatto. Altre eccezioni vengono poi preanP..èlnc:atedagli altri avvocati. Il pn. mo ct.;fensore di Valpreda, Guido CalYi, chiede che la Corte si prommci sull'evrntua!e nulli" à deLa deposiz:one del testimone Cor!'.elio Rolandi, raccolta "a futura m"- moria " mentre il Rolandi era ammalato, e senza la presenza, prescri ta dalla legge, dei difensori di Valpreda. L'avvocato Si;:azzali, difensore del latitante Enrico Di Cola, dichiara di ritenere territorialmente non competente la Corte d'Assise d1 Roma.

Bi 2 24 h:b!:ra:o , 372 FUORI DELTRIBUNALE Così è stato Piazzale Clodio, davanti al tribunale, per tutta la mattinata di ieri. Hanno cercato di impedire che la verità gridata dai compagni arrivasse fino d:Jntro l'aula. Sciopero generale neHe scuole di Roma: gli studenti sono andati parte in corteo al qLiartiere San Lorenzo, parte hanno fatto assemblee nelle · scuole, I ' • • I parte sono a;-mat1 a p1a2za e Clocl:o, dove c'è. il triin.ana e. La ~ona era in.stato d'assedio. C'?.- stava che arrivassero 5 studenti lnsiem~ per mobilitare i celerini a sciogliere- il « corte.::> ». Nonostante i tremila poliziotti, g:i ~cudi e gli idranti, più di mille comp~gni sono stati tutta la mattinata davanti al tribunale. Appena hanno cominciato· a gridare gli slogan, la polizia li ha caricati respingendoli indietro lontano dall'ingresso. « Valpreda è innocente » è stato gridato lo stesso per ore: Sta anche scritto sui muri, sui fianchi dei pullman di linea. A fare da pubblico al processo in aula sono riuscite a enfrare, superando _gli sbarramenti e i controlli, non più di 60 ~0rsone. Scontri a T ori·noper l~r casa Ieri a Torino le famiglie che stanno lottando per la casa si sono scontrate con la polizia davanti è dentro il comune. Due donne proletarie hanno. mandato all1ospedaie il famigerato questore Voria. La pollzia si è ritirata. In assemblea, le famiglie hanno deciso di contlnuarn la lotta per la casa a tutti i proletari. Sabato ci sarà una manifestazi.one.

s•I Hannoscrittohannodetto sui fascisti a Reggio. Due di loro, Casile e Aricò, erano testimoni a favore di Valpreda. La Stampa ( il giornale di Agnelli) « Anche in difesa di Valpreda i critici del "processo allo Stato" prendono per buone le deposizioni dei mitomani, tessono misteri sulla morte dei possibili testimoni, immaginano una congiura tra poliziotti, magistrati e politici per coprire le responsabilità della destra. Costruita in buona o in mala fede, ci sembra una favola lontana dai fatti e dalla verità. Possiamo anzi affermare che gli attentari furono un delitto politico, ma il processo Valpreda non è in senso stretto un processo politico.» L'avvocato Gargiulo, patrono della Banca del!'agricoltura « i\Toi ci batteremo per la spoliticizzazione di questo processo. Qui la politica non c'entra. Qui si tratta qi perseguire dei delinquenti comuni, che non avevano alcuna ideologia politica da far trionfare e che non si collegano con gli esempi dei peggiori anarchici del passato. Quelli almeno, hanno sempre riconosciuto le loro colpe e non si sono mai rifugiati dietro le gonne delle nonne e delle zie». Il Tempo (giornale· fascista) « La svolta decisiva per lui (Valpreda) fu il morbo di Burger, un male crudele, la cancrena alle estremità pèr~hé il sang.1;1ecircola _:m·aie. Fu la sentenza del medicò, forser a farlo diventare a~archjco e· a~tiv~sta, una scelta politica come vende~ta verso il destino... Lascia le tavole del palcoscenico e si rintana nei circoli in cui si predica la morte della borghe ia. E' qui, dice