Virgilio Gayda - Gli slavi della Venezia Giulia

- 14 - 1880 segnava: 88.773 italiani, 26.035 sloveni. Ciò, significa evidentemente che gli slavi immigrati a Trieste, fin negli ultimi tempi, sono stati gradualmente assorbiti dagli italiani. II fenomèno della immigrazione slava di Trieste si è accompagnato con un altro fenomeno naturale di assimilazione da parte dell'elemento indigeno cittadino, ne è stato così neutralizzato nei suoi effetti nazionali, si è tr)ldotto anzi in un aumento diretto della forza numerica italiana. II fatto è fondamentale. Esso dimostra quanta potenza naturale di attrazione abbia la massa italiana di Trieste (lo stesso si può dire di tutti i centri cittadini della Venezia Giulia) : dimostra come slavi ed italiani non debbano essere sempre considerati elementi antitetici e perciò irreducibili avversari nazionali : come per ciò, in ogni caso, debba essere ridotto nella sua portata il pericolo della immigrazione e della convivenza slava dellè terre italiane. L'azione del governo d'Austria contro gli italianl. Perchè dunque, nell'ultimo decennio, a Trieste, come per tutte le provincie adriatiche dell'Austria, la massa slava non soltanto è rapidamente cresciuta e si è differenziata dalla massa italiana, ma comincia ad affermare un diritto nazionale, quasi un diritto di egemonia, in opposizione al principio italiano originario della popolazione indigena? Questo punto è importante, perchè con esso si alimenta in Austria e in Germania, e anche in qualche strato più ignaro della opinionè pubblica italiana, una corrente che vuole quasi negare il diritto italiano di Trieste e affermare una irreparabile minaccia slava dell'avvenire per il possesso italiano di Trieste. II problema si può risolvere con una semplice constatazione di fatti. Il nuovo movimento di penetrazione slava con i suoi specifici caratteri è legato ali 'opera del goVèrnO di Vienna. Dopo il 1866, il governo d'Austria, Biblioteca Gino Bianco

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