Ugo Ojetti - L'Italia e la civiltà tedesca

- 28sangue al nostro languido sangue ma, sempre la Dio mercè, dirigendoci cioè governandoci cioè conquistandoci. Al Gobineau credette Il per Il qualche artista. Gli credette anche Wagner, s'intende. • Poi al soccorso di quelle fantasie cominciò ad accorrere la scienza tedesca, prima l'antropologia col Woltmann il quale stabili una corrispondenza, diceva, precisa e infallibile tra i caratteri del corpo e quelli dell'anima. Il linguaggio si fece solenne e dottorale. Gli uomini più alti col più grande cranio, con la dolicocefalia frontale e il colorito chiaro e i capelli biondi, i popoli cioè germanici, diventarono i più perfetti rappresentanti del genere umano, della sua estrema evoluzione. Gli uomini di genio e i dominatori secondo l'intrepido Woltmann, erano tutti alti biondi dolicocefali, compreso Gesù Cristo. Se Napo!.eone, Voltaire, Kant erano bassi ed erano bruni, ci si salvava col colore degli occhi e con l'indice cefalico. Tutti i busti dei Cesari in Campidoglio mostravano il tipo germanico nel cranio e nella faccia. Non vi dico dove arrivassero il Woltmann e poi il Chamberlain, inglese intedeschito, e poi gli altri loro infiniti seguaci che in questi giorni di febbre lanciano sul mondo da Berlino o da Lipsia, da Norimberga o da Francoforte, i loro messaggi messianici destinati a salvare il mondo conquistandolo tutto, civilizzandolo tutto come hanno già fatto in pochi giorni col Belgio. Da Socrate a Richelieu, da Shakespeare a Cervantes, da Giulio Cesare a Napoleone, da Milton a Voltaire, tutti germanici pel bene dell'umanità. Fra gl 'italiani poi f.ecero strage : Dante, Leonardo, Galileo, Michelangelo, tutti puri tedeschi nati per caso in questa misera Italia. La vittoria del 1870 fu una prova, per loro, della loro meravigliosa teoria. I vecchi maestri della antica e libera e pura Università tedesca protestavano, primo il Mommse avvertendo senza ambagi « che anche noi tedeschi abbiamo i nostri pazzi nazionali e si chiamano pangermanisti i quali sostituiscono all'Adamo comune un loro B blioteca Gino B1dnco

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