Gl'Istriani a Vittorio Emanuele II nel 1866

- 23 - schermo d'Italia) sino al promontorio di Fianona, apronsi tre varchi nel grembo dell'Alpe Giulia cioè quelli del Predii e di Ciana-Fiume ai due lati e il centrale di Nauporto o di Adelsberga, ed è attraverso a quest'ultimo che fila la via maestra dell'Austria verso il mezzogiorno. è di qui che sull'unica strada ferrata la quale tragittasi oltre la intiera cinta delle Alpi nostre, si versa propriamente dal mezzo della monarchia austriaca, come avvenne pure da ultimo, il nerbo delle sue forze contro l 'I tali a. Ora la linea dell'Isonzo non copre alcuno di questi passi, e nettamente lo disse il gran capitano che schiuse gli eventi del! 'età nostra. Se l'Italia non vuole le più gelose chiavi del Regno nelle mani dell'Austria, se non vuole insediata questa sul nostro suolo al più esposto suo fianco, signora delle alture che dominano l'Isonzo e della pianura del Frigido ossia del Vipaco che è una continuazione naturale di quella del Friuli, è mestieri che sull'Alpe Giulia, chè quanto a dire sul proprio confine geografico, pianti pure il proprio confine strategico, come suggeriva e pressava si facesse il maresciallo Marmont già governatore di queste provincie. E a tale officio di difesa si presta mirabilmente l'Istria posta com 'è di fronte allo sbocco del varco principale, e di fianco così alla vallata del Frigido come all'altro passo di Ciana o di Lippa. Campo naturalmente asserragliato dai monti della Vena e del Caldera essa -ci permette di impiegare un corpo del doppio minore del nemico per barrargli l'ingresso del Regno; essa può realizzare il progetto di un quadrilatero italiano sugli ultimi nostri confini d'oriente, in quella avventurosa posizione, che, mentre comprende tutto eh 'è nostro, è ad un tempo l'unica per tutta coprire l'Italia dal suo lato orientale. Bene a ragione dunque il primo Biblioteca G ro Biéll1CO

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