l'accusa, che nasce il suo motto "Bombe, sangue, anarchia". » L'Unità « Ci poniamo dinanzi al dramma giudiziario che oggi comincia, in posizione oggettiva. oi vogliamo la verità sulla strage di piazza Fontana. » La Televisione Non ha detto niente di più di quello che le hanno ordinato di dire. Quello cioè che hanno detto il giudice istruttore Cudillo e il pubblico ministero Occorsio. Il Giorno « Con le grida e con gli slogans è difficile per chiunque giudicare e per la giustizia percorrere senza errori la sua strada. » Chiedono giustizia anarchici per gli morti Que~ta lettera è. s.taìa scritta un anno fa .f:! L0tta Continua dai genifori dei. cinque compagI)i anarchici morti nel settembre del '70 in un incidente stradale.· Questi compagni stavano conducendo un'inchiesta Il padre di Aricò, il giorno prima che il figlio partisse, aveva ricevuto una telefonata da un amico agente di PS che lo consigliava di non lasciar partire il figlio. L'auto dei cinque compagni è stata investita da un camion davanti alla tenuta di Valerio Borghese. "Quanto viene pubblicato da co. desta rivista, N. 20 del 12 Novembre 1970, in merito al tragico incidente stradale avvenuto sull'auto• strada del Sole fra Anagni e Frosinone, la notte dal 26 al 27 Settem. bre 1970, che ha falcidiato cinque g::ovani vite e ha sconvolto l'esistenza di noi genitori e familiari. Ancor si, noi genitori ci sentiamo sconvolti e terrificati per quanto apprendiamo da codesta rivista, cioè che lo stesso autocarro, con la stessa targa e gli stessi uomini alla guida, ha provocato un'ecatombe tra morti e feriti nei pressi di Lodi. Per l'incidente tra Anagni e Frosinone dove persero la vita i nostri cari, i giornali si sono interessati a: parlare di ben altro, ma non han. no precisato come avvenne la dinamica de:J'incidente; solo per diretto interess::.imento del padre di uno déi giovani deceduti, si è saputo che, la macchina dei nostri cari, guidata da Gianni Arricò, nel fare· il regolare sorpasso veniva ad urtàre, con il fanale destro, il parafapgo sinistro dell'autocarro. Ma dal momento che i due uomini, che erano alla guida di questo automezzo, davanti a 5 morti, hon hanno affatto pensato e non· hanno ritenùto di. dover farsi vedere con i genitori, v1!1e a dir'e yhe questi due . d.j.sgraziati.che scorazzano impuniti in 11.m~oe in largo, prov:ocando LAVERITÀPROLETARIA La libertà di stampa, di' parola, in uno stato democratico-borghese è un'illusione. Se i proletari e i rivofl,zionari vogliono .il diritto di esprimersi se lo devono conquistare. E' s~mpre stato ccsì. Anche per la strage di stato, fin -dall'inizio il pO• t~re ha cercato di tapparci la bocca. . Ma i proletari hanno sempre trovato mille modi per dire la verità: gli slogans, le scritte, le canzoni e altri ancora. Le canzoni non possono essere sequestrate. E le scritte pcssono essere cancellate, ma se sono ovunque è impossibile cancel- · larle tutte. A Milano le scritte « Pinelli assassinato,, sono state fin dall'inizio in tutta la città; fino dentro i tribunali, perfino (scritte con la bom: boletta) sugli sportelli delle macchine della polizia; addirittura sull'impermeabile bianco di un polizictto un compagno aveva scritto « Calabresi assassino "· e - infantile; ma .allora vuol dire che le orecchie dei burocrati cominciano a somigliare un po' troppo alle orecchie dei poliziotti, ~A Milano una volta da un palazzo - casca -un fantoccio, in mezzo al traf- « Pìnelli. ti vendicher~mo " griqava- . no nei cortei migliaia di co.mpagni. Secondo il PCJ « Pinelli .ti vendicheremo ,; è uno sloga~ estremista 24 febbraio 1972 3 ecatombe di morti e feriti, non hanno la coscienza a posto. Noi ce lo abbiamo domandato: i due camionisti con il loro automezzo, mantenevano la loro marcia sulla perfetta destra? Quanto venivano a trovarsi spostati sulla sinistra e fors'anche impegnando la striscia del regolare sorpasso? Forse, questi due fantasmi da mano nera, erano al corrente che, in quel tratto dell'autostrada esistono imperfette condizioni del manto stradale? Che, come apprendiamo dal quotidiano " Momento Sera" dei 29-30 Ottobre 1970, subisce degli improvvisi cedimenti al passaggio degli autocarri con carichi superiori a quelli consentiti dalla legge, e che, nonostante la violenza dello scontro, difficilmente si possono trovare tracce lasciate dai pneumatici dei due automezzi sulla pavimentazione stradale. Che cosa perisa l'autorità legale di tutto questo? Fin'ora tutto è silenzio! Peggio di quel silenzio di tomba, dove dormono il sonno eterno i nostri cari e che noi sconvolti nel nostro dolore e lacrime giammai possiamò dimenticare. Ma è bene che lo sa~ piano i due camionisti fantasmi da mano nera: per noi la tragedia dal momento che è avvenuta, è stato pensato ad un sabotaggio; siamo convinti e lo pretendiamo che, ové · ci sia opera diabolica, sia bloccata e punita severamente dalla giustizià terrena; ma, certamente, costorò non sfuggiranno alla terribile ed inesorabile giustizia divina. Noi genitori siamo desiderosi che, tramite codesta rivista, possiamo essere sempre al corrente dei risul- · tati ·dell'inchiesta, cosi,-forse, lenito · il nostro grave dolore. ·Grazie infinito i genitori dei cinque martir1." co. A vederlo cadere, sembra . un . uomo; la genté si ferma, pensa a un incidente. Ma per terra c'è scio uri . fantoccio, col berretto da ferrovierè", . e scritto « P;nelli assassinato da ca: labresi "· muri di Milano. inoBianco Una finestra dell'Università di Roma: « è pericoloso sporgersi: c'è Calabresi"·

24 febbraio 1972 a convegno. servizio dello stato. ~=-~ ·Calzolari,BorgheseV, entura: ) él( che servonoq.uesti • processi > · i~a magistratura ha messo sotto prqcesso un po' di fascisti. Fa finta d11 Jndagare, reprimere. Molti di questi per;sonagg1 sono strettamente legati al:l'a strage di stato. Ne parleremo al fllOmento giusto. . ,0uesti processi servono a dare creditp alla magistratura, a ·dimostrare che è indipendente e al disopra delle pè~ti, perché reprime a dest:ra e a·s~inistra. Come diretta conseguenza, si dimostra che è valida la tesi degli opposti estremismi, cioè che tutto andrebbe bene, per i padroni e per j .-.proletari, se non ci fossero p0chi e ,..pericolosi sovversivi, a <lestra e a sinistra. Contro gli opposti estremismi ci VlòlQleuno stato forte, una magistratu½i forte, una polizia forte: così Restivo va alla difesa, Rumor, dopo la buona prova data all'epoca delle bombe, va agli Interni, e magari la prossima volta metteranno Scelba al ministero del lavoro e la salma di De Gasperi alla pubblica istruzione per spaventare gli studenti. Infine alla DC, che nelle elezioni dovrà fare la gara coi fasc•isti a chi è piiù amante dell'ordine, non gli sta mele di presentare il MSI come troppd=sovversivo. care Lorenzon e Ventura, ma stabilisce che le accuse di Lorenzon sono «destituite di qualsiasi fondamento». Dopo qualche tempo altri giudici incriminano Ventura, il suo amico Fred~ e altri fascisti. La cosa va per le lunghe, si cerca di insabbiare tutto, quando all'improvviso salta fuori un