Ezio M. Gray - Germania in Italia

- 18 - vitù perchè le linee stesse di navigazione, come la soc età Puglia, che avrebbero dovuto battere incessanteme e il tricolore italiano dall'una all'altra sponda adriatica a camparono pretesti di i_mpotenzae di insufficiçnza e cr arono ostacoli di scali e di tariffe di scarico e scontent rono e irritarono i mercati balcanici· e tutto fecero per i pedire che la fortuna d'I talia trovasse subito - anche nell'attesa -- una non inutile strada. E tutto fecero e poterono fare - ecco il punto! - perchè esse compagnie di navigazione che battevano bandiera italiana e si intitolavano a regioni italiane ricevevano poi la parola d'ordine e il veto dai finanzieri tedeschi che ne erano prevalenti azionisti e avevano spinto l'audacia del loro giuoco fino a far sovvenzionare tali linee dal nostro Governo per poi spezzargliene in mano l'arma di ricchçzza e di influenza politica oltre il mare nostro. Non altrimenti l'influenza italiana in Albania che avrebbe dovuto essere pari a quella austriaca fu totalmente neutralizzata a beneficio di questa, perchè gli organismi bancarii e industriali creati colà per accordo italo austriaco avevano come rappresentanti degli interessi italiani gli uomini stessi che in altra sede agivano per le vedute e le influenze di Vienna e di Berlino. Questo programma bancario-industriale mirava ad impadronirsi delle fonti di nostra ricchezza; in grande parte, come abbiamo visto, il programma è stato attuato e lo scopo raggiunto sicchè l'Italia guardando oggi i suoi tesori naturali e i suoi organi produttori e la sua attività economica entro e oltre i confini e nelle colonie - pur esse insidiate e inquinate - deve domandarsi se veramente essa ne è tuttora padrona o non più altro è divenuta che ospite di sè stessa. E talora la risposta per esser veritiera è sconfortante anche agli inquisitori più sereni. La germanizzazionecolturale. Non però la ricchezza sola di un popolo come il nostro doveva possedere lo straniero per poter dire di esser nostro padrone. Anche la coltura e la lingua e la storia Biblioteca Gino B1c1nco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==