Guglielmo Ferrero - Le origini della guerra presente

- 30 - tazione. Se questa, come sembra ben verosimile, è la ragione di quella gita, possiamo anche dire che la guerra venne virtualmente dècisa in quel pomeriggio (29 luglio) nella riunione di Potsdam, a cui presero parte altri personaggi oltre l'imperatore e il Cancelliere. II Sig. Cambon definisce questa riunione, « un consiglio straordinario con I~ autorità militari sotto la presidenza dell 'imperatore », (Frane. 105). II rifiuto della Russia metteva il governo tedesco in un grandissimo imbarazzo : contro le speranze che aveva fondato sui precedenti del 1909, l'intimidazione questa volta non era riuscita e la Gèr-' mania doveva o dare addietro e subire uno scacco clamoroso, o effettuare la sua minaccia mobilitando, ossia fare la guerra, poichè l'Impero tedesco non poteva mobilitare tutto il suo esercito Sènza aprire immediatamente le ostilità. Sembra peraltro che in quel momento supremo, si sia avuta a Potsdam un 'ultima esitazione, poichè si decise di chiedere ancora una volta alla Russia u in termini meno categorici », come dice il Sig. Paléologue, a quali condizioni avrèbbe consentito a sospendere gli armamenti. Ma non si voleva più perdere un minuto. L'ultimo colloquio russotedesco (ore 2 antimeridiane del 30). Nella serata di quella notte stessa, in cui il rappresentante di Germania doveva fare a Pietroburgo il passo supremo, l'Imperatore di Germania mandò un dispaccio allo Zar per appoggiare la parola del suo rappresentante, e il Cancelliere dell'Impero non appena tornato a Berlino, domandò all'Inghilterra le condizioni della sua neutralità. Se il secondo passo dell'ambasciatore tedesco a Pietroburgo non riusciva, come non era riuscito il primo, la guerra sarebbe stata immediata. Nessun documento ci dà prove assolute c'he i preparativi militari ·della GerB'blioteca G ro Bia 1co

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