deposito di armi. Sembra che il giudice Stitz, un altro di quelli definiti «modello di democrazia e di serietà», voglia fare sul serio. Però anche lui cerca di dimenticare tutti i legami cne legano il gruppo Freda-Ventura aria strage. E addiritturà'cerca di giustificare _i suoi colleghi romani che avevano definito Ventura «un galantuomo» dicendo che nell'interrogatorio non avevano potuto «valutare le sfumature dialettali»! Il processo Calzolari Calzo:ari era amico di Borghese, aveva parte::ipato alle famose riunioni che dovevano preparare la st:rag:3, ma sembra che foss·e -i-ndisaccordo su qualcosa o che vo,less·e ·rivelare qualcosa. Un testimone scomodo. E sparisce subito. Annegato in un pozzo c·on 80 centimetri d'acqua, lui che era un sub, e il suo cane. Le molte stranezze sulla morte di Ca•lzolari, costringono un giudice a tenere aperta l'inchiesta. Ma l'altro giorno la procura di Roma ritiene che questo magistrato sia troppo curioso e blocca l'inchiesta, seguendo il consiglio che aveva dato pochi giorni prima hl settimana!:, fas::ista « Lo Specchio », che è sempre informatiss·imo sul'le bombe. ·Un po' tr9ppo informato forse. Il processo a Ordine Nuovo Questo processo serve chiaramente a nascondere le vere respons'.3bilità: riguarda infatti un gruppo di fascisti che sono rimasti fuori d:~I MSI quando ci sono rientrati, guarda caso _giusto u-n mese prima delle bombe, personaggi ben più importanti come Pino Rauti, Maceratin,i, Co·Jtellaoci, che sono quelli che -mantengono i collegamenti •internaziona•li con la Grecia, i•IPortogallo, il Sudafrica, ,J,aCIA americana. L'inchiesta, oltretutto, parte dal 21 dicembre '69, dieci giorni dopo -le bombe. Insomma è un'inchiesta che serve più a dare un alibi che a tog·lierlo. ii 11processo a Borghese Questa era un'inchiesta da bloccare ed è stafa bloccata. Sembra addirittura che metteranno in libertà i cinque fascisti inéarcer-ati (in comode cliniche) e il latitante Borghese. 1/imputaziorie- dj- questi personaggi è di aver tentato un ·colpo di Stato. evidentemente non vogliono che dietro qualche paracadutista con gli acciacchi e un piccolo gruppo di fanatici, venga fuori una rete molto più importante e vasta di co'J<legamenti e di cQmplicità, dove ci sonQ gener-ali e ufficiali,· uomini politici e industriali. Dei cinque imputati il personaggio chiave è Saccucci, ex paracadutista, che tiene i contatti tra le principali organizzazioni fasciste. I fascisti diventan,o accusatori imputati~ 11processo Freda-Ventura Sei giorni dopo la strage un democristiano di Treviso, Lorenzon, dichiara di aver ricevuto dal suo amico Ventura, noto fascista, confidenze quanto mai esplicite sugli attentati ai treni dell'agosto '69 e su riunioni preparatorie alla strage. Ventura descrive perfettamente il sotterraneo della banca del lavoro ,di Roma dove è stata messa una delle bombe. li giudice Cudillo è costretto a convoNel giugno 1970 uscì la contr_oinchìesta « strage di Stato », oper§,. di militanti della sinistra rivòluzionaria. Tra settembre e ottobre parecchi fascisti chiamati in causa dal libro lo denunciarono sperando in questo modo di impedirne la circolazione. Ma il libro girava egualmente - distribuito dai militanti (:molto più ·che nelle Hbrerie) e i nomi dei veri assassini e dei loro complici divennero noti a tutti i compagni e ai proletari. I fascisti che ebbero la malaugurata idea di denunciare il libro sono: il capo del MSI Giorgio Almirante; due generali dei paracadutisti Enrico Frattini e Michele Caforio; l'editore fascista di Castelfranco Veneto Giovanni Ventura; il capo di Ordine Nuovo, ora rientrato nel MSI, Pino Rauti; un fascista che bazzicava il « 22 marzo», amico di Merlin<'> e che somiglia a Valpreda, Pio d'Auria; il capo di un racket di benzinari, legati ai fascisti di « Avanguardia Nazionale il gruoppo cui appartenevano Merlino e Delle Ghiaie) Mario Palluzzi; il fascista infiltrato t.ra .gli anar-chici di Milano Nino SottGJsanti, sesia spiccicato di Valpreda (nel suo alibi ha un bel buco all'incirca nell'ora delle bombe, ma nessuno gli è andato a chiedere dov'era); il maiale capo dei maiali, Valerio Borghese; il fascista romano trasferitosi a Reggio Emilia, PafJlo Pecoriello. Q1,1.estifascisti si sono sentiti « offesi » perché la controinchiesta li accusava di essere in vari modi coinvolti negli attentati, e hanno fatto ricorso ai magistrati perché dimostrino la loro innocenza. Si sono presentati come accusatori e si sono ritrovati accusati. E non se la cavano molto bene. Prendiamo Pino iR.auti ad esempio, dice di non aver mai conosciuto Plevris (capo del servizio segreto greco, che noi accusiamo di aver preparato vari attentati in Italia, tra cui quello del 25 aprile) ma è smentito dalle sue stesse dichiarazioni già messe a verbale. Dice anche che « Ordine Nuovo» era un gruppo culturale e non politico, ma ci· sono parecchie prove a smentirlo, e via di questo passo. Nell'ultima udienza, altra mazzata per Pino Rauti. Protesta perché gli si dà della spia? Ed ecco tanto di documento del SIFAR, cioè il servizio segreto dello stato borghese, che dir-postra anche ai giudici quello che i compagni sapevano già. Il do_cumento accusa Rauti di essere i:1_.contatto e stipendiato dalla po-_ l!zia segreta fascista del Portoaallo la Pide, e di trafficare in armi cori spagnoli e portoghesi, gli avvocati difensori presenteranno altri documenti che lo provano, anche se Rauti e il pubblic<'>ministere Occorsio hanno fatto di tutto per non farli venir fuori. I giudici sono anche stati costretti a far annettere al processo le famose lettere che l'ex ministro dell'Interno Restivo ricevette dall'avvocato Ambrosini, uno che ·sapeva troppo sulle bombe è che è v<'>lat<'> dalla finestra di una clinica. li documento del SIFAR che par:a di Ordine Nuovo è datato 23 marzo 1964 ed è firm3to da Giovanni Allavena, e inviato all'ufficio « REI"· li testo dice: Fonte solitamente attendibile ha segnalato che un gruppo di esponenti della nota organizzaz1one neofascista « Ordine Nuovo », guidati dal giornalista Giuseppe Rauti e Clemente Graziani si sarebbe dovuta recare il 12 c·orrente in Spagna e Portcgallo per contatti di natura politica e per trattare con personalità di quei Paesi circa la costituzione di Ce_ntri lnfqrmativi in Roma ed in altre città italiéme: In Portogallo i dirigenti del movimento, avrebbero dovuto incontrarsi anche con alti funzionari della «PIDE» (Polizia Politica Pcrtoghese) per la definizione di un piano diretto a facilitare l'acquisto di armi in Italia per conto di quel paese. A• tale fine Clemente -Graziani quale intermediario, avrebbe ricevu'. to l'incarico di interessare nel senso una importante industria nel nordItalia. Premesso quanto sopra, sarà gradita, sull'argomento, ogni possibile notizia. firmato: il Colonnello Capo Ufficio GIOVANNI ALLAVENA Supplemento a _•lotta Continua • - Registrazione del Tribunale di Torino n. 2042 del 15-11-69- Dir. Resp.: Giampiero Mughini Tipo-lito DAPCO - Via Dandolo, 8 - ROMA